Maledetta primavera, che non arriva e si porta via
tutti i più amati del cinema spagnolo.
Oggi, a 85 anni, è morta Sara Montiel, la diva del cinema spagnolo, una delle
attrici più belle che abbia dato la Spagna, la prima a trionfare a Hollywood,
negli anni 50.
Chiamata affettuosamente Saritísima, è stata una delle interpreti più
importanti e una delle più sensuali di Spagna, in film come La violetera o El
último cuplé, grandi successi degli anni 50. a Hollywood ha preceduto le Penélope Cruz e
Paz Vega, portando per prima il fascino iberico in film come Veracruz, con Gary Cooper e Burt Lancaster. Ha
coltivato anche una carriera di cantante che ha regalato immagini
indimenticabili, mentre canta, con un sigaro in mano, Fumando espero, Bésame mucho, Amado mio.
E' stata una delle grandi stars del cinema spagnolo, una diosa, una divina,
come dicono oggi i numerosi tweets che la ricordano. Sono le attrici più
giovani, da Hiba Aboruk a Elena Furiase, tutte lanciate dalla tv e ancora in
cerca d'autore cinematografico, che esaltano la sua bellezza e la ricordano come
'la più bella' di tutte.
Il mio ricordo di Sara Montiel inizia una quindicina di anni fa e passa per le
pagine delle revistas del corazón, così importanti per imparare lo spagnolo.
Era intorno ai 70 anni, aveva perduto l'antica, fiera bellezza, rimanevano
intatti il carattere indomabile e la convinzione di essere sempre la più grande
di tutte. Parlava di se stessa e della sua carriera con grande orgoglio e
grande consapevolezza: tutti lodavano il coraggio di Penélope, che aveva
lasciato la sicura fama spagnola per tentare l'avventura americana e lei
ricordava di averlo fatto con una quarantina d'anni di anticipo, fino ad
arrivare a sedurre Gary Cooper (il Tom Cruise dell'epoca?). Nelle interviste
assicurava che non c'era ancora alcuna attrice paragonabile a lei: chi, del
resto, sa oggi sedurre dal grande schermo e dal microfono con l'aria di una
femme fatale pericolosa e inafferrabile? E chi sa partire da una famiglia umile e contadina della Mancia (portando poi con orgoglio l'aggettivo di manchega in tutto il mondo), per arrivare adolescente a Madrid e conquistare poi la Spagna intera e persino Hollywood?
Poi si era fatta coinvolgere nei giochini delle revistas del corazón aveva
sposato, in esclusiva su Hola, un cameraman cubano, di una quarantina d'anni
più giovane e suo grande fan. Lei si comportava ancora come una diva
seducente e una donna irresistibile, risultando soprattutto patetica, come
tutte le bellissime che non sanno accettare il tempo che passa, raccontando di
questo marito cubano e di uno spasimante italiano che poteva richiamare all'ordine tutte le volte che voleva. Lui è risultato essere un opportunista in cerca di
un'occasione, ma è stato tutto sommato leale, sparendo poco dopo il rapido
divorzio.
Lucida, ironica e irriverente, era uno spasso nelle interviste, per come
parlava di se stessa, per i suoi ricordi, per la prontezza delle battute.
Da youtube, questo video, in cui canta una delle sue canzoni più famose,
Fumando espero. Hasta siempre, Sara.
PS che crudele il destino, che toglie a una donna egocentrica come lei, il privilegio delle prime pagine nel giorno del suo addio: la morte di Margareth Thatcher la costringe a condividere l'attenzione dei media, anche in Spagna.