lunedì 27 maggio 2013

La Colombia e le FARC raggiungono l'accordo sull'agricoltura, primo punto del negoziato di pace

Il Governo colombiano e le FARC hanno annunciato, con un comunicato congiunto, di aver raggiunto uno storico accordo sul primo dei sei temi sul tavolo delle trattative in corso a L'Avana per raggiungere la pace. Ci sono voluti sei mesi, per arrivare a un accorso sui temi agricoli: le parti si sono impegnate a una soluzione comune per l'accesso e l'uso della terra, la gestione delle terre improduttive, la formazione della proprietà.
Raggiunta l'intesa sul primo punto, il Governo e le FARC passeranno a discutere, dall'11 giugno, il secondo tema in agenda, l'accesso alla politica, lasciando ben chiaro che tutti gli accordi raggiunti saranno validi solo se ci sarà un accordo globale e finale (i punti in agenda sono lo sviluppo rurale, l'accesso alla politica, la rinuncia alle armi e il reinserimento nella vita civile dei guerriglieri della FARC, la lotta al narcotraffico, il riconoscimento delle vittime, la difesa dei loro diritti).
Adesso, però, è il momento della speranza: l'accordo di L'Avana è stato salutato con soddisfazione a Bogotà, senza dimenticare, come ha detto il presidente Juan Manuel Santos, "prudenza e responsabilità".
I media colombiani hanno diffuso il testo del comunicato inviato ieri da L'Avana, eccolo in italiano (dal testo pubblicato su eltiempo.com):
"Governo e FARC hanno risolto il primo punto dell'agenda nei negoziati di pace. I delegati del Governo e le FARC-EP, informano che:
Siamo arrivati a un accordo sul primo punto dell'Agenda contenuta nell''Accordo Generale per terminare il conflitto e costruire una pace stabile e duratura'.
Siamo stati d'accordo nel chiamarlo 'Verso una nuova campagna colombiana: Riforma rurale integrale'.
nel prossimo ciclo di conversazioni, presenteremo il primo rapporto periodico del Tavolo.
Abbiamo costruito accordi sui seguenti argomenti:
Accesso e uso della terra. Terre improduttive. Formalizzazione della proprietà. Frontiera agricola e protezione delle zone di riserva.a Programmi di sviluppo con attenzione territoriale. Infrastruttura e adeguamento delle terre. Sviluppo sociale: salute, formazione, case, sradicamento della povertà. Stimolo alla produzione agro-animale e all'economia solidale e cooperativa. Assistenza tecnica. Sussidi. Crediti, Generazione di ingressi. Mercato. Formazione al lavoro. Politiche alimentarie e di nutrizione.
Quello che abbiamo convenuto in questo accordo sarà l'inizio di trasformazioni radicali della realtà rurale e agraria della Colombia, con equità e democrazia. (L'accordo) è concentrato sulla gente, il piccolo produttore, l'accesso e distribuzione di terre, la lotta alla povertà, lo stimolo alla produzione agro-animale e la riattivazione dell'economia della campagna.
Cerca che la maggior parte degli abitanti della campagna senza terra o con terra sufficiente, possa accedere ad essa, mediante la creazione di un Fondo di Terre per la Pace.
Il Governo nazionale formalizzerà progressivamente, rispettando l'ordinamento costituzionale e legale, tutte le proprietà che occupano o posseggono i campesinos in Colombia.
Si creano meccanismi per dare soluzione ai conflitti d'uso e una giurisdizione agraria per la protezione dei diritti di proprietà, con prevalenza del bene comune.
E' accompagnato da piani per le case, l'acqua potabile, l'assistenza tecnica, la capacità, la formazione, l'adeguamento delle terre, le infrastrutture e il recupero dei suoli.
L'accordo cerca che si rovescino gli effetti del conflitto e che si aiutino le vittime della spoliazione e del trasferimento forzato.
Include la formazione e l'aggiornamento dell'informazione rurale, per aggiornare il rispettivo catasto, cercando la sicurezza giuridica e migliore e maggiore informazione efficiente.
Pensando alle future generazioni di colombiani, l'accordo delimita le frontiere agricole, proteggendo le aree di particolare interesse ambientale.
Cercando una campagna con protezione sociale, cerca di sradicare la fame, attraverso un sistema di alimentazione e nutrizione.
Quanto convenuto finora fa pare di un accordo più ampio di sei punti, che speriamo di ottenere nei prossimi mesi. A partire dal seguente ciclo di conversazioni, che inizierà l'11 giugno, cominceremo la discussione del secondo punto dell'Agenda, incluso nell'Accordo Generale de L'Avana, denominato Partecipazione Politica.
Uno dei principi che guidato queste conversazioni è che "niente è accordato fino a quando tutto non sarà accordato". Questo vuol dire che gli accordi che stiamo costruendo, saranno condizionati dal raggiungimento di un accordo sulla totalità dell'Agenda e, anche, che nella misura in cui si avanzi nella discussione, si possano aggiustare e complementare gli accordi su ognuno dei sotto-punti.
Vogliamo sottolineare che in questi sei mesi di conversazioni non abbiamo discusso solo il tema agrario. Si è dato vita al processo delle conversazioni, si è convenuto il modo di lavorare in riunioni plenarie, commissioni o per separato e si sono iniziati diversi meccanismi di partecipazione e consultazione cittadina, per ricevere proposte e opinioni di cittadini e organizzazioni sociali. Questi meccanismi e procedimenti di lavoro e di partecipazione sono già attivi, per cui speriamo che da adesso si avanzi con maggiore celerità nella ricerca di accordi. Risaltiamo il contributo dell'Ufficio delle Nazioni Unite in Colombia e del Centro di Pensiero per la Pace dell'Università Nazionale, nell'organizzazione dei forum che si sono realizzati a Bogotà sui temi dell'Agricoltura e della Partecipazione Politica. Sottolineiamo anche i contributi dei tavoli regionali organizzati dalle Commissioni di Pace del Senato e della Camera dei Rappresentanti della Colombia.
Ringraziamo le migliaia di colombiani e di colombiane e le organizzazioni sociali che ci hanno fatto arrivare le loro proposte e opinioni sui punti in Agenda, attraverso i forum, la pagina web o i formulari che sono disponibili nei Comuni e nelle Province. Tutte e ogni proposta sono state ricevute dalle delegazioni a L'Avana. Nel Tavolo delle Conversazioni si è accordato e avviato un procedimento per riceverle in modo ordinato, classificarle e averle disponibili sui mezzi elettronici.
Vogliamo ringraziare specialmente Cuba e la Norvegia, Paesi garanti di questo processo, per il loro appoggio continuo e per l'ambiente di fiducia che favoriscono. La presenza dei loro rappresentanti al Tavolo dei negoziati è fattore fondamentale per il loro sviluppo. Ringraziamo anche il Cile e il Venezuela, Paesi che ci accompagnano, che le delegazioni informano periodicamente sull'andamento dei dialoghi.
Questi quattro Paesi formano un gruppo di nazioni amiche del processo che apprezziamo in modo speciale, così come ringraziamo le espressioni di sostegno di altri Paesi, organismi e leaders internazionali, che rafforzano la fiducia nel cammino che stiamo percorrendo."