martedì 7 maggio 2013

Tornano i pellicani nella Baia de L'Avana: il primo successo del risanamento

La Bahia de La Habana è una delle baie più belle del Caribe, anche perché ha una caratteristica che la rende unica e che in passato l'ha resa tra le più sicure delle colonie americane. L'ingresso è permesso da un Canal de Entrada, uno stretto canale che dal mare aperto porta nella rada interna, in cui, ai tempi delle colonie, si preparavano i galeoni per il lungo viaggio verso la Spagna. Il Canal de Entrada è sorvegliato dalle vecchie fortificazioni spagnole, La Punta, el Morro e San Carlos de la Cabaña, mete predilette del turismo internazionale, al fondo del Malecón.
E' anche, data la sua posizione strategica e protetta, una sorta di cuore storico della capitale cubana: sul suo lato occidentale sorge il centro de L'Avana, La Habana Vieja, che, sebbene in declino a causa delle ristrettezze del regime castrista, è Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO; sul suo lato orientale ci sono Regla e Guanabacoa; in quest'ultima cittafina c'è la raffineria Ñico López, con una ciminiera da cui escecontinuamente una colonna di fumo nero.
All'essere un mare chiuso, una sorta di piccolo Mediterraneo di Cuba, la Bahia de La Habana è diventata negli ultimi decenni uno degli spazi più inquinati dell'Isola: in questo spazio di 5,2 mq, profondo massimo 9 metri, si versano i rifiuti industriali e cittadini della capitale cubana e quelli portati dal fiume Luyanó. Il disastro ambientale, con i conseguenti danni per l'uomo, sono facilmente immaginabili. Così da tempo le autorità habaneras sono impegnate nel recupero della Bahia.
E i primi risultati si vedono. Secondo gli esperti cubani l'inquinamento è sceso del 50% nell'ultimo decennio.
"Nel 1998 è iniziato un programma di risanamento della rada, a carico del Grupo de Trabajo Estatal de la Bahía de La Habana (GTE-BH), che ha ottenuto i primi risultati" scrive l'agenzia di stampa AFP, ripresa da numerosi quotidiani latinoamericani "Il GTE-BH continua 'a lavorare nella pulizia delle acque residuali, provenienti dalle 99 fonti che versano i propri rifiuti e provocano danni a questo intorno' secondo quanto spiegato dal settimanale Trabajadores, che ha sottolineato come nel 2012 si sia riusciti a ridurre del 30% il totale che si versa' rispetto all'anno scorso. 'Oggi attraversare la Bahia in lancia verso Regla è di nuovo favoloso, al vedere come le acque sono più limpide' ha aggiunto Trabajadores, che ha ricordato come negli anni 80 e 90 le acque emanassero 'odori sgradevoli, che impedivano di passare momenti piacevoli' ai visitanti".
I piani di risanamento prevedono che il Governo ritiri dalla rada la raffineria e la sposti a Mariel, 50 km ad ovest de L'Avana, "dove il gruppo brasiliano Odebrecht sta costruendo un porto da 1 miliardi di dollari, la più importante infrastruttura voluta dal presidente Raúl Castro da quando è al potere, nel 2006".
Non ci sono solo ragioni ambientali per questo trasferimento: il Canal de Entrada è troppo stretto per le grandi petroliere moderne. Con le attività economiche più inquinanti spostate altrove, il porto de L'Avana, recuperato, sarà praticamente riservato al turismo, la seconda voce più importante per il PIL cubano, dopo la vendita dei servizi professionali.
Il primo risultato di questa trasformazione della Bahia e del suo recupero si vede già: i pescatori che navigano verso il mare aperto hanno incrociato varie volte i pellicani, che arrivano a posarsi e a riposare nella rada interna, come non facevano da decenni. Se ci sono i pellicani è perché la Bahia sta iniziando a essere di nuovo popolata dai pesci e dalle altre specie. E' il primo segno della rinascita ambientale, la prova che L'Avana si sta muovendo nella direzione giusta.