domenica 26 maggio 2013

A lezione di corride da Francisco Rivera Ordóñez, nelle strade di Siviglia

La calle San Jacinto è il principale asse viario di Triana, un tempo era la via più trafficata, dato che collega il quartiere a Siviglia, attraverso il Puente de Triana, adesso è la più importante via pedonale e turistica, con i tavolini dei bar all'aperto, i numerosi negozi di calzature e di abbigliamento e il passeggio di trianeros e turisti a ogni ora della giornata.
Ieri la parte iniziare della via, nei pressi della plaza de Altozano, dove si trova la statua a Belmonte, uno dei toreri più importanti di Triana, si è trasformata in una piccola plaza de toros. Francisco Rivera Ordóñez ha dato una sorta di lezione magistrale al pubblico presente, spiegando come si realizzano le varie figure che i toreri disegnano nell'arena, cercando l'attenzione del toro, e dando dimostrazioni pratiche di toreo de salón, con tanto di capote. Dopo la sua lezione ci sono state le prove con i bambini, assistiti da lui e dagli altri toreri presenti, tra cui Eduardo Dávila Miura e i trianeros Curro Puya, El Pío, e Finito de Triana.
La piccola manifestazione è stata organizzata dal Comune di Siviglia e dalla Gioventù Taurina del capoluogo andaluso ed è stata ampiamente pubblicizzata su Twitter da Francisco Rivera. Sono molte le attività a cui prendono parte i toreri o i toreri ritirati, come è adesso Rivera Ordóñez (non parlate mai di ex toreri, un torero non è mai ex, rimane tale per tutta la vita, perché, come spiegano invano a chi non è aficionado, il toreo è un sentimento), per promuovere le corride tra i più giovani. Seguo su Twitter toreri famosi e prestigiosi come José Maria Manzanares, El Juli o lo stesso Francisco e tutti inviano spesso tweets in cui cercano di mostrare i rapporti delle corride con le altre arti, in cui raccontano le loro numerose attività di sostegno alla corrida e in cui insistono sul ruolo della politica nel mantenimento delle corride come manifestazioni artistico-culturali. Si può essere o meno d'accordo sull'esistenza delle corride, sulla loro definizione di attività artistico-culturale, sulla violenza che portano con sé, ma la preoccupazione dei toreri per la sparizione delle corride è autentica e a suo modo ammirevole. Per loro è un mondo che rischia di scomparire, con tutto quello che si porta dietro, in termini economici e culturali (dietro alle corride ci sono le campagne e gli allevamenti dei tori di lidia, i tori da combattimento, con una tradizione secolare di usi e costumi). 
In una Spagna sempre più sensibilizzata alla violenza sugli animali, in cui la stessa assistenza alle corride è stata trasformata in un atto politico, la sopravvivenza di questa manifestazione è sempre più traballante: le giovani generazioni non sono così entusiaste come le più anziane e ci sono intere regioni in cui l'organizzazione delle corride sopravvive solo grazie alle sovvenzioni pubbliche, sempre più esigue a causa della crisi economica.
Di qui che i toreri tendano a uscire dalle plazas de toros e a insistere sui rapporti delle corride con le arti e con la cultura spagnola.
Le foto di Francisco Rivera Ordóñez, dal web; una piccola galleria fotografica, su elcorreoweb.es