mercoledì 17 ottobre 2012

Il 14 novembre sciopero generale di Spagna, Portogallo e Grecia contro l'austerità. Invitata l'Italia

La data sarà ufficializzata venerdì 19 ottobre, dagli organi direttivi di UGT e CCOO, i due principali sindacati spagnoli, ma è un segreto di Pulcinella. Il 14 novembre 2012 ci sarà in Spagna un nuovo sciopero generale, contro le politiche di austerità del Governo di Mariano Rajoy, e lo convocheranno, non solo i due sindacati più importanti, ma anche quasi tutti i sindacati di categoria e oltre 200 associazioni sociali. Sarà il secondo sciopero generale in Spagna in un anno, il secondo contro Mariano Rajoy, ed è la prima volta che nel Paese si sciopera due volte in un anno e contro lo stesso Governo.
Ma questo sciopero generale spagnolo porta con sé un'altra importante e dirompente novità, che speriamo coinvolga anche l'Italia. E' stato convocato in contemporanea con un analogo sciopero generale in Portogallo, a Malta e a Cipro. Dovrebbe aderire anche la Grecia, che ha uno sciopero generale già convocato per domani e un altro per il 18 novembre (di qui l'idea che lo anticipi per farlo coincidere con il più grande sciopero generale organizzato in Europa). Si aspettano reazioni dall'Italia, l'altro Paese che, secondo quanto riporta eldiario.es, i sindacati spagnoli vorrebbero coinvolgere, per esprimere il rifiuto del Sud alle politiche di austerità e tagli sociali che stanno facendo precipitare le classi medie del Mediterraneo verso la povertà e la disperazione. Speriamo che Roma risponda adeguatamente.
L'idea di uno sciopero generale europeo, di un coordinamento delle azioni rivendicative in tutta Europa, è un vecchio pallino dei sindacati spagnoli. Sin da quando è stato chiaro che il Governo di Mariano Rajoy sarebbe rimasto indifferente alle proteste, i sindacalisti spagnoli hanno pensato a un'azione che superasse i Pirenei e coinvolgesse anche gli altri Paesi colpiti dalla crisi economica (e se scendessero in sciopero anche gli operai tedeschi, da almeno dieci anni sottopagati per garantire la competitività delle esportazioni del loro Paese, mentre i più ricchi continuano ad arricchirsi?). E sono riusciti a convocarla, dopo mesi di negoziati, per il 14 novembre (e se partecipasse anche l'Italia, la terza economia dell'Eurozona, con la seconda industria manifatturiera, sarebbe un bel colpo ad effetto per chi chiede altre politiche economiche a Bruxelles e a Berlino).
El Pais riporta che questo sciopero generale spagnolo rompe anche con un'altra tradizione: si celebrerà durante la campagna elettorale catalana (i catalani voteranno il 25 novembre per rinnovare il loro Governo, in quello che è in realtà una sorta di plebiscito sull'indipendenza). Alla Spagna, decisa a diventare leader europea nelle rivendicazioni sociali, visto il prezzo che sta pagando alla crisi e vista la sua importanza economica, superiore a quella greca, non importa più neanche di rompere le tradizioni.
Venerdì, dopo i direttivi dei sindacati, si avranno più dati sullo sciopero generale dell'Europa del Sud.
Italia, non rimanere indietro.