sabato 26 gennaio 2013

Uruguay: Biciclette e computer in cambio della consegna delle armi

Nell'Uruguay ci sono 450mila armi registrate, ma si calcola ce ne siano circa 500mila tenute irregolarmente dai civili (il che significa che, su una popolazione di 3,2 milioni di abitanti, un uruguayano su tre è armato). Tra il 2005 e il 2009, l'importazione delle armi è aumentata del 355%, secondo dati del Registro Nacional de Armas. Negli ultimi vent'anni la media degli omicidi per arma da fuoco è stata 6 ogni 100mila abitanti, ma nel 2012 gli omicidi sono stati 267, secondo i dati diffusi da FundaPro, un'organizzazione legata al Partido Colorado, all'opposizione del Governo di José Mujica.
Sono dati che servono per introdurre Armas para la vida, la campagna con cui il Governo uruguayano cercherà di persuadere i cittadini in possesso di armi a consegnarle all'autorità. In cambio delle armi riceveranno un computer o una bicicletta. "Il cittadino consegna un'arma e riceve, in cambio, un'arma per la vita. Un'arma di conoscenza come lo è un computer portatile o un'altra, per l'esercizio o il lavoro, come è la bicicletta" ha spiegato ai media Marcelo Barzelli, responsabile della Comunicazione del Ministero degli Interni "Cerchiamo così di collaborare nell'importante lavoro di disarmare la società uruguayana, un lavoro vitale verso una convivenza pi armoniosa, per risolvere le differenze attraverso il dialogo e il negoziato". La campagna ha un evidente richiamo all'iniziativa del precedente Governo di Tabaré Vazquez, che dotò ogni bambino uruguayano di un computer, affinché la Rete e le nuove tecnologie entrassero nelle case del Paese. L'idea è più o meno simile: la conoscenza come risposta alla violenza, il sapere come difesa e come strumento di ascesa sociale e ricchezza.
La campagna è lodata da buona parte dell'arco politico del Paese sudamericano per le sue buone intenzioni. "ma non mi immagino i delinquenti consegnare le armi per avere un computer o una bici" ha commentato con un certo pragmatismo  il deputato Carlos Gamou del Frente Amplio, che sostiene il Governo. E Armas para la vida, più che ai delinquenti è ovviamente diretta ai cittadini che si sono armati per paura; il Governo sta anche studiando un progetto di legge che punisca penalmente il possesso illegale delle armi, con un periodo di sei mesi affinché chi ha un'arma illegalmente possa regolarizzarla.
Le campagne per il disarmo dei cittadini hanno già avuto un certo successo nei Paesi vicini. Il Brasile ne ha fatte quattro ed è riuscito, dopo le prine due, ad abbassare il numero di omicidi del 112,5%. In Argentina nel 2011 sono state consegnate alle autorità 160mila armi.
Nel 2010 la criminalità è costata all'Uruguay 1,2 miliardi di dollari, circa il 3% del PIL.