mercoledì 26 giugno 2013

El Mundo: Berlusconi deve lasciare la politica

La sentenza del Tribunale di Milano, che condanna Silvio Berlusconi a 7 anni di carcere e all'interdizione dai pubblici uffici per l'affaire Ruby, non è passata inosservata sui media di lingua spagnola, di questo e dell'altro lato dell'Oceano Atlantico. Ha occupato le Home Page dei principali siti di informazione sin dai primissimi minuti dopo la sua lettura e, tra ieri e oggi, ha causato editoriali e articoli quasi sempre durissimi. Uno dei più duri è stato pubblicato ieri dallo spagnolo El Mundo, un quotidiano conservatore, appartenente al gruppo editoriale italiano RCS.
Berlusconi non può continuare in politica è il titolo, che annuncia il tono dell'editoriale, non firmato. Dopo aver spiegato la sentenza e ricordato i reati per i quali è stato processato e condannato, il quotidiano di Madrid commenta che, pur non essendo la sentenza definitiva ed essendoci ancora due gradi di giudizio, "Berlusconi dovrebbe ritirarsi dall'attività politica e rinunciare alla leadership del suo partito, data la gravità delle accuse. Risulta impensabile che un dirigente, che è stato condannato per aver spinto una minorenne alla prostituzione e per aver abusato del suo potere per coprire la sua condotta, possa seguire alla guida del PdL, la maggiore formazione del centrodestra in Italia".
E non c'è solo questa sentenza, che dovrebbe spingere Berlusconi ad allontanarsi dalla vita pubblica, ci sono i quattro anni di carcere a cui è stato condannato per evasione fiscale dalla sentenza su Mediaset e ci sono altre pendenze giudiziarie, come l'accusa di aver comprato un senatore per far cadere il governo di Romano Prodi. "Nella lunga storia di Berlusconi figura ogni tipo di accusa e condanna per reati di frode fiscale, corruzione, falsificazione in bilancio e finanziamento illegale, dalle quali si è liberato con la prescrizione e poi con un'amnistia" scrive El Mundo "Ma indurre alla prostituzione una minorenne supera tutti i limiti dell'integrità morale ed esige le sue dimissioni immediate".
Secondo il quotidiano spagnolo, che riporta i timori italiani sulla tenuta del Governo delle larghe intese, dopo la sentenza di Milano, "sarebbe un'assurdità che il Governo cadesse a causa della passata condotta depravata di Berlusconi, a cui gli stessi dirigenti della sua formazione dovrebbero chiedere le dimissioni". Se il 76enne leader del PdL si ostinasse a rimanere in carica, spiega l'editoriale, "darebbe argomenti ai sostenitori dell'antipolitica, riuniti intorno a Beppe Grillo, che hanno avuto una sorprendente ascesa elettorale grazie alla denuncia del clientelismo e della corruzione dei partiti".
Al di là dei successi e dei fallimenti che può ottenere come governante, un uomo politico dev'essere considerato prima di tutto una persona degna e decente dagli elettori. "Se Monti ha potuto governare con un certo livello di accettazione, è stato perché incarnava i valori dell'esemplarità", Berlusconi, con la sua lunga storia di processi e, soprattutto, con quest'ultima sentenza di condanna, per un reato odioso come l'induzione alla prostituzione di una minorenne, "non può più essere percepito" come un uomo esemplare. E pertanto, conclude il quotidiano spagnolo, deve dimettersi.