Ai Martin Fierro ha vestito due delle donne più ammirate, la modella e
presentatrice Carolina Ardohain e l'attrice Julieta Ortega, nel cast di Graduados,
la serie vincitrice della notte. Entrambe sono entrate in tutte le classifiche
delle più eleganti al Teatro Colón, Carolina con un vestito che richiamava gli
anni 50 e il glamour delle stelle hollywoodiane, Julieta con un vestito morbido,
dalle linee pulite e impreziosito dal tessuto. Ma è da 50 anni che Gino Bogani
seduce l'Argentina, vestendo le dame dell'alta società e le celebrities.
Nel suo sito ufficiale, ginobogani.com, c'è anche l'elenco impressionante delle
sue collaborazioni con cinema, teatro e tv, con gli allestimenti e i film più
famosi del Paese; è lui che ha vestito e veste nelle grandi occasioni Mirtha
Legrand e Susana Giménez, le due grandi dive della televisione argentina.
70enne, italiano nato a Tripoli, in Libia, e cresciuto a Firenze, prima del
trasferimento della sua famiglia in Argentina, Gino Bogani è considerato il
fondatore dell'alta moda argentina, il suo massimo rappresentante nel Paese
sudamericano.
De Bogani al diseño de autor (Da Bogani al disegno d'autore) è il
titolo di una mostra che gli ha dedicato il Centro Cultural Recoleta, aperta
fino al 18 agosto a Buenos Aires, un vero e proprio evento dell'inverno
australe, con oltre 50mila visitatori nei primi dieci giorni. Ed è un titolo
che sintetizza la sua importanza nella moda argentina: lui è stato il principio
della moda, gli altri nomi sono arrivati dopo. Nel percorso espositivo ci sono
una cinquantina di vestiti, i più rappresentativi della carriera di Bogani,
quelli che hanno lasciato un segno nella storia della moda locale. Ha
collaborato alla loro ricerca lo stesso Bogani, che ha portato i modelli
disegnati per e indossati da Cecilia Roth, Mirtha Legrand, Susana Giménez fino
alle più giovani Leticia Brédice e Carla Peterson, che hanno assistito ai
Martin Fierro del recente passato vestite da lui. Alcuni vestiti che voleva non
li ha ritrovati, per aver perso di vista le clienti per cui li aveva
confezionati, altri li ha trovati perfettamente catalogati e numerati dalle loro
proprietarie. "Vedere questi vestiti che attraversano i decenni, tutti
supermoderni, mi fa sentire molto orgoglioso del mio lavoro" ha detto
Bogani al presentare la sua mostra.
Una mostra che l'Argentina sentiva di dovergli da tanto. Il Museo Nazionale di
Arte Decorativa gliel'aveva proposta già l'anno scorso, ma lui, immerso nei
preparativi dei costumi de La Cenicienta, nel Teatro Colón, ha detto di
no. Non ha invece declinato l'offerta del Centro Culturale Recoleta ed è
diventato il primo disegnatore argentino protagonista di una retrospettiva,
essendo ancora in vita e in piena attività. Ed è una mostra che lo rende molto
orgoglioso per il prestigio che il suo mestiere ha ottenuto in questi
cinquant'anni di attività: "Sento di aver dato dignità alla professione
di sarto. Quando io ho iniziato, alla fine degli anni 50, nessuno voleva essere
sarto e ho lavorato perché questo lavoro fosse rispettato e apprezzato. Adesso
essere sarto è muy fashion, prima non tanto. Sento che la cosa più
importante che ho fatto è stata aprire il cammino a questi giovani disegnatori,
perché, oltre a fare il mio lavoro in sé, ho dato dignità a questo mestiere.
E' stata dura perché negli anni 60, per essere all'avanguardia, ho dovuto
lottare e guadagnarmi un posto. Adesso è più facile, l'unica cosa che non so
fare è il tricot; l'uncinetto sono capace e tutto il resto: posso fare un
vestito intero da solo". Una rivendicazione carica d'orgoglio, che spiega
anche perché abbia condiviso la sua prima retrospettiva con i nomi più
importanti dei giovani stilisti argentini: Pablo Ramírez, Vero Ivaldi, Fabián
Zitta, Laurencio Adot, Benito Fernández, Evangelina Bomparola sono alcuni dei
nomi presenti nella mostra (le creazioni di alcuni di loro si sono viste anche
ai Martin Fierro 2013).
Secondo Jorge Moragues, il curatore della mostra, Bogani "ha portato nelle
sue creazioni una gestione di volumi, silhouette, colori, materiali, confezione
impeccabile e, fondamentalmente, quello che fa sognare tutte le donne: il
glamour dell'alta scuola. Con la sua opera ha rappresentato l'Argentina nelle
capitali del mondo". Bogani invece così descrive la sua donna: "E'
sensibile, femminile, ha personalità e nessun pregiudizio. E' padrona di una
mente meravigliosa. Senza questa mente non c'è niente. Con lei, tutto è
possibile".
Peccato che Buenos Aires nos pille algo lejos, ci trovi un po' lontani da lei.
Per noi che non siamo nella capitale argentina, ci sono queste foto, pubblicate
nel profilo di Facebook di Gino Bogani; altre foto nel blog Mi mundo privado.
Carolina Ardohain ai Martin Fierro 2013
Julieta ORtega ai Martin Fierro 2013
Alcune creazioni di Gino Bogani in mostra a Buenos Aires
Gino Bogani davanti ad alcuni dei suoi modelli in mostra