Tutto è stato scoprire l'esistenza di Megan Maxwell, una delle scrittrici di
romanzi rosa più lette di Spagna, e venire a sapere, in un'intervista
rilasciata a Sevilla Magazine, della sua trilogia erotica, Pídeme lo que quieras (Chiedimi quello che vuoi),
che sfida la solita 50 sfumature di E.L. James. Di lì a cercare i tre libri, Pídeme lo que quieras, Pídeme lo que quieras ahora
y siempre, Pídeme lo que quieras o déjame, è stato un gioco da ragazzi. Così
come leggersi i tre libri in più o meno un weekend.
E sì, nelle prime pagine Megan
Maxwell, pseudonimo inglese di una spagnolissima signora residente nella
provincia madrilena e decisa a mantenere il segreto sulla sua vera identità,
sembra ispirarsi un po' troppo a Christian Grey e Anastasia Steel. Ci risparmia
almeno che la sua Judith Flores, 25enne andalusa trapiantata a Madrid, ma con
padre tenacemente residente a Jerez de la Frontera, sia vergine. Ma il resto
sembra una fotocopia: Eric Zimmerman, il protagonista maschile, è ricco,
sfacciatamente ricco, si muove tra Monaco di Baviera, dove ha sede la
multinazionale farmaceutica fondata dal padre, e Madrid, dove si trova una delle
filiali più importanti, sul suo aereo privato, vive in una palazzina dotata di parco e ha un parco auto notevole;
è anche bellissimo ed elegante, viene ripetuto a sufficienza per metterselo in
testa. Un Christian Grey teutonico, insomma.
Anche l'incontro tra i due protagonisti segue lo stile di Christian e Anastasia: un ascensore della filiale madrilena della casa farmaceutica di Zimmerman rimane bloccato con un po' di personale all'interno e Judith, che lavora lì come segretaria, straparla con l'unico uomo in ascensore; quando finalmente il gruppo viene liberato, Judith scopre che l'uomo è Eric Zimmerman e vorrebbe ovviamente scomparire, così come Anastasia dopo le figuracce a ripetizione nel primo incontro con Christian.
Anche l'incontro tra i due protagonisti segue lo stile di Christian e Anastasia: un ascensore della filiale madrilena della casa farmaceutica di Zimmerman rimane bloccato con un po' di personale all'interno e Judith, che lavora lì come segretaria, straparla con l'unico uomo in ascensore; quando finalmente il gruppo viene liberato, Judith scopre che l'uomo è Eric Zimmerman e vorrebbe ovviamente scomparire, così come Anastasia dopo le figuracce a ripetizione nel primo incontro con Christian.
Eric, come Christian, non si accontenta di una sessualità 'normale': se lo
statunitense predilige il sado, il tedesco ama il sesso di gruppo e fa entrare
Judith in un sorprendente universo di trii, orge, club di scambisti, che lei prima rifiuta indignata e poi scopre che.
Le somiglianze tra le due trilogie finiscono qui. Poi Pídeme lo que quieras prende il sopravvento e batte tranquillamente le 50 sfumature.
Non solo lo stile di Megan Maxwell, che usa un linguaggio colloquiale, senza
disdegnare le vocali allungate nelle esclamazioni o le parole del gergo
quotidiano spagnolo, che rendono Judith, voce narrante della vicenda, molto più
vicina al lettore, come se fosse la segretaria della porta accanto. Ma anche le personalità di Eric e Judith, che sono dotati
anche di una psicologia, oltre che di un'insaziabile desiderio di esplorare la
sessualità: Judith è chiaramente spagnola, a volte fastidiosa come una
spagnola per il nazionalismo che esprime in certe circostanze e la convinzione, stucchevole, che la Spagna è comunque meglio (riesce a parlare
pure della Eurocopa e ogni volta che si sente sfidata da Eric attacca con
Spagna contro Germania... e vabbe'), ed è una donna de armas de tomar, una
ragazza guerriera, che difende le proprie posizioni, a volte pure quando
potrebbe essere meno intransigente (ma Megan spiega nelle interviste che detesta la letteratura rosa in cui le donne sono sempre sottomesse: "Nella vita non siamo così"); Eric non corrisponde esattamente al ritratto
di tedesco che uno ha in mente, perché è appassionato e impetuoso in tutte le
sue manifestazioni e ha un'ansia di controllo delle situazioni che è attribuibile più agli uomini che alle origini tedesche. Intorno a loro si muovono i loro
familiari, onnipresenti, qualche volta invadenti, spesso condizionanti, ma
sempre descritti benissimo da Maxwell.
E ci sono anche i loro amici, con alcuni dei quali i due protagonisti condividono le loro
esperienze sessuali. Probabilmente è attraverso la descrizione del rapporto con
questi amici, soprattutto con l'avvocato Bijorn e con la coppia ispano-tedesca
Andrés e Frida, che Megan Maxwell riesce a spiegare l'etica degli scambisti,
che quando si incontrano per sperimentare il sesso, considerandolo solo sesso,
senza altre implicazioni, si scambiano fantasie e compagni, senza porsi alcun
limite, e poi, dopo, hanno limiti chiarissimi,
che non superano, per cui Bijorn sarà sempre il migliore amico di Eric, anche
se è appena stato con Judith, e non guarderà Judith in altro modo che quello
che spetta all'apprezzata compagna del migliore amico. Sembrano concetti strani,
ma attraverso i comportamenti di Bijorn, Andrés, Frida, Eric e Judith, Megan
Maxwell riesce a renderli comprensibili anche a chi è eticamente lontano e
riesce persino a far riflettere sulla propria sessualità. Tanto che, racconta
la scrittrice, molti uomini le scrivono per ringraziarla, perché ha migliorato
la loro vita sessuale.
"Dopo aver letto i miei libri, alcuni credono che io mi passi la vita di
orgia in orgia" dice ridendo nelle interviste "niente di più
sbagliato, io vivo tranquilla nel mio paesino in provincia di Madrid, i miei
racconti si basano sulle conversazioni, sulle fantasie". Certo che se sono
fantasie, sono perfettamente descritte, anche nei momenti più hot.
Se la vita sessuale di Judith e Eric è un po' sui generis, il loro rapporto di
coppia, fatto di continui confronti di personalità forti e testarde, spesso
entrambe piuttosto infantili , è un po' più prevedibile, ma scorre via
gradevolmente, aiutato dal linguaggio colloquiale di Maxwell, dalla presenza dei
personaggi secondari e dalla musica. Sì, perché c'è molta musica in questa
trilogia. Sia Blanco y negro di Malù, che, al parlare di un amore tra due
persone opposte, è la canzone di riferimento di Eric e Judith, che Si nos dejan
di Luis Miguel, che ritorna spesso lungo la trilogia, sempre in circostanze ad
hoc. Le rancheras, del resto, hanno un posto importante, come il Messico, in
tutti e tre i libri ed è bene non spiegare perché. Poi ci sono Andy&Lucas,
Alejandro Sanz, Alex Ubago, che danno una forte impronta spagnola alla trilogia.
Lo fa anche l'Andalusia, dove ci sono alcuni dei momenti-chiave della trama. E,
anche se questo confronto Spagna-Germania sembra sbilanciato verso la Spagna,
Megan Maxwell ha l'abilità di riportare l'equilibrio con una Monaco di Baviera
che si scopre a volte persino cubana e con i familiari, i dipendenti e gli amici
di Eric, così caldi, affettuosi e presenti che manco fossero latini.
La trilogia Pídeme lo que quieras è in spagnolo, se capite la lingua e siete
stati incuriositi dalle 50 sfumature, è una buona lettura per quest'estate, sotto
l'ombrellone. Non stupitevi se Eric Zimmerman vi farà dimenticare Christian Grey.