L'Uruguay ha ratificato ieri il matrimonio per le
coppie dello stesso sesso: la legge, già approvata in prima istanza a dicembre,
quindi approvata con alcune modifiche dal Senato, è tornata alla Camera per
essere approvata definitivamente, ieri, con una maggioranza di 71 voti su 92.
Gli uruguayani sposati non saranno più 'marito' e 'moglie', ma 'coniugi' o
'contraenti'.
Insieme al matrimonio per gli omosessuali è stata approvata la possibilità di
adozione per le coppie dello stesso sesso e la possibilità di scegliere
l'ordine dei cognomi paterno e materno per i figli, frutto di qualunque tipo di
matrimonio, etero o omosessuale. Finora nell'Uruguay, come nella maggior parte
dei Paesi ispanici, in cui vige il doppio cognome, il cognome paterno era il
primo e quello materno il secondo. D'ora in poi le coppie potranno scegliere
l'ordine preferito, dando così "un nuovo ruolo alle donne e mettendo in
discussione le tradizioni patriarcali", secondo il Frente Amplio, il
partito del presidente José Mujica.
Alla Chiesa Cattolica, che aveva manifestato il suo dissenso, il Frente Amplio
risponde che "questa legge non è contro nessuno, riconosce semplicemente
situazioni esistenti nella società, che si tendono a mettere sotto il tappeto.
Se tutti possiamo scegliere la nostra opzione sessuale, in modo da non danneggiare
la libertà degli altri, in cosa influisce sulla nostra libertà che il vicino
sia sposato con una donna o con un uomo? In niente".
L'Uruguay è il dodicesimo Paese del mondo ad approvare il matrimonio omosessuale,
il secondo in America Latina, dopo l'Argentina; nel subcontinente latinoamericano
il matrimonio gay è riconosciuto anche a Città del Messico e nello Stato messicano
di Quintana Roo. L'Olanda, il Belgio, la Spagna, il Canada, il Sudafrica, la Norvegia,
il Portogallo, l'Islanda e la Danimarca sono gli altri Paesi del mondo in cui le coppie dello
stesso sesso possono sposarsi.