La sentenza del Tribunale di Milano, che condanna Silvio
Berlusconi a 7 anni di carcere e all'interdizione dai pubblici uffici per l'affaire Ruby, non è
passata inosservata sui media di lingua spagnola, di questo e dell'altro lato
dell'Oceano Atlantico. Ha occupato le Home Page dei principali siti di
informazione sin dai primissimi minuti dopo la sua lettura e, tra ieri e oggi,
ha causato editoriali e articoli quasi sempre durissimi. Uno dei più duri è
stato pubblicato ieri dallo spagnolo El Mundo, un quotidiano conservatore,
appartenente al gruppo editoriale italiano RCS.
Berlusconi non può continuare in politica è il titolo, che annuncia il tono dell'editoriale, non firmato. Dopo aver spiegato la sentenza e ricordato i
reati per i quali è stato processato e condannato, il quotidiano di Madrid
commenta che, pur non essendo la sentenza definitiva ed essendoci ancora due
gradi di giudizio, "Berlusconi dovrebbe ritirarsi dall'attività politica e
rinunciare alla leadership del suo partito, data la gravità delle accuse. Risulta
impensabile che un dirigente, che è stato condannato per aver spinto una
minorenne alla prostituzione e per aver abusato del suo potere per coprire la
sua condotta, possa seguire alla guida del PdL, la maggiore formazione del
centrodestra in Italia".
E non c'è solo questa sentenza, che dovrebbe spingere Berlusconi ad
allontanarsi dalla vita pubblica, ci sono i quattro anni di carcere a cui è
stato condannato per evasione fiscale dalla sentenza su Mediaset e ci sono
altre pendenze giudiziarie, come l'accusa di aver comprato un senatore per far
cadere il governo di Romano Prodi. "Nella lunga storia di Berlusconi
figura ogni tipo di accusa e condanna per reati di frode fiscale, corruzione,
falsificazione in bilancio e finanziamento illegale, dalle quali si è liberato
con la prescrizione e poi con un'amnistia" scrive El Mundo "Ma
indurre alla prostituzione una minorenne supera tutti i limiti dell'integrità
morale ed esige le sue dimissioni immediate".
Secondo il quotidiano spagnolo, che riporta i timori italiani sulla tenuta del
Governo delle larghe intese, dopo la sentenza di Milano, "sarebbe
un'assurdità che il Governo cadesse a causa della passata condotta depravata di Berlusconi,
a cui gli stessi dirigenti della sua formazione dovrebbero chiedere le
dimissioni". Se il 76enne leader del PdL si ostinasse a rimanere in
carica, spiega l'editoriale, "darebbe argomenti ai sostenitori
dell'antipolitica, riuniti intorno a Beppe Grillo, che hanno avuto una
sorprendente ascesa elettorale grazie alla denuncia del clientelismo e della
corruzione dei partiti".
Al di là dei successi e dei fallimenti che può ottenere come governante, un
uomo politico dev'essere considerato prima di tutto una persona degna e decente
dagli elettori. "Se Monti ha potuto governare con un certo livello di
accettazione, è stato perché incarnava i valori dell'esemplarità", Berlusconi,
con la sua lunga storia di processi e, soprattutto, con quest'ultima sentenza
di condanna, per un reato odioso come l'induzione alla prostituzione di una
minorenne, "non può più essere percepito" come un uomo esemplare. E
pertanto, conclude il quotidiano spagnolo, deve dimettersi.