Il Governo colombiano e le FARC hanno annunciato,
con un comunicato congiunto, di aver raggiunto uno storico accordo sul primo
dei sei temi sul tavolo delle trattative in corso a L'Avana per raggiungere la pace. Ci sono voluti sei mesi, per arrivare a un accorso sui temi agricoli: le
parti si sono impegnate a una soluzione comune per l'accesso e l'uso della
terra, la gestione delle terre improduttive, la formazione della proprietà.
Raggiunta l'intesa sul primo punto, il Governo e le FARC passeranno a
discutere, dall'11 giugno, il secondo tema in agenda, l'accesso alla politica,
lasciando ben chiaro che tutti gli accordi raggiunti saranno validi solo se ci
sarà un accordo globale e finale (i punti in agenda sono lo sviluppo rurale, l'accesso alla politica, la rinuncia alle armi e il reinserimento nella vita civile dei guerriglieri della FARC, la lotta al narcotraffico, il riconoscimento delle vittime, la difesa dei loro diritti).
Adesso, però, è il momento della speranza:
l'accordo di L'Avana è stato salutato con soddisfazione a Bogotà, senza
dimenticare, come ha detto il presidente Juan Manuel Santos, "prudenza e
responsabilità".
I media colombiani hanno diffuso il testo del comunicato inviato ieri da
L'Avana, eccolo in italiano (dal testo pubblicato su eltiempo.com):
"Governo e FARC hanno risolto il primo punto dell'agenda nei negoziati di pace.
I delegati del Governo e le FARC-EP, informano che:
Siamo arrivati a un accordo sul primo punto dell'Agenda contenuta
nell''Accordo Generale per terminare il conflitto e costruire una pace stabile
e duratura'.
Siamo stati d'accordo nel chiamarlo 'Verso una nuova campagna colombiana:
Riforma rurale integrale'.
nel prossimo ciclo di conversazioni, presenteremo il primo rapporto periodico
del Tavolo.
Abbiamo costruito accordi sui seguenti argomenti:
Accesso e uso della terra. Terre improduttive. Formalizzazione della proprietà.
Frontiera agricola e protezione delle zone di riserva.a Programmi di sviluppo
con attenzione territoriale. Infrastruttura e adeguamento delle terre. Sviluppo
sociale: salute, formazione, case, sradicamento della povertà. Stimolo alla
produzione agro-animale e all'economia solidale e cooperativa. Assistenza
tecnica. Sussidi. Crediti, Generazione di ingressi. Mercato. Formazione al
lavoro. Politiche alimentarie e di nutrizione.
Quello che abbiamo convenuto in questo accordo sarà l'inizio di trasformazioni
radicali della realtà rurale e agraria della Colombia, con equità e democrazia. (L'accordo) è concentrato sulla gente, il piccolo produttore, l'accesso e distribuzione di
terre, la lotta alla povertà, lo stimolo alla produzione agro-animale e la
riattivazione dell'economia della campagna.
Cerca che la maggior parte degli abitanti della campagna senza terra o con
terra sufficiente, possa accedere ad essa, mediante la creazione di un Fondo
di Terre per la Pace.
Il Governo nazionale formalizzerà progressivamente, rispettando l'ordinamento
costituzionale e legale, tutte le proprietà che occupano o posseggono i
campesinos in Colombia.
Si creano meccanismi per dare soluzione ai conflitti d'uso e una giurisdizione
agraria per la protezione dei diritti di proprietà, con prevalenza del bene
comune.
E' accompagnato da piani per le case, l'acqua potabile, l'assistenza tecnica,
la capacità, la formazione, l'adeguamento delle terre, le infrastrutture e il
recupero dei suoli.
L'accordo cerca che si rovescino gli effetti del conflitto e che si aiutino le
vittime della spoliazione e del trasferimento forzato.
Include la formazione e l'aggiornamento dell'informazione rurale, per aggiornare
il rispettivo catasto, cercando la sicurezza giuridica e migliore e maggiore
informazione efficiente.
Pensando alle future generazioni di colombiani, l'accordo delimita le frontiere
agricole, proteggendo le aree di particolare interesse ambientale.
Cercando una campagna con protezione sociale, cerca di sradicare la fame,
attraverso un sistema di alimentazione e nutrizione.
Quanto convenuto finora fa pare di un accordo più ampio di sei punti, che
speriamo di ottenere nei prossimi mesi. A partire dal seguente ciclo di
conversazioni, che inizierà l'11 giugno, cominceremo la discussione del secondo
punto dell'Agenda, incluso nell'Accordo Generale de L'Avana, denominato
Partecipazione Politica.
Uno dei principi che guidato queste conversazioni è che "niente è accordato
fino a quando tutto non sarà accordato". Questo vuol dire che gli accordi
che stiamo costruendo, saranno condizionati dal raggiungimento di un accordo
sulla totalità dell'Agenda e, anche, che nella misura in cui si avanzi nella
discussione, si possano aggiustare e complementare gli accordi su ognuno dei
sotto-punti.
Vogliamo sottolineare che in questi sei mesi di conversazioni non abbiamo
discusso solo il tema agrario. Si è dato vita al processo delle conversazioni,
si è convenuto il modo di lavorare in riunioni plenarie, commissioni o per
separato e si sono iniziati diversi meccanismi di partecipazione e
consultazione cittadina, per ricevere proposte e opinioni di cittadini e
organizzazioni sociali. Questi meccanismi e procedimenti di lavoro e di partecipazione
sono già attivi, per cui speriamo che da adesso si avanzi con maggiore celerità
nella ricerca di accordi. Risaltiamo il contributo dell'Ufficio delle Nazioni
Unite in Colombia e del Centro di Pensiero per la Pace dell'Università
Nazionale, nell'organizzazione dei forum che si sono realizzati a Bogotà sui
temi dell'Agricoltura e della Partecipazione Politica. Sottolineiamo anche i
contributi dei tavoli regionali organizzati dalle Commissioni di Pace del
Senato e della Camera dei Rappresentanti della Colombia.
Ringraziamo le migliaia di colombiani e di colombiane e le organizzazioni
sociali che ci hanno fatto arrivare le loro proposte e opinioni sui punti in
Agenda, attraverso i forum, la pagina web o i formulari che sono disponibili
nei Comuni e nelle Province. Tutte e ogni proposta sono state ricevute dalle
delegazioni a L'Avana. Nel Tavolo delle Conversazioni si è accordato e avviato
un procedimento per riceverle in modo ordinato, classificarle e averle disponibili
sui mezzi elettronici.
Vogliamo ringraziare specialmente Cuba e la Norvegia, Paesi garanti di questo
processo, per il loro appoggio continuo e per l'ambiente di fiducia che
favoriscono. La presenza dei loro rappresentanti al Tavolo dei negoziati è
fattore fondamentale per il loro sviluppo. Ringraziamo anche il Cile e il
Venezuela, Paesi che ci accompagnano, che le delegazioni informano
periodicamente sull'andamento dei dialoghi.
Questi quattro Paesi formano un gruppo di nazioni amiche del processo che
apprezziamo in modo speciale, così come ringraziamo le espressioni di sostegno
di altri Paesi, organismi e leaders internazionali, che rafforzano la fiducia
nel cammino che stiamo percorrendo."