mercoledì 5 dicembre 2012

L'Infanta Cristina di Spagna starebbe pensando di rinunciare al suo titolo

Può un'Infanta di Spagna smettere di essere tale? La domanda, ancora senza risposta, gira per la Spagna da quando, stamattina, la rivista Lecturas ha rivelato, in copertina, che l'Infanta Cristina, secondogenita di re Juan Carlos, starebbe pensando di rinunciare ai propri privilegi reali per amore del marito Iñaki Urdangarin, imputato in una brutta storia di frode, malversazione di fondi pubblici ed evasione fiscale.
Mentre la Zarzuela definisce "comportamento poco esemplare" quello tenuto da Urdangarin quando, presidente dell'Instituto Noos, utilizzava la sua parentela con il re per captare fondi pubblici e inviarli all'estero per non pagare le tasse, l'Infanta Cristina continua a non smarcarsi dal marito. Anzi, non c'è occasione in cui non gli mostri pubblicamente affetto e sostegno: si è trasferita per lui a Washington, dove il Re lo ha esiliato per quattro anni, nella speranza che la tempesta giudiziaria che lo stava raggiungendo non lo colpisse, ha rifiutato di separarsi da lui, quando per il Re e per la Monarchia sarebbe stata la soluzione più facile per evitare che lo scandalo coinvolgesse l'istituzione, ha partecipato ai funerali di suo padre, pochi mesi fa, nonostante le pesanti assenze della Famiglia Reale, ha rinunciato alle vacanze estive a Marivent, a Maiorca, dove si riunisce generalmente la Famiglia Reale, per rimanere a Barcellona, accanto a lui.
Insomma, a questo punto della storia, nessuno spagnolo dubita che Cristina ha scelto di stare al lato del marito, anche contro la Famiglia Reale. Lo fa per amore o perché è coinvolta quanto lui nella brutta storia di malversazione di fondi pubblici? Qui le risposte dipendono da grado di romanticismo di ognuno e dall'antipatia/simpatia che si può sentire per la Famiglia Reale Spagnola. Volendo mantenere un certo equilibrio, che è sempre l'opzione migliore, è probabile siano vere entrambe le cose. Cristina e Iñaki costituiscono una coppia solida, hanno costruito una famiglia unita con i loro quattro bambini biondi, non ci sono mai stati pettegolezzi su eventuali reciproche infedeltà (a Washington ci hanno provato, attribuendo al Duca di Palma un'amicizia troppo intensa con una signora russa, ma non ci ha creduto nessuno ed è convinzione comune che sia stato un tentativo di separare Cristina dal marito, almeno attraverso un tradimento sentimentale), in questi mesi in cui i paparazzi hanno continuato a seguirli, si sono visti sulle spiagge atlantiche e sui Pirenei spagnoli sempre con sguardi sorridenti e gesti complici. L'amore continua a esserci, è evidente. Ed è anche chiaro che Cristina non poteva non sapere dei loschi maneggi del marito, all'aver avuto con lui varie società in comune, essendo stata consigliere di queste società e avendo ricevuto anche sui suoi conti correnti personali versamenti provenienti dall'Instituto Noos.
Nel rifiuto di Cristina di divorziare dal marito non è difficile vedere entrambe le componenti, insomma: è innamorata, sapeva, ha avuto i suoi vantaggi, non vuole che il marito rimanga da solo a pagare colpe che lei non ha denunciato a suo tempo.
Così, per evitare ulteriori imbarazzi al padre e al fratello, Cristina starebbe pensando di lasciare la sua condizione di Infanta di Spagna. Ma può un'Infanta smettere di esserlo? Non ci sono casi del genere, a memoria d'uomo. Abbiamo visto aristocratici rinunciare ai loro diritti dinastici, il caso più famoso della storia è quello di del re britannico Edoardo VIII, che abbandonò il trono per una signora americana e divorziata, Wallis Simpson; ci sono anche casi più recenti, come quello della principessa Martha Louisa di Norvegia, che ha rinunciato ai suoi diritti di successione e al trattamento di Altezza Reale; nella stessa Spagna le Infante Pilar e Margarita, le sorelle del Re, hanno rinunciato ai loro diritti dinastici, pur mantenendo il titolo di Infanta e il trattamento di Altezze Reali.
Sembra che la Costituzione spagnola preveda anche al possibilità di rinunciare al titolo di Infanta/e di Spagna e al conseguente trattamento di Altezza Reale, ma manca una Legge Organica con cui attuare le indicazioni della Costituzione, per cui prima della rinuncia di Cristina dovrebbero agire Governo e Parlamento. Troppo tempo per i tempi ristretti della Famiglia Reale, che ha bisogno di sganciarsi da Iñaki Urdangarin prima che vada a processo per i reati di cui è accusato, affinché non si possa dire che un membro della Famiglia Reale si è seduto per la prima volta sul banco degli imputati. Però, il fatto che Cristina stia pensando di rinunciare a titoli e diritti successori  dà idea di quanto intenso sia il suo legame con il marito.