venerdì 28 dicembre 2012

Il cinema spagnolo conquista i botteghini, con gli incassi più alti degli ultimi 27 anni

La crisi economica che ha colpito la cultura e il cinema in particolare, con tagli fino al 35% dei finanziamenti pubblici, porta una relativa buona notizia. Il cinema spagnolo ha ottenuto nel 2012, fino a novembre, una quota del 17,9% degli incassi dei botteghini. E' la percentuale più alta degli ultimi 27 anni. Ma non deve far cantare vittoria né i sostenitori dei tagli alla cultura per ridurre il benedetto deficit né chi ritiene che l'aumento dell'IVA, portata dal 7 al 21% non abbia inciso sul comportamento degli spagnoli. Il buon risultato del cinema di casa, infatti, si inserisce in una caduta degli incassi totali del 6%. La crisi c'è e si sente, migliaia di famiglie non arrivano a fine mese ed è ovvio che una delle prime spese che taglino siano i divertimenti e la cultura, meno essenziali alla sopravvivenza delle spese per la casa e per gli alimentari.
E la crisi tocca il cinema nelle produzioni, a causa dei tagli dei finanziamenti e della prudenza dei produttori a investire, in assenza del sostegno pubblico, così nel 2012 sono stati girati 163 film, il 5% in meno rispetto al 2011 e il 15% in meno rispetto al 2010.
I risultati del cinema spagnolo sono dovuti essenzialmente a tre film, Lo imposible (The impossible, in uscita in Italia a gennaio 2013, racconta una storia vera dallo tsunami del Sud Est asiatico del 2004), che ha superato i 40 milioni di euro incasso, Las aventuras de Tadeo Jones, con oltre 8 milioni di incasso, e Tengo ganas de ti, che ha superato i 12 milioni di euro. Sono tutti film a loro modo storici per il cinema locale: Lo imposible ha ottenuto il miglior debutto ai botteghini, con 1,35 milioni di spettatori nel primo weekend, ha ottenuto i migliori incassi della storia del cinema spagnolo ed è stata candidata ai Golden Globes; Las aventuras de Tadeo Jones è il primo film spagnolo che ha debuttato in Cina e Tengo ganas de ti è stato campione d'incassi in Russia e si trova in internet anche con sottotitoli in italiano, a testimoniare l'interesse suscitato.
A concludere l'anno è arrivato El cuerpo, debutto alla regia di Oriol Paulo, con José Coronado, Hugo Silva e Belén Rueda: è un thriller che si trasforma in noir e che gode di critiche favorevoli e di un buon passaparola; nel suo primo finesettimana è stato il secondo film più visto con quasi un milione di euro di incassi.
La quota del cinema spagnolo vista mese per mese è più impressionante: a novembre, per esempio ha ottenuto il 40,4% degli incassi, a ottobre addirittura il 55,6%. E' un segno della qualità delle ultime produzioni o dell'interesse che gli spagnoli iniziano a sentire finalmente per il proprio cinema? Potrebbero essere entrambe le cose insieme: il cinema sta iniziando a essere un'industria dotata di maestranze, con registi, sceneggiatori e attori di qualità, e gli spagnoli se non gli propongono solo commedie scollacciate e drammi della Guerra Civile sono interessati a scoprire le storie di casa. Sarà un caso che nei mesi in cui gli incassi spagnoli sono stati più alti non sono usciti film sulla Guerra Civile?