martedì 22 gennaio 2013

Gastrofestival apre per la prima volta al pubblico le cucine del Palazzo Reale di Madrid

Il Gastrofestival di Madrid, in corso dal 19 gennaio al 3 febbraio 2013, con molte iniziative e idee tra ristoranti, locali, dimostrazioni e conferenze, ha tra le sue proposte una vera chicca.
Per la prima volta vengono aperte al pubblico le cucine del Palazzo Reale di Madrid, per mostrare come si lavorava quando i sovrani abitavano l'edificio disegnato da Filippo Juvarra. Il successo dell'iniziativa è stato tale che i biglietti sono già tutti esauriti, ma, quello che interessa chi intende visitare Madrid in futuro, è che il Patrimonio Nacional, visto l'interesse, sta pensando di aprire periodicamente e regolarmente le cucine ai turisti e ampliare così l'offerta degli itinerari a Palazzo Reale. Se pensate di visitare Madrid, annotatelo.
L'ultima volta che le cucine del palazzo juvarriano hanno funzionato a pieno ritmo è stata nel 2004, in occasione delle nozze dei Principi delle Asturie. Ma, anche se i sovrani vivono alla Zarzuela e le cucine vengono utilizzate ormai sporadicamente, il Patrimonio Nacional, che gestisce questa e le altre residenze reali, ha conservato intatti mobili e utensili che arrivano dal glorioso passato spagnolo. Visitare le cucine di Palazzo, dunque, è addentrarsi in un mondo che sa mescolare i ricordi dell'Impero con le esigenze più moderne. E' un mondo che risulta separato da quello aristocratico anche nella distanza della sua collocazione: gli spazi delle cucine si trovano nei sotterranei, a ben cinque piani di distanza dai sontuosi saloni utilizzati per i pasti reali.
Riportano le cronache che i sovrani mangiavano pasti tiepidi o freddi, ma mai caldi perché, anche volendo, cinque piani di distanza, dal fuoco delle cucine alla tavola reale, sono pur sempre cinque piani. E ancora adesso si arriva alle cucine dopo varie scale e numerosi corridoi che rendono complicato mantenere calde le zuppe della cucina spagnola (e anche gli ascensori non hanno cambiato il concetto). Le cucine di Palazzo contano su una pasticceria, dotata di tutti gli utensili appesi alle pareti (ci sono forme in rame, un torchio per la frutta e per gli uccelli, pentolini vari), quindi su ampi spazi con armadi per le stoviglie e per le dispense,e su altrettanti ampi spazi per la preparazione dei piatti, con grandi tavole fissate al suolo. Alla fine del percorso, finalmente, le cucine vere e proprie, con i loro forni e i loro fornelli, gioielli in ferro fuso realizzati in Francia, per le cucine reali non solo spagnole, ma anche russe e del Castello di Balmoral, nel Regno Unito. Uno dei forni è così grande che può arrostire un agnello intero.
Sono spazi destinati alla preparazione dei pasti dei sovrani, in cui si muovevano abilmente decine di persone e che fanno pensare, chissà perché, ai contrasti di Downton Abbey, la serie britannica che parla delle vite di aristocratici e servitù in uno stesso castello. Mentre cuochi e inservienti lavoravano nell'interrato, cinque piani più in alto, il Re di Spagna riceveva i suoi ospiti nella sontuosa sala da pranzo, con 15 lampadari, preziosi tappeti fiamminghi, stoviglie e porcellane di Sévres. Qualche volta succede ancora oggi.