Ci sarà stata una divisione di ruoli, tra Madrid e Barcellona? A Madrid la moda
più tradizionale, rigorosa e classica, a Barcellona le collezioni più
colorate, irriverenti e spiritose? Tempo fa le due città avevano due
manifestazioni, la madrilena Pasarela Cibeles e la barcellonese Pasarela Gaudi,
per mostrare le collezioni del made in Spain. Poi si è deciso di unificare
tutto a Madrd, ed è nata la Madrid Fashion Week, che in tanti si ostinano
ancora a chiamare Cibeles (ma, del resto, se parlare con gli spagnoli, c'è
ancora chi si ostina a ragionare in pesetas e vaglielo a spiegare che sono 10
anni che l'euro ci evita di dover fare calcoli matematici per i cambi nelle
abolite monete nazionali). Però Barcellona non si è del tutto arresa e si è
inventata la 080 Barcelona, la passerella in cui sfilano marchi rigorosamente
catalani (e comunque conosciuti in tutto il mondo). Hanno già mostrato le loro
collezioni primavera-estate 2014 Mango, che ci ha riportato al punk degli anni
70, e Desigual, che insiste con il suo stile colorato e carico di energia; ieri
è toccato a Custo Barcelona, che ha presentato, pure lui, una moda
coloratissima, ispirata ai graffiti, leggera, estiva e senza pregiudizi nelle lunghezze, negli
accostamenti di colori e di fantasie più audaci. Un'esplosione di energia e
vivacità che sa di estate (e anche di Spagna, quella che piace e arriva al
cuore).
Date un'occhiata alle sfilate in corso a Barcellona: viene da pensare che il
made in Spain, sia quello colorato e irriverente di Desigual o quello giovanile
e urbano di Custo Barcelona, meriterebbe più spazio (sì, anche la Spagna
dovrebbe difendere con maggiore orgoglio il suo talento e la sua creatività,
approfittando di questi anni di crisi).