domenica 27 gennaio 2013

Al vertice tra Celac e UE, il presidente della Colombia chiede il controllo delle armi

Negli Stati Uniti migliaia di persone stanno chiedendo il controllo delle armi, alla luce, anche, delle stragi sempre più frequenti nelle scuole e nei centri commerciali. L'Uruguay avvierà presto una campagna, Armas para la vida, per arrivare al disarmo della società, promettendo un computer portatile o una bicicletta per ogni arma consegnata alle autorità.
A Santiago del Cile, dove è in corso il vertice tra l'Unione Europea e la Comunidad de Estados Latinoamericanos y Caribeños (Celac), alla presenza di quasi tutti i leaders latinoamericani e di alcuni leaders europei, tra cui Angela Merkel e Mariano Rajoy, è stato il presidente colombiano Juan Manuel Santos a parlare del controllo delle armi. "Quando uno vede bambini armati fino ai denti che delinquono, si chiedono dove abbiano comprato queste armi, come le abbiano avute; e uno si chiede anche se il mondo non deve rivedere il commercio delle armi, che tanta violenza sta causando" aveva detto il colombiano in una visita a Buga, nel dipartimento della Valle del Cauca, poco prima della partenza per il Cile. Il colombiano intende cercare il consenso tra i Paesi della Celac e della UE, "affinché l'ONU inizi a negoziare il trattato per regolare e controllare il commercio delle armi", dato che "il crimine organizzato e la presenza delle armi in mano ai privati cittadini stanno generando sempre maggiore violenza". La ricerca del consenso avverrà nei numerosi incontri bilaterali che i leaders terranno al margine del vertice, approfittando dell'occasione da esso offerta.
Non sarà l'unico obiettivo di Santos, però. Il presidente colombiano è da tempo paladino di una nuova politica contro il traffico di droga, che tanta violenza e tante morti sta causando non solo in Colombia, ma anche nei Paesi che si trovano sulla rotta di questo traffico illegale, dal Sud al Nord America, a iniziare dal Messico. Una delle proposte di Santos è che si inizi a verificare, tutti insieme, la possibilità di legalizzare la droga, in modo da togliere ai narcos lo strumento principale della loro ricchezza illegale e della violenza. "La Colombia ha proposto che l'Unione Europea si unisca a questo appello, per analizzare e rivedere la politica internazionale nella lotta al narcotraffico" ha detto il presidente.
In questo suo impegno per cercare nuove soluzioni di lotta, il presidente Santos ha ricevuto una sorta di timido placet da Barack Obama, nel vertice delle Americhe, a Cartagena: il presidente degli Stati Uniti si è detto contrario alla legalizzazione delle droghe, ma non a un dibattito internazionale che cerchi soluzioni alla lotta al narcotraffico diverse da quelle utilizzate finora e rivelatesi fallimentari.
Tra i leaders europei con cui Santos parlerà delle sue proposte per controllare il traffico delle armi e della droga, ci sono la cancelliera  tedesca Angela Merkel, il primo ministro francese Jean-Marc Ayrault, il cancelliere austriaco Werner Faymann, il primo ministro finlandese Jyrki Katainen, il presidente del governo spagnolo Mariano Rajoy e il presidente della Commissione Europea José Manuel Durao Barroso.