venerdì 14 settembre 2012

Roberto Cavalli e Inge Feltrinelli aprono nuovi negozi a Madrid: l'Italia che crede nella Spagna

Roberto Cavalli e Inge Feltrinelli sono stati in questi giorni a Madrid e hanno sorpreso i media spagnoli: hanno aperto nuovi negozi nella capitale, nonostante la crisi economica, la disoccupazione galoppante e il timore del rescate che continua ad aleggiare sul Paese.
Lo stilista ha paralizzato ieri la calle Ortega y Gasset, la via Montenapoleone madrilena, nel Barrio de Salamanca, per l'inaugurazione della sua nuova tienda. E' stata una serata a cui la gente guapa y rica che vuole contare non può mancare: i modelli Jon Kortajarena ed Eugenia Silva, la cantante Soraya con il nuovo fidanzato, il bailaor Joaquin Cortés, Miguel Angel Silvestre senza Blanca Suarez, Rossy de Palma, l'ex calciatore Aitor Ocio più un lungo elenco (foto della noche de glamour su hola.com); Cavalli è arrivato al braccio della spettacolare e sempre più lanciata Ariadne Artiles. Ad ABC, che stamattina gli chiedeva come gli sia venuto in mente di aprire una boutique in Spagna, visto l'attuale panorama del Paese, ha spiegato: "Sono una persona ottimista e credo che nel futuro tutto tornerà alla normalità. Era da molto che sognavo di aprire un negozio a Madrid perché credo sia la capitale della moda del mondo latino e questo è molto importante. Non è stato facile trovare il posto adeguato e adesso, che finalmente ce l'ho, sono molto felice. Amo Madrid, amo il sangue spagnolo e la donna latina. Credo che la bellezza spagnola sia molto bella, più sofisticata di quella ispanoamericana". Musica per le orecchie di qualunque spagnolo, soprattutto in questo periodo, che sono rimaste poche ragioni d'orgoglio. Lo stilista continua a difendere la sua donna "sexy ed esplosiva" perché non gli piace il minimalismo, "non è per niente sexy e presenta le donne come tristi. Per questo la mia prima donna è stata super sexy, con un'immagine molto forte e molto sicura. La moda in sé non è minimalista. Mi piace che i miei disegni abbiano fantasia, ispirare le mie stampe nella natura o nella pelle dei serpenti, dei felini  o altri animali. Mi piace copiare le creazioni di Dio, il grande disegnatore".
La Spagna è un'opportunità di business, nonostante la crisi, anche per Feltrinelli, principale azionista della catena di librerie La Central; Inge Feltrinelli è a Madrid per l'inaugurazione di quella in plaza del Callao. "E' bella, mi piace com'è venuta. Mi succede una cosa strana con questo edificio, mi sembra di esserci stata prima, anni fa, mi sento molto bene qui" ha detto a El Cultural, il supplemento della cultura di El Mundo. Nell'intervista la first lady della stampa, così la definisce El Cultural, spiega perché la casa editrice italiana ha deciso di aprire una nuova libreria a Madrid, avamposto per la conquista di Hispanoamérica: "Tutti ci dicono che siamo pazzi, ma se le librerie per Feltrinelli sono più redditizie della casa editrice! E' curioso che Barnes & Noble, con le sue grandi librerie che tanto ammiravamo, stia chiudendo negozi e noi, spagnoli e italiani, che tanto stiamo soffrendo la crisi, siamo ancora capaci di aprire nuove librerie, è fantastico!" L'apertura delle nuove librerie in America rientra in questo fenomeno "curioso": "Vogliamo essere una specie di conquistadores culturali" spiega Inge Feltrinelli "Non andiamo per l'argento, l'idea è aprire una libreria a Città del Messico. Ma i tempi non sono ancora chiari".
E le librerie de La Central importeranno in Spagna il modello di Feltrinelli? "Vogliamo che La Central conservi la sua identità, ammiriamo le sue librerie da anni. Ci sono sempre piaciute, in quello che ci assomigliamo sono gli obiettivi: vogliamo vendere buoni libri, di qualità. Non vogliamo applicare una sorta id omologazione. Questa libreria, per esempio, a me sembra così spagnola!"
L'apertura di una libreria implica una certa fiducia non solo nel potere di acquisto di un Paese in crisi, ma anche nel futuro del libro e Inge Feltrinelli è molto fiduciosa: "Chiaro che il libro ha futuro, sopravvivrà come la bicicletta. La vecchia invenzione di Gutenberg continua a essere perfetta. E' un oggetto sensuale, che genera piacere anche solo all'odorarlo e al toccarlo. Sono appena tornata dal Festival di Mantova. Lì ho conosciuto lo scrittore israeliano Etgar Keret. Uno dei suoi lettori si è avvicinato con un suo libro digitale e lì non c'era modo di scrivergli una dedica. E' stata una situazione triste".
La moda e i libri. Si può iniziare a crederci di nuovo a partire da loro?