lunedì 5 novembre 2012

Il Museo del Prado espone per la prima volta il ritrovato San Giovanni Battista di Tiziano

Il Museo del Prado di Madrid espone da oggi il San Giovanni Battista recentemente attribuito a Tiziano e archiviato, fino alla scoperta, come "anonimo madrileno del XVII".
Il quadro, dipinto da Tiziano nel 1555, è protagonista di una mini-esposizione, che serve a presentarlo al pubblico: insieme a lui il Prado ha infatti deciso di mostrare altri due San Giovanni Battista realizzati da Tiziano e conservati nella Galleria dell'Accademia di Venezia e nel Monastero di San Lorenzo del Escorial, vicino Madrid. Sono in mostra, inoltre, anche due radiografie di due dei quadri, che aiutano a comprenderne il significato.
Il San Giovanni Battista di Tiziano è arrivato al Prado nel 1872 ed è rimasto dal 1886 e il 2007 nella chiesa Nuestra Señora del Carmen di Cantoria, in provincia di Almería. Ed è da lì che è tornato nei laboratori del Prado, per un restauro complesso, durato quattro anni, perché "il suo stato era davvero penoso, poche volte sono arrivati al Museo quadri in peggiori condizioni", secondo la restauratrice Clara Quintanilla.
A riportare il quadro al Prado è stata la mostra del 2003 dedicata dal Museo a Tiziano: il suo curatore, il direttore di Pittura Italiana e Francese Miguel Falomir, aveva ipotizzato nel catalogo che potesse essere una copia di un San Giovanni Battista perduto; nel 2007 il quadro è stato riportato a Madrid per approfondire gli studi, che alla fine hanno dimostrato che non era una copia, ma proprio l'originale perduto.
L'esistenza di tre copie di uno stesso quadro appartiene al modo di lavorare di Tiziano; perché, spiega Falomir, che cura la mini-esposizione, "quando Tiziano faceva un dipinto religioso, gli chiedevano varie copie; perciò lui faceva direttamente una copia, che conservava in attesa della richiesta". Ma i quadri non erano esattamente uguali, c'erano piccole differenze per rendere la replica originale, di fatto, insiste Falomir, "non esistono due quadri di Tiziano uguali".
I lavoro di restauro hanno ripulito l'opera, che in passato "è stata oggetto di restauri aggressivi, con 12 o 13 livelli di pittura. Sono state tolte le pennellate ridipinte e si sono integrate le parti mancanti della pittura". Secondo Gabriele Finaldi, direttore del dipartimento di Conservazione e Ricerca del Prado, la scoperta del San Giovanni Battista deve spingere a ricontrollare le collezioni con le nuove tecniche, per verificare che non siano possibili altre scoperte di questo tipo. La mostra congiunta dei tre quadri permette di scoprire "il DNA del processo creativo di Tiziano; con questa esposizione arriviamo a vedere come funzionava la mente creativa di uno dei pittori più grandi del XVI secolo".
La mostra sarà aperta fino al 10 febbraio, poi il quadro di Tiziano entrerà a far parte della collezione del Museo del Prado del pittore veneziano, composta finora da 38 quadri.