venerdì 22 marzo 2013

Il ristorante La Trobada di Terrassa contro la povertà: chi non ha soldi paga con tempo

Recentemente il Telegiornale Piemontese di RAI3 ha parlato di un'iniziativa in corso a Torino, per aiutare le famiglie che faticano ad arrivare a fine mese: un supermercato low-cost in cui, se non si ha denaro, si può pagare anche con ore di volontariato, stando dietro i banchi. Le clienti intervistate dicevano che per loro era una buona opzione, perché difendeva la loro dignità, all'offrire di ripagare con il tempo la spesa che non si poteva pagare con euro.
Mi è venuta in mente questa iniziativa torinese, al leggere di un ristorante appena aperto a Terrassa, in Catalogna. Si chiama La Trobada ed è il primo ristorante catalano in cui i clienti in difficoltà economiche, pagano con il proprio lavoro nel locale. 
Un nuovo modello di negocio, di business, negli anni di crisi economica, che sta falciando i redditi della classe media e la sta gettando nella povertà? Xavier Casas, il direttore del ristorante, ci tiene a chiarire che può essere, ma che il suo è un ristorante: "Non è né una mensa per i poveri né una mensa di solidarietà, tutt'altro. Qui può venire a mangiare chiunque, semplicemente, chi non può pagare investirà il proprio tempo".
I primi lavoratori volontari arrivano dalla Caritas e dai Servizi Sociali della cittadina e avranno i pasti garantiti per tre mesi; il loro impegno nel locale non è però fisso, mano a mano diminuirà per dare loro la possibilità di inserirsi in eventuali altre attività.
Il menù del ristorante costa 6,50 euro e, secondo i piani dei gestori, in un anno verranno serviti circa 15mila pasti; saranno una settantina di menù quotidiani, di cui, secondo i calcoli iniziali, la metà per clienti in grado di pagare con denaro e l'altra metà per chi pagherà con il proprio tempo. I finanziamenti arrivano dalla Fundació La Marató de TV3 (il Telethon della tv pubblica catalana), dal Comune di Terrassa e dalla Caritas catalana, che si aggiungono, ovviamente, agli incassi del ristorante. Il coordinamento dell'iniziativa è dell'Associació Local d'Entitats per la Inclusió (ALEI) che riunisce 29 associazioni sociali attive sul territorio.
Ed è il direttore di ALEI Pep Martí a spiegare la filosofia del ristorante, che va ben oltre l'opzione di pagare i propri pasti con il proprio tempo: "Alcuni clienti pagheranno con denaro e altri con il proprio tempo, non ci sarà alcuna differenza tra gli uni e gli altri.Tutti contribuiranno in base alle proprie capacità. Con l'attuale situazione economica, molte persone stanno vivendo nella precarietà economica, ma hanno molte altre risorse che intendiamo valorizzare" ha spiegato ai media catalani.
In questo modo, non facendo differenza tra clienti 'ricchi' e 'poveri' si creano situazioni di 'uguaglianza' sociale perché "persone in situazione economica disuguale potranno condividere tavolo e menù di qualità".
E non solo. Agli spagnoli, come agli italiani, piace molto la sobremesa, il dopo pasto, quando si rimane a tavola a chiacchierare e a scambiarsi idee: i proprietari de La Trobada si augurano che proprio dalla sobremesa possano nascere contatti e vincoli, idee "per la cooperazione tra le persone, la creazione di un intorno comunitario in cui la gente si senta coinvolta".
Un'iniziativa nuova, indubbiamente solidale, indubbiamente decisa a combattere la nueva pobreza, la nuova povertà, ma che non intende arrendersi alle disuguaglianze sociali che questa crisi economica sta creando: "La nostra risposta non vuole essere assistenziale, ma vuole avere una chiave comunitaria, cercando il coinvolgimento delle persone".
Il ristorante La Trobada si trova nella sede dei Minyons di Terrassa, nella calle Teatre 4. Il modello che propone, solidarietà al posto di individualismo, è una delle tante risposte nate 'dal basso', che in questi anni di crisi e di riscoperta della cooperazione, stanno aiutando a disegnare una nuova Spagna.