E' giusto ridurre una città dalla storia intensa e dalla cultura invidiabile
come Granada alla sola Alhambra? E' giusto rendere un'intera città prigioniera
del suo monumento più prezioso?
Per dire, a Granada sono sepolti i Re Cattolici, Fernando e Isabella, senza i
quali la Spagna non sarebbe un Paese unito e non avrebbe un Impero 'su cui non tramontava mai il sole' nel proprio
passato, con tutto quello che implica questo per Latinoamérica; c'è l'Albaicin,
il cuore della cultura gitana e flamenca dell'Andalusia orientale; ci sono
migliaia di studenti europei, perché non c'è città andalusa più universitaria
di Granada, grazie a Erasmus; c'è il Parco delle Scienze, il primo Museo
interattivo della Spagna meridionale, che propone itinerari e mostre per la
divulgazione scientifica e tecnologica, con vere e proprie esperienze
sensoriali con cui si collega il nostro secolo a Al Andalus e alla sua cultura.
C'è tutto questo.
Ma basta una foto della straordinaria bellezza dell'Alhambra, della perfezione
inseguita dai suoi architetti, dei ricami di pietra e gesso sulle sue pareti, dell'eleganza
dei suoi patios e dello splendore delle sue sale per dimenticarselo e cadere rendidos a
sus pies, arresi ai suoi piedi, e tornare a identificare Granada con la sua
Alhambra.
Su pinterest.com c'è una bellissima galleria fotografica dedicata a Granada (che notti e che tramonti, nei paesi della sua provincia!) e che finisce con
il regalare soprattutto immagini dell'Alhambra. Ma, se un giorno visiterete
Granada, per favore, non fate l'errore di arrivare in fretta, percorrere
rapidamente l'Alhambra, perché il tempo è quello che è, e dare un'occhiata
veloce alla tomba dei Re Cattolici, per poi scappare via.
Granada non lo merita (e neanche l'Alhambra straordinaria, che non può essere amata senza un tramonto dal mirador di San Nicolás e senza una colazione nella Plaza Nueva o una passeggiata notturna lungo la Carrera del Darro, mentre l'Alhambra eterna, lassù, veglia rosseggiante).
Granada non lo merita (e neanche l'Alhambra straordinaria, che non può essere amata senza un tramonto dal mirador di San Nicolás e senza una colazione nella Plaza Nueva o una passeggiata notturna lungo la Carrera del Darro, mentre l'Alhambra eterna, lassù, veglia rosseggiante).