giovedì 23 maggio 2013

Bagno di folla per l'Infanta Elena di Spagna, ad Arévalo

E' la più castiza, la più spagnola, dei figli di Juan Carlos e Sofia di Spagna, ma l'Infanta Elena rischia di diventare il membro più popolare della Famiglia Reale, visti gli scandali che coinvolgono o stanno schizzando la reputazione di genitori e fratelli. Sebbene divorziata dal marito Jaime de Marichalar, Elena non è protagonista di scandali di corruzione o traffico d'influenza e, adesso che il libro di David Rocasolano, Adiós Princesa, ha rivelato i maneggi di Felipe per nascondere ai genitori l'aborto di Letizia Ortiz, e ottenere così il permesso di sposarla, il partito elenista, nato dopo l'ingresso nella Famiglia Reale della poco amata Letizia, si è decisamente rafforzato. Una prova si è avuta ad Arévalo, in provincia di Ávila, dove Elena ha inaugurato la mostra Credo, appartenente alla serie di esposizioni Las Edades del Hombre
Arévalo è una delle cittadine storiche della monarchia spagnola, il suo nome riporta alla mente l'epopea di Isabella di Castiglia, il suo fascino medievale e castigliano è intatto. E Arévalo ha regalato all'Infanta un vero e proprio bagno di folla: l'hanno aspettata decine di persone per chiamarla, stringerle la mano, fotografarla con i cellulari. Nessun fischio e nessun grido di disapprovazione per Elena, come invece succede per gli altri membri della Famiglia Reale, in questi giorni di crisi d'immagine. E' vero che l'Infanta si è recata in una cittadina di provincia, poco avvezza alla presenza di volti visti in tv e sui giornali, e che probabilmente una simile accoglienza sarebbe stata riservata anche a qualche personaggio televisivo, ma è interessante che per lei non ci siano stati fischi.
Elena è stata, del resto, sorridente e disponibile, ha stretto mani, ha scambiato battute, si è tenuta l'ombrello da sola, ha visitato la mostra con interesse. E, a proposito, se visiterete la Castilla y León, la mostra rimarrà aperta fino al 3 novembre e propone opere scultoree medievali e quadri di maestri locali e di Luca Giordano.