Potete crederci? Negli Stati Uniti ci sono circa 300 scuole di musica mariachi
stimate, nel Messico solo una. E' stata appena inaugurata, nella storica plaza
Garibaldi di Città del Messico, punto di ritrovo emblematico dei mariachi e di
chi cerca i loro servizi, per una serenata, una festa o un compleanno.
Si chiama Escuela de Mariachi Ollín Yoliztli, è stata aperta circa un anno fa,
ma le autorità locali hanno preferito aspettare che ci fosse una generazione di
alunni preparati nell'esecuzione musicale per inaugurarla davvero. Gli
studenti che si sono iscritti lo scorso anno sono un centinaio, di questi una
ventina formano il Mariachi Ollín Yoliztli, una formazione di giovani
musicisti, uomini e donne, di età compresa tra i 18 e i 35 anni, che dimostra
il senso della scuola dei mariachi. La loro prima canzone, nella loro prima
esibizione pubblica, è stata Mi ciudad di Guadalupe Trigo, uno degli omaggio
più emotivi ed emozionanti a Città del Messico.
Così, con l'esibizione di questi giovani musicisti, ci si è trovati
davanti a questo incredibile paradosso, sottolineato dal direttore del Centro Culturale
Ollín Yoliztli Federico Bañuelos Bárcenas nel suo discorso d'inaugurazione:
"Il segnale d'allarme è stato che c'erano scuole di mariachi all'estero, ma
nessuna in Messico". Si calcola che nei soli Stati Uniti, come già detto,
ci siano circa 300 scuole di mariachi e che ci siano gruppi di mariachi non solo
nei Paesi ispanici, ma persino in Giappone, Croazia o Italia.
Non suona paradossale?
Così il Messico ha deciso di rimediare e ha aperto la prima scuola che insegna
ai musicisti i segreti della musica più tradizionale del Paese, quella che più
di tutte i messicani sentono come un proprio segno d'identità e quella che più
di tutte l'immaginario collettivo identifica con il Messico.
La musica mariachi è Patrimonio Immateriale dell'Umanità dell'UNESCO dal 2011.
Le sue origini risalgono al XIX secolo e si attribuiscono al Messico
occidentale, soprattutto agli Stati di Nayarit, Jalisco, Guerrero, Michoacan e
Colima. Alcune pagine web di musicisti mariachi spiegano anche l'affascinante retroterra
culturale della musica mariachi, che risale,
addirittura, nel mestizaje, la mescola, tra le culture native e la cultura
portata dai conquistadores. "Con l'arrivo dei conquistadores spagnoli è
arrivata anche la religione cristiana, insieme alla musica spagnola, che ha
prodotto una combinazione della dottrina liturgica con la musica nativa"
spiega la pagina web dei mariachi Perla de México "Nel 1533 frate Juan de
Padilla insegnava la dottrina cristiana agli indigeni di Coculán usando la
musica spagnola. Con l'influenza di questa musica gli indigeni fecero rapidi
sforzi per inserire l'uso del violino nei loro gruppi, per questo costruirono
questi strumenti con una materia semplice, chiamata palo de colorín".
Frutto di queste fusioni tra tradizioni indigenas e spagnole fu prima di tutto
il fandango, nei secoli XVI e XVII, popolare soprattutto tra i campesinos. Quindi,
con l'evoluzione del fandango e dell'idea di fiesta, negli Stati di Nayarit,
Jalisco, Guerrero, Michoacan e Colima, iniziarono a diffondersi le prime orchestre
che suonavano la musica per le feste, con "la chitarra, l'arpa, la vihuela
e il violino, diventati poi gli strumenti principali che guidarono il mariachi a
quello che è oggi".
Impensabile, dunque, che una cultura così profondamente messicana, che ha contribuito
alla nascita e all'affermazione dell'identità messicana, non avesse una propria
scuola nel Messico.