venerdì 21 giugno 2013

Diminuisce la coltivazione di cocaina, in Colombia

Secondo un censimento realizzato dall'ONU, e anticipato dal quotidiano colombiano El Tiempo, nel 2012 è diminuita la coltivazione della coca, in Colombia. Il censimento sarà presentato dall'ONU all'inizio di luglio, ma la testata di Bogotà anticipa che la diminuzione delle coltivazioni è stata del 25% rispetto al 2011. "Questo si traduce in 48mila ettari seminati, 16mila in meno rispetto al 2011. E' una cifra che non si vedeva nel Paese dalla metà degli anni 90, quando le coltivazioni di coca del Perù e della Bolivia non si muovevano ancora verso il territorio colombiano". 
La riduzione delle piantagioni è stata costante dal 2008 al 2011, quando ha registrato un aumento inaspettato, da 62mila a 64mila ettari. Le autorità competenti hanno ripensato le strategie e sono riuscite a determinare il nuovo crollo, superiore a ogni aspettativa.
"Esperti nella lotta al narcotraffico hanno segnalato che in questa riduzione dei territori coltivati è stato chiave controllare, con la presenza della Forza Pubblica, la semina, che nel 2011 ha raggiunto livelli del 42%. Lo è stato anche mantenere l'offerta di progetti produttivi per chi sceglie di abbandonare l'illegalità" scrive El Tempo "Sebbene l'anno scorso lo sradicamento della piaga è stato appena superiore ai 30.500 ettari, quasi 5mila in meno che nel 2011, i gruppi mobili hanno concentrato i loro sforzi, in dipartimenti che avevano i maggiori indici di risemina, come Putumayo. Lì si sono strappati quasi 10mila ettari".
Ma non sono solo gli sforzi di controllo delle autorità, commenta il quotidiano di Bogotà, ci sono cambi anche nella criminalità. "Da una parte c'è il boom delle miniere illegali. Un documento riservato parla della fuga, dal 2011, di migliaia di coltivatori verso lo sfruttamento dell'oro. Questo è successo, per esempio, ad Antioquia, che tra il 2010 e il 2011 è passato da 5300 a 3mila ettari, mentre sono aumentati i fenomeni di sfruttamento dell'oro. Un altro fronte che inizia ad aprirsi per il Paese è il controllo delle semine di marijuana" In questo caso, data la "maggiore produttività delle coltivazioni di cannabis e l'aumento del consumo interno, molti cocaleros stanno emigrando verso quest'altra coltivazione illegale. Anche se non ci sono cifre ufficiali, la minore quantità di seminato, impatterà sulle capacità di produzione di cocaina, che oggi è di circa 345 tonnellate all'anno. Cioè circa la metà del potenziale di un decennio fa".
Se dalla Colombia arrivano buone notizie, non così dalla Bolivia e dal Perù, dove la coltivazione di coca aumenta a ritmi sostenuti. Il fenomeno più preoccupante riguarda il Perù, dove le coltivazioni del 2010 hanno coinvolto 61.200 ettari, contro i 39mila del 1999; nel 2011 il Paese andino è diventato il maggior produttore di coca.