martedì 20 agosto 2013

Pace in Colombia: le FARC ammettono per la prima volta le proprie responsabilità nel conflitto

Lentamente, passo a passo, il cammino per la pace in Colombia, ottiene risultati significativi. Qualche mese fa lo storico accordo sui temi agricoli oggi la storica ammissione delle FARC sulla loro parte di responsabilità per le vittime e il dolore causato in questi oltre cinquant'anni di conflitto armato. 
E' stato oggi a L'Avana: Jorge Torres Victoria, alias Pablo Catatumbo, leader del Bloque Occidental delle FARC, ha letto un comunicato, poco prima di entrare nel Centro de Convenciones, per continuare il negoziato di pace. E nel riconoscere le responsabilità della guerriglia, affermando che "ci sono stati dolore e crudezza provocati dalle nostre file", il dirigente ha aperto alla possibilità di una "riparazione con totale lealtà alla causa della pace e della riconciliazione". Le FARC sono anche disposte a chiedere scusa, nell'ambito di "un obbligo per le parti al perdono collettivo, affinché, una volta raggiunta la pace definitiva, se vi si arriva, ci obblighiamo tutti a un nunca más, mai più".
Nel comunicato il gruppo guerrigliero ha proposto anche la creazione di una commissione di esperti nazionali e internazionali, che studi le origini del conflitto armato, allo scopo di indagare "perché sono sorte le guerriglie e la causa che da allora genera il conflitto armato interno". Catatumbo ha anche aggiunto che "la commissione proposta potrebbe perfezionare i lavori anticipati fino ad ora, continuando le indagini, gli studi e le analisi di quanto avvenuto. E' così come si riesce a stabilire la verità e indicare responsabilità". A ispirare il lavoro di questa commissione, potrebbe esserci il recente rapporto del Centro Nacional de Memoria Histórica, che documenta i crimini commessi durante il conflitto armato, dal 1958 al 2012; i numeri danno i brividi: 220mila assassinii, 5.712.506 profughi, 25.007 desaparecidos, 27.023 sequestri; sono morti quattro civili per ogni combattente e ogni 10 colombiani morti dal 1958 a oggi, tre sono morti a causa della guerra. 
Le FARC hanno anche accettato un concetto a cui il presidente Juan Manuel Santos non è stato disposto a rinunciare: il risarcimento delle vittime. "Tutti dobbiamo riconoscere la necessità di avvicinarci al tema delle vittime, alla loro identificazione e al loro risarcimento, con totale lealtà alla causa della pace e della riconciliazione". 
Il passo delle FARC è stato accolto con favore e prudenza in Colombia. Da una parte si apprezza lo sforzo fatto e l'ammissione delle proprie responsabilità, in vista di una possibile pace futura, dall'altra si nota che le vittime non sono solo i morti, ma anche i sequestrati, che la guerriglia continua a mantenere nella selva, nonostante il dialogo in corso a L'Avana.