giovedì 7 febbraio 2013

Scandalo Noos: Iñaki Urdangarin lamenta il suo impoverimento, Twitter risponde con sarcasmo

Ieri sera Mario Monti diceva a Daria Bignardi che anche il criminale più efferato dietro le sbarre fa pena. E a guardare Iñaki Urdangarin, fino a qualche tempo fa, sentivo la pena che si sente per chi ha conosciuto tempi di splendore e poi cade in disgrazia. Certo, il Duca di Palma se l'è cercata: se il genero del Re cade nella tentazione del denaro facile e usa una società senza fini di lucro, l'Instituto Noos, per captare denaro pubblico e trasferirlo all'estero ed evadere le tasse, poi, non può che prendersela con se stesso.
Ma quando si parla di Iñaki si ha sempre l'impressione che la sua posizione sociale sia più un handicap che un vantaggio: se nel sempre più probabile processo dovesse essere assolto e cavarsela con una multa milionaria, tutti penseranno che l'assoluzione sia arrivata grazie all'illustre parentela; dovesse essere condannato, si potrà pensare che è caduta su di lui una mano pesante per dimostrare che la Giustizia è uguale per tutti (se mano pesante sarà, non sarà Giustizia uguale per tutti, evidentemente). Poi.
Poi nel corso del tempo si è venuti a sapere di arroganze e sfide del buon Iñaki alla Casa Reale e, addirittura, al re in persona. Per esempio, si è saputo che quando Juan Carlos gli ha chiesto di allontanarsi dall'Instituto Noos, con cui gestiva i suoi traffici "non esemplari", Iñaki si è rifiutato, perché "così fan tutti". Qualche giorno fa l'ex socio Diego Torres ha diffuso alcune emails di Iñaki al segretario delle infante Carlos Garcia Revenga, in cui il nostro si firmava, facendosi beffe del suo titolo di Duca consorte di Palma, come il Duca im…Palma..to. Per questo gioco di parole, Palma di Maiorca ha chiesto al Re di impedirgli di usare il titolo e ha tolto ai Duchi la dedica di una Rambla.
Pochi giorni fa vanitatis.com riportava che la Casa Reale gli avesse chiesto di non assistere alla finale del mondiale di pallamano, in corso a Barcellona, perché ci sarebbe stato anche il principe Felipe e la cosa sarebbe stata imbarazzante. Iñaki, che è stato uno dei più importanti giocatori di pallamano di Spagna, medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Atlanta e Sydney, si è rifiutato, sostenendo di essere stato invitato e di averlo promesso ai figli. Così si è presentato allo stadio, ha esposto i figli ai fischi con cui è stato accolto, ha evidenziato tutta la sua lontananza dalla Famiglia Reale, con Felipe seduto in tribuna d'onore con Mary di Danimarca e lui, in prima fila con i bambini, palesemente ignorato dal cognato. Non solo, dunque, Iñaki è responsabile di buona parte del discredito attuale della Monarchia, ma pare che la cosa gli importi molto poco, ancora preso da se stesso e dai guai in cui si è cacciato da solo.
Però tutto questo sembrava un peccato minore dell'ennesimo parente acquisito inadeguato dei Borbone. Ma ieri c'è stata una svolta. Nei giorni scorsi la Procura di Palma aveva stabilito che Urdangarin e Torres pagassero una cauzione di 8 milioni di euro per la responsabilità civile nei danni causati all'erario pubblico; avevano cinque giorni di tempo per il pagamento. I cinque giorni sono scaduti ieri e Iñaki ha presentato un ricorso, sostenendo che una simile cauzione gli causerebbe un "ingiusto impoverimento".
Potete immaginare come il concetto "ingiusto impoverimento" espresso dal genero del Re, accusato di reati piuttosto antipatici come frode amministrativa, malversazione di denaro pubblico ed evasione fiscale, siano state accolte dagli spagnoli. 6 milioni di disoccupati, famiglie che stentano ad arrivare a fine mese, la spoliazione dello Stato Sociale, la restrizione dei diritti e il genero del Re parla di "ingiusto impoverimento", dopo aver acquistato una casa da 6 milioni di euro sulle colline di Barcellona e vari appartamenti tra la Costa Brava e le Baleari con denaro pubblico. Tutta la simpatia che si poteva ancora avere per Iñaki, a causa del processo pubblico con cui è già stato condannato, è andata a farsi benedire.
Per cui si è riso anche più volentieri ai fotomontaggi sarcastici di Twitter (e del settimanale satirico El jueves, pubblicati sulla rete sociale). Eccone qualcuno; uno dei più maligni coinvolge anche l'Infanta Cristina, immaginata nuda sulla copertina di Interviú pur di rimediare i soldi per la cauzione).



Mi pignoreranno, aiuto per favore, che Dio ve lo ripaghi (con molti errori ortografici)

"Tesoro, ho trovato i soldi per la cauzione"