sabato 6 aprile 2013

Le foto dei preziosi ricami architettonici dell'Alhambra di Granada

E' giusto ridurre una città dalla storia intensa e dalla cultura invidiabile come Granada alla sola Alhambra? E' giusto rendere un'intera città prigioniera del suo monumento più prezioso?
Per dire, a Granada sono sepolti i Re Cattolici, Fernando e Isabella, senza i quali la Spagna non sarebbe un Paese unito e non avrebbe un Impero 'su cui non tramontava mai il sole' nel proprio passato, con tutto quello che implica questo per Latinoamérica; c'è l'Albaicin, il cuore della cultura gitana e flamenca dell'Andalusia orientale; ci sono migliaia di studenti europei, perché non c'è città andalusa più universitaria di Granada, grazie a Erasmus; c'è il Parco delle Scienze, il primo Museo interattivo della Spagna meridionale, che propone itinerari e mostre per la divulgazione scientifica e tecnologica, con vere e proprie esperienze sensoriali con cui si collega il nostro secolo a Al Andalus e alla sua cultura.
C'è tutto questo.
Ma basta una foto della straordinaria bellezza dell'Alhambra, della perfezione inseguita dai suoi architetti, dei ricami di pietra e gesso sulle sue pareti, dell'eleganza dei suoi patios e dello splendore delle sue sale per dimenticarselo e cadere rendidos a sus pies, arresi ai suoi piedi, e tornare a identificare Granada con la sua Alhambra.
Su pinterest.com c'è una bellissima galleria fotografica dedicata a Granada (che notti e che tramonti, nei paesi della sua provincia!) e che finisce con il regalare soprattutto immagini dell'Alhambra. Ma, se un giorno visiterete Granada, per favore, non fate l'errore di arrivare in fretta, percorrere rapidamente l'Alhambra, perché il tempo è quello che è, e dare un'occhiata veloce alla tomba dei Re Cattolici, per poi scappare via.
Granada non lo merita (e neanche l'Alhambra straordinaria, che non può essere amata senza un tramonto dal mirador di San Nicolás e senza una colazione nella Plaza Nueva o una passeggiata notturna lungo la Carrera del Darro, mentre l'Alhambra eterna, lassù, veglia rosseggiante).