giovedì 11 luglio 2013

Scacco a Mariano Rajoy: El Mundo rivela i finanziamenti illegali ricevuti dal PP

Se un Presidente del Governo viene accusato, da una serie di carte autografe del tesoriere del suo partito, di aver ricevuto uno stipendio in nero per una ventina d'anni, oltre a quello ufficiale di Ministro, Deputato e Dirigente di Partito, deve dimettersi? In un Paese serio, civile e settentrionale, senza ombra di dubbio. In un Paese come la Spagna (o l'Italia), non ci pensa neanche. 
Mariano Rajoy è tra i dirigenti che avrebbero ricevuto versamenti in nero, intorno ai 40mila euro annuali, e che figurano nella lista della contabilidad B del Partido Popular, tenuta da Luis Bárcenas fino a quando, nel 2009, è stato travolto dal caso Gürtel. Le indagini sulle attività di Bárcenas si sono intensificate all'inizio dell'anno, quando sono stati scoperti tre conti in Svizzera a suo nome, per un valore di oltre 22 milioni di euro. Poco dopo il ritrovamento di questi conti, El Pais ha pubblicato le fotocopie della contabilità segreta , e manoscritta, con cui Bárcenas finanziava il PP e i suoi dirigenti, attraverso donazioni, illegali, di multinazionali, banchieri e amici vari; nella lista dei dirigenti pagati figurano, oltre a Rajoy, anche, tra gli altri, l'ex vicepresidente di José Maria Aznar, ex direttore del FMI ed ex presidente di Bankia Rodrigo Rato, l'ex Ministro, e attuale vicesgretario del PP Javier Arenas, l'ex Ministro e attuale presidente di Foro Asturias Francisco Alvarez Casco; insomma, la cupola del PP sarebbe stata finanziata illegalmente per anni con versamenti che si aggiungevano agli stipendi ufficiali. 
Il PP ha reagito denunciando El Pais e sostenendo che i documenti pubblicati erano semplici fotocopie; lo stesso Bárcenas ha negato che la grafia degli appunti fosse sua. Poi.
Il 27 giugno l'ex tesoriere del PP è stato arrestato, per pericolo di fuga, accusato di frode fiscale, riciclaggio di denaro, falso in documenti e amenità del genere; l'arresto è arrivato dopo un interrogatorio, durante il quale non ha saputo dimostrare la provenienza dei 48 milioni di euro trovati in Svizzera e collegabili a lui (uno dei suoi avvocati ha parlato di "risparmi di tutta una vita"). L'arresto di Bárcenas ha segnato un prima e un dopo in questo scandalo. 
Da una parte l'ex tesoriere del PP ha conquistato gli altri carcerati mostrandosi educatissimo e gentile ("E' venuto e si è presentato, ha chiacchierato con noi e a uno ha anche regalato un paio di pantaloni" hanno raccontato in tv, affascinati, alcuni carcerati in uscita), dall'altra ha deciso di morire, portandosi tutti i Filistei, a cominciare da Maria Dolores de Cospedal, numero 2 del PP e braccio destro di Mariano Rajoy nel partito, e lo stesso Pesidente del Governo, colpevoli di averlo lasciato solo davanti alla Giustizia e di non averlo protetto, pur sapendo e avendo goduto per anni dei vantaggi del finanziamento illegale al partito. 
Così, qualche ora prima dell'arresto, ha confidato a Pedro J. Ramirez, il direttore di El Mundo, che sì, effettivamente il PP ha avuto una contabilità segreta per almeno vent'anni, ottenuta grazie alle donazioni di imprese che avrebbero avuto in cambio appalti e commesse. E ha anche ammesso che la documentazione pubblicata da El Pais era autentica. La prova? Ha consegnato a Pedro J., che l'ha pubblicato sul suo quotidiano, l'originale di quelle fotocopie, finito subito agli atti delle indagini, su richiesta della Procura.
La prova pubblicata da El Mundo è stata un vero e proprio choc per il mondo politico spagnolo. Il PP ha cercato di ricorrere ai ripari con un comunicato, che è una fotocopia di quello già diffuso ai tempi di El Pais: è falso che il partito si sia finanziato illegalmente, tutta la sua contabilità è trasparente ed è stata tenuta rispettando scrupolosamente la legge. Scaricato Bárcenas da tempo, c'è da difendere l'intera cupola del Partito, coinvolta nell'accusa di finanziamento illegale. 
E' in atto un vero e proprio scacco al Re: Mariano Rajoy è accusato di aver ricevuto denaro proveniente da fondi illegali, d'accordo, ma ci sono accuse ancora più gravi. I versamenti sono iniziati quando lui era Ministro di José Maria Aznar, in particolare quando ha guidato, in tempi successivi, il Ministero dell'Amministrazione Pubblica e quello dell'Istruzione; per la Legge dell'Incompatibilità delle cariche, non poteva, in quanto Ministro, ricevere altro emolumento che quello derivante dalla sua carica. Ma il Presidente, come sua abitudine, non risponde alle accuse. Ieri ha addirittura detto che ci sono cose più importanti di cui occuparsi in Spagna. Più importante di un Presidente del Governo corrotto? Che guarda corrucciato e fosco le spese dello Stato Sociale e poi per vent'anni ha ricevuto uno stipendio extra non denunciato? Per difendersi dalle accuse di El Pais e per dimostrare la trasparenza dei suoi conti, alcuni mesi fa ha pubblicato la sua dichiarazione dei redditi: ma avete mai visto, voi, qualcuno che riceve denaro in nero e lo denuncia?! E' la stessa difesa adottata dal PP: non ha mai ricevuto finanziamenti illegali o in nero, lo dimostra la sua contabilità... Ma chi inserisce nella sua contabilità ufficiale i suoi ingressi in nero?! 
Il PSOE si è portato avanti con il lavoro e ha chiesto le dimissioni di Mariano Rajoy.