martedì 7 agosto 2012

Emergenza sfratti in Spagna: 50 giorni di sciopero della fame contro la banca

I silenziosi eroi di Spagna sono questi. Sono queste persone che mettono a rischio la propria vita, che non rinunciano a lottare contro quelle che considerano ingiustizie di questi anni di crisi e di disoccupazione. Per questo mi sembra giusto raccontare queste storie, riportate dal web, anche su Rotta a Sud Ovest.
Jorge Cordero ha perso la casa e con il suo sciopero della fame, con cui richiede a Cajastur, la Cassa di Risparmio Asturiana, di cancellare il suo debito, avendo perduto la casa, è il simbolo di migliaia di sfrattati spagnoli.
Oltre mezzo milione di famiglie hanno perso la casa in Spagna in questi anni, a causa dell'impossibilità di pagare i mutui, dopo la perdita del lavoro, e, nonostante abbiano consegnato la casa alle banche, sono ancora costrette a pagare il debito contratto, vedendosi così impossibilitate a iniziare una nuova vita, doppiamente colpite. Nello stesso Paese ci sono oltre 3 milioni di case vuote, che nessuno è in grado di comprare, nonostante il crollo del 30% dei prezzi (anche perché le banche non concedono mutui e, come ormai sappiamo tutti, nel Paese non circola liquidità), e che il Governo non intende ancora mettere sul mercato degli affitti, a prezzi calmierati, per dare un tetto alle migliaia di persone sfrattate. E' il dramma e la contraddizione dello scoppio della bolla immobiliare, ma è anche il sintomo dell'indifferenza delle classi più agiate, banchieri e politici, per la solitudine e l'impotenza di migliaia di famiglie.
Da toossomosjorgepatriciayamanda.wordpress.com

Oggi, 7 agosto 2012, sono cinquanta giorni da quando Jorge Cordero, un giovane lavoratore autonomo sfrattato, con sua moglie Patricia e sua figlia di pochi mesi, Amanda, dal suo alloggio nel quartiere di Ciudad Naranco di Oviedo, si è installato su una sedia pieghevole e un ombrello nella Plaza de la Escandalera, alla porta di Cajastur e ha iniziato uno sciopero della fame per chiedere che questo istituto bancario cancelli il debito ipotecario che gli esige ancora e permetta a lui e ai suoi di iniziare da zero una nuova vita.
Finora la risposta di Cajastur è stata un silenzio assordante, che evidenzia la sua paura di affrontar eun'opinione pubblica sempre più sensibilizzata contro le pratiche bancarie ingiuste e abusive, come l'esigenza del pagamento del mutuo,m una volta che la famiglia debitrice ha sofferto lo sfratto dalla sua casa. In questi cinquanta giorni la giusta causa di Jorge ha ricevuto l'appoggio di diversi collettivi sociali e di innumerevoli cittadini e cittadine, che hanno partecipato alle concentrazioni convocate e hanno appoggiato le campagne di raccolta firme e di ritiro dei fondi da Cajastur, che al momento ha raggiunto la cifra di 113.071,42 €.
Gli effetti del prolungato sciopero della game iniziano a essere evidenti, e sono sempre più frequenti gli svenimenti, i crampi all'addome e alle estremità, i capogiri e il vomito... Nonostante tutto questo, Jorge continua determinato con il suo sciopero, fino a ottenere da Cajastur una risposta alla sua giusta richiesta, che è la stessa di altre migliaia di famiglie spagnole, vittime di una crisi economica che non hanno causato e che sono quotidianamente private di un diritto così fondamentale come essere privati di una casa degna.