domenica 9 giugno 2013

Il Messico inaugura la prima scuola di musica mariachi in terra messicana

Potete crederci? Negli Stati Uniti ci sono circa 300 scuole di musica mariachi stimate, nel Messico solo una. E' stata appena inaugurata, nella storica plaza Garibaldi di Città del Messico, punto di ritrovo emblematico dei mariachi e di chi cerca i loro servizi, per una serenata, una festa o un compleanno.
Si chiama Escuela de Mariachi Ollín Yoliztli, è stata aperta circa un anno fa, ma le autorità locali hanno preferito aspettare che ci fosse una generazione di alunni preparati nell'esecuzione musicale per inaugurarla davvero. Gli studenti che si sono iscritti lo scorso anno sono un centinaio, di questi una ventina formano il Mariachi Ollín Yoliztli, una formazione di giovani musicisti, uomini e donne, di età compresa tra i 18 e i 35 anni, che dimostra il senso della scuola dei mariachi. La loro prima canzone, nella loro prima esibizione pubblica, è stata Mi ciudad di Guadalupe Trigo, uno degli omaggio più emotivi ed emozionanti a Città del Messico.
Così, con l'esibizione di questi giovani musicisti, ci si è trovati davanti a questo incredibile paradosso, sottolineato dal direttore del Centro Culturale Ollín Yoliztli Federico Bañuelos Bárcenas nel suo discorso d'inaugurazione: "Il segnale d'allarme è stato che c'erano scuole di mariachi all'estero, ma nessuna in Messico". Si calcola che nei soli Stati Uniti, come già detto, ci siano circa 300 scuole di mariachi e che ci siano gruppi di mariachi non solo nei Paesi ispanici, ma persino in Giappone, Croazia o Italia.
Non suona paradossale?
Così il Messico ha deciso di rimediare e ha aperto la prima scuola che insegna ai musicisti i segreti della musica più tradizionale del Paese, quella che più di tutte i messicani sentono come un proprio segno d'identità e quella che più di tutte l'immaginario collettivo identifica con il Messico.
La musica mariachi è Patrimonio Immateriale dell'Umanità dell'UNESCO dal 2011. Le sue origini risalgono al XIX secolo e si attribuiscono al Messico occidentale, soprattutto agli Stati di Nayarit, Jalisco, Guerrero, Michoacan e Colima. Alcune pagine web di musicisti mariachi spiegano anche l'affascinante retroterra culturale della musica mariachi, che risale, addirittura, nel mestizaje, la mescola, tra le culture native e la cultura portata dai conquistadores. "Con l'arrivo dei conquistadores spagnoli è arrivata anche la religione cristiana, insieme alla musica spagnola, che ha prodotto una combinazione della dottrina liturgica con la musica nativa" spiega la pagina web dei mariachi Perla de México "Nel 1533 frate Juan de Padilla insegnava la dottrina cristiana agli indigeni di Coculán usando la musica spagnola. Con l'influenza di questa musica gli indigeni fecero rapidi sforzi per inserire l'uso del violino nei loro gruppi, per questo costruirono questi strumenti con una materia semplice, chiamata palo de colorín".
Frutto di queste fusioni tra tradizioni indigenas e spagnole fu prima di tutto il fandango, nei secoli XVI e XVII, popolare soprattutto tra i campesinos. Quindi, con l'evoluzione del fandango e dell'idea di fiesta, negli Stati di Nayarit, Jalisco, Guerrero, Michoacan e Colima, iniziarono a diffondersi le prime orchestre che suonavano la musica per le feste, con "la chitarra, l'arpa, la vihuela e il violino, diventati poi gli strumenti principali che guidarono il mariachi a quello che è oggi".
Impensabile, dunque, che una cultura così profondamente messicana, che ha contribuito alla nascita e all'affermazione dell'identità messicana, non avesse una propria scuola nel Messico.