martedì 5 febbraio 2013

Barcellona riscopre ricette e ingredienti medievali. Degustazioni nei negozi gourmet

E' possibile, in pieno XXI secolo, cucinare non solo seguendo le antiche ricette medievali, ma utilizzando anche quegli stessi ingredienti, che il tempo e il gusto hanno fatto cadere in disuso? A cercare risposta ci ha provato il Museu de Història di Barcellona (MUHBA), che, con la collaborazione della Fundació Alícia, ha lavorato a un progetto curioso e innovativo: ridare vita alle ricette catalane del passato. La Fundació Alícia è uno dei maggiori punti di riferimento spagnoli nella ricerca applicata alla gastronomia e ha alla sua presidenza lo chef Ferran Adrià e il cardiologo Valentin Fuster. Il Museu de Història, guidato da Joan Roca, e Alicia hanno lavorato per tre anni a questo progetto, studiando dati di piatti e abitudini culinarie presenti in antichi libri, pergamene e, addirittura, dipinti (forniti dal Dipartimento di Storia Medievale dell'Università di Barcellona).
Alla fine la Fondazione ha scelto quattro piatti di epoca medievale e quattro ricette nate nel XVIII secolo e ha cercato di realizzarle, utilizzando anche gli antichi ingredienti. "Per la prima volta nella storia ricercatori e cuochi hanno lavorato insieme per interpretare i codici del passato ed essere così il più fedele possibili ai prodotti e al modo di cucinare utilizzato secoli fa" spiega a El Periódico de Catalunya Jaume Biarnés, che fu uno dei maestri di El Bulli, prima della chiusura del celebre ristorante.
La difficoltà maggiore incontrata è stata il reperimento degli ingredienti, molti dei quali caduti in disuso in tutta Europa. Così gli chefs si sono trovati davanti al paradosso di "specie che prima si potevano comprare nei mercati d'oltremare di Barcellona e che adesso siamo dovuti andare a cercare dall'altra parte del mondo. Alcune le abbiamo trovate in India"
Il progetto non si è fermato per questo e gli studi hanno avuto un primo risultato: da poco prima di Natale, nel negozio dei MUHBA si può degustare la pinyonada, il predecessore medievale del torrone, la prima delle otto ricette selezionate che è stata realizzata. E' un po' caro, nota il quotidiano di Barcellona, costa 6,50 euro, ma Biarnés lo giustifica con il fatto che "i pinoli sono di qui e sono cari, come l'olio di essenze elaborato artigianalmente". Le altre otto ricette dovrebbero essere realizzate durante il 2013.
"Della Barcellona medievale si distribuiranno nei negozi gourmet e nei musei, l'almendroc, con formaggio; la salsa de pago, una specie di curry, e il vino piment. E della città moderna, la salsa di pomodoro del XVIII secolo, cioccolato in tazza e due dolci: neules e mostatxó." scrive El Periódico de Catalunya. E i turisti che nei prossimi mesi visiteranno BArcellona avranno un'altra chiave di lettura della città.