venerdì 14 giugno 2013

Il turismo gay lascia 68 milioni di euro a Siviglia nel 2012 (e il 10% in più nel 2013)

Secondo un recente studio di Pew Research, la Spagna è il Paese in cui l'omosessualità è meglio accettata al mondo. Oltre l'85% degli spagnoli è favorevole al matrimonio omosessuale e oltre la metà ha sentimenti di rispetto verso gli omosessuali. Numeri che non hanno uguali al mondo, neanche in Paesi storicamente più progressisti della Spagna.
Non si tratta solo di un dato che rende felice chi crede nelle utopie realizzabili, ma di un dato che si traduce anche in interessanti vantaggi economici. Il turismo omosessuale, per esempio, è uno dei segmenti con maggiore potenziale di crescita nei prossimi anni.
C'è uno studio che è stato presentato in questi giorni dalla Cámara de Comercio y Turismo Gay&Les de Andalucía e che riguarda Siviglia, una delle città spagnole più turistiche. Nel 2012 i turisti omosessuali hanno lasciato in città un totale di 68,6 milioni di euro e si prevede che nel 2013 le loro visite cresceranno del 10%, perché l'aumento del segmento omosessuale segue ritmi esponenziali, in Andalusia, una delle regioni più gay-friendly di Spagna. E, come spiega Juan Pedro Tudela, che ha presentato lo studio, "c'è una grande confusione riguardo al turismo omosessuale: molte persone lo identificano con chi sta sulle carrozze nelle Giornate dell'Orgoglio Omosessuale, ma la maggior parte delle persone non è così". L'identikit del turista omosessuale è quello di una persona "con più di 30 anni, con un alto potere d'acquisto e che non deve spendere i propri soldi negli studi dei figli".
E quanto sia importante l'impatto economico del turismo omosessuale per una città che vive di turismo o aspira ad avere nel turismo una delle voci più importanti del suo PIL, lo dimostra proprio l'esperienza di Siviglia. Il turista omosessuale spende 125 euro al giorno, contro la media di 75 euro spesi dai turisti a Siviglia, spende cioè il 40% in più della media; questo nel caso dei turisti spagnoli; gli omosessuali stranieri spendono una media di 292 euro contro i 169 euro della media dei turisti (il 42% in più). Gli omosessuali tendono a rimanere in città più della media turisti: 1,96 giorni contro 1,76 nel caso del turismo spagnolo, 2,35 giorni nel caso degli omosessuali stranieri.
Sono numeri che invitano alla riflessione. Già da anni molte città hanno iniyiato a rivedere la propria offerta, per preparare pacchetti specifici e per offirire un personale più aperto e pronto ad accogliere gli omosessuali. Come giustamente sottolinea Tutela, "vogliamo arrivare in un posto e che non ci facciano la faccia strana perché chiediamo un letto matrimoniale per due uomini o per due donne".
Nel 2014 Madrid organizzerà la Convenzione Mondiale del Turismo Gay e Siviglia, approfittando di questi dati, intende partecipare alle attività che precederanno la manifestazione madrilena. Sempre il prossimo anno ben 400 tour-operators visiteranno la città, per analizzare il suo potenziale turistico, all'interno di un itinerario di visita previsto in Andalusia, una delle Comunidades Autónomas spagnole più apprezzate dalla comunità gay internazionale. Una delle caratteristiche più importanti della comunità omosessuale, ha spiegato Tutela, è che si muove molto "per raccomandazione e passaparola". "Ci fidiamo molto gli uni degli altri" assicura. E, si sa, in questi casi la cortesia, l'apertura, la tolleranza, insieme all'efficienza e alla disponibilità, sono fondamentali per far sentire a proprio agio gli ospiti e per spingerli a raccomandare una vacanza come la propria.
Siviglia utilizzerà le manifestazioni che precederanno la Convenzione di Madrid per mostrare come il suo cammino sia sempre più gay-friendly. 68,6 milioni di euro nel 2012 stanno lì a dimostrare come la tolleranza e l'inclusione paghino anche in termini economici: basti pensare che SICAV, il Salone del Cavallo, la più importante manifestazione cittadina per movimento economico, dopo la Settimana Santa e la Feria de Abril, lascia alla città circa 30 milioni di euro.