Ho già raccontato più volte come mi ha sempre colpito il
senso di solidarietà degli Spagnoli con i Greci, da quando è scoppiata la
crisi; vedere le bandiere greche nelle manifestazioni indignadas non smette mai
di sorprendermi e di piacermi.
E' segno di affetto, di consapevolezza e di ammirazione anche questo video,
realizzato dai professori e dagli studenti di una scuola di Murcia, per
ricordare la grande eredità che la Grecia e il greco ci hanno lasciato. Una
studentessa ricorda che grazie a Ippocrate (e a Galeno), i medici hanno oggi a
disposizione ben 75mila parole: ne usano abitualmente 25mila. E gli studenti ne
ricordano alcune, dall'artrosi alla radiografia, passando per la sinusite e la
leucemia.
Ma alla Grecia e al greco dobbiamo concetti e parole come l'etica, la logica,
la matematica, la filosofia, l'architettura. E non parliamo del teatro, della
commedia e della tragedia; della musica e delle muse, della maratona e della
ginnastica.
Il video è una sfilza di parole e di ringraziamenti alla Grecia, per tutto
quello che ci ha dato e per tutto quello che l'intera Europa le deve. Doveva
essere un semplice esercizio scolastico per ricordare l'attualità di una lingua
classica (e non sapete quanto le si è grati, decine di anni dopo averla studiata
al liceo, perché magari si sarà dimenticato l'aoristo, ma la logica lasciata
dalle declinazioni è sempre lì, vigile e attenta, a esigere chiarezza e conseguenze nei
ragionamenti). E' diventato un omaggio a un Paese in
crisi, ingiustamente maltrattato e umiliato.
Pubblicato un mese fa su youtube, ha superato le 300mila visite, migliaia delle quali
provenienti dalla Grecia. E molti sono i messaggi lasciati dai Greci grati per vedere
ricordato da altri Europei il loro ruolo nel nostro continente e il posto che spetta
loro nella storia dell'Occidente. Dev'essere davvero commovente, per loro, vedere
che non tutti hanno dimenticato, in questi anni.
Io, per aver scoperto questo video, devo ringraziare Arturo Pérez Reverte, che
ne ha parlato su Twitter. Se potete, dategli un'occhiata: è in spagnolo, ma parla
di parole che anche noi usiamo e riconosciamo tutti i giorni. Non è difficile
capirlo e la creatività di questi ragazzi e la Grecia se lo meritano.