sabato 27 ottobre 2012

Il Palazzo dell'Arcivescovado apre le sue porte: è la terza pinacoteca di Siviglia

Dopo il Museo de Bellas Artes e la Cattedrale, la più importante Pinacoteca di Siviglia, la terza, è il Palazzo dell'Arcivescovado, edificio barocco in plaza Virgen de los Reyes, sotto l'ombra della Giralda. Dal 24 novembre 2012, per un sabato al mese, l'Arcivescovado aprirà le sue porte a sivigliani e turisti, per permettere loro di visitare i capolavori che custodisce.
Ci sono quadri dei grandi maestri sivigliani, Murillo, Zurbarán, Herrera el Viejo, Pacheco, fino allo stesso Velázquez. E a tenerci che fossero fruibili anche per il turismo che non tradisce Siviglia e per gli stessi sivigliani, è lo stesso arcivescovo, Juan José Asenjo, appassionato d'arte e per questo consapevole dell'importanza culturale delle collezioni conservate nel Palazzo.
Quattro le stanze della visita turistica, per un totale di quasi 300 tele; si inizia sin dalle volte della scala che porta ai saloni: le pitture sono opera di Juan de Espinal, considerato il miglior pittore sivigliano della seconda metà del XVIII secolo. La prima sala della visita è il Salone Principale, che ospita, tra le varie tele, un magnifico quadro di Murillo, la Vergine che consegna il rosario a San Domenico, e una serie di quadri sulla Passione di Juan de Espinal; sulla copertura della sala, pitture di Juan de Zamora, che illustrano paesaggi e scene bibliche.
Nel Salone del Trono di nuovo due quadri di Juan de Espinal, di San Isidoro e San Leandro, oltre che i ritratti dei cardinali che si sono succeduti a Siviglia; nella Sala dell'Antioratorio c'è un calvario di Juan De Espinal e nella sala che precede la mensa, ci sono due arcangeli di Juan de Espinal, mentre più oltre, nella Galleria degli Arcivescovi, ci sono ritratti realizzati da Diego Velázquez.
La visita al Palazzo ha una doppia valenza, secondo l'arcivescovo Asenjo. Da una patre c'è l'aspetto culturale, all'essere la terza pinacoteca di Siviglia, e dall'altra c'è quello religioso, perché "le tele hanno una visione evangelizzatrice; le guide insisteranno su questo aspetto perché l'unico contatto che molte persone hanno con la Chiesa sono solo queste visite culturali, e dunque le useremo per ravvivare il loro interesse"
L'apertura della pinacoteca al turismo culturale è stata resa possibile grazie al contributo della Fondazione Sevillana Endesa, che ha illuminato gli spazi, con 156 punti luce. "Abbiamo avuto l'opportunità di fare questo lavoro in un posto magnifico. La fede porta con sé la luce" ha detto il presidente della Fondazione Javier Benjumea "La luce che riceviamo da Dio per conoscere la verità eterna. Siamo orgogliosi di essere stati pionieri nell'uso della luce artistica in Andalusia. Il primo edificio che abbiamo illuminato, nel 1991, è stata la Cattedrale".
Le visite saranno gratuite e si terranno un sabato o due al mese e, in base al funzionamento dell'Arcivescovado. Per consultare il calendario delle visite, il sito è www.archisevilla.org, dove trovate anche magnifiche fotografie dei saloni visitabili e dei capolavori che conservano.