mercoledì 9 ottobre 2013

Leggende di Siviglia: la Susona, che tradì il padre e fece esporre il proprio teschio, nel Barrio de Santa Cruz

Quando una serie televisiva è ben fatta, offre spunti di approfondimento e idee di viaggi. In Spagna sta succedendo con Isabel, il serial dedicato da TVE1 alla vita di Isabella di Castiglia: Burgos, Segovia, la Castiglia si stanno proponendo come escursioni d'autunno, sulle tracce dei Re Cattolici (su Rotta a Sud Ovest se ne era già parlato in occasione del successo della prima stagione). 
Nell'ultima puntata i Re Cattolici sono sbarcati a Siviglia, dove hanno messo ordine nelle dispute tra il Duca di Cadice e il Duca di Medina Sidonia e dove sono entrati in contatto con la cultura lasciata da otto secoli di dominio arabo (la ricostruzione dell'Alcázar!), prima di dedicarsi alla conquista di Granada.A Siviglia sono entrati in scena nuovi personaggi, soprattutto femminili, che avranno un ruolo importante nelle vicende andaluse dei Re Cattolici. Tra queste c'è Susana ben Susón, una giovane cristiana, di origine ebrea, che suo padre, il ricco commerciante Diego Susón offre a Isabel, affinché faccia parte della sua corte, come segno di fedeltà alla sua causa. La regina accetta volentieri la presenza della giovane tra le damigelle a lei vicine e Susana inizia a guardarsi intorno, non disdegnando sguardi al bello e infedele Fernando, alla ricerca di un buon marito. Nella serie Susana viene presentata come una ragazza in buona salute e di buon cuore, fedele alla causa della regina, cristiana devota, e non solo per convenienza, in quei tempi di grandi pressioni contro gli Ebrei (non bisogna dimenticare che solo pochi anni dopo, nel fatale 1492, i Re Cattolici li cacciarono dalla Spagna, privando il Paese della loro abilità commerciale e della loro sapienza antica e causando la diaspora sefardita, a cui tanto deve la cultura europea). 
Quello che succederà poi, è la causa per cui ancora oggi Siviglia ricorda la bella convertita. Intorno al 1481, nella Judería, il ghetto ebraico, iniziò a prepararsi un complotto, una ribellione come rappresaglia alle angherie che gli ebrei stavano sopportando dai cristiani. Le tensioni tra i fedeli delle due religioni erano iniziate un secolo prima, con una strage di quasi 4mila ebrei, e da allora non si erano mai risolte davvero, con il disprezzo dei cristiani per gli ebrei e l'impossibilità di questi di affermarsi nei commerci senza subire pesanti rappresaglie. 
Dunque, a Siviglia si stava preparando una ribellione, per la quale gli ebrei cercavano l'appoggio dei moriscos, i musulmani convertiti al cristianesimo. Una delle riunioni di preparazione si tenne in casa di Diego Susón, uno dei leaders della rivolta. E fu così che la bella Susana venne a sapere dei dettagli della rivolta in preparazione. Allora era una giovane donna molto lodata per la sua bellezza e, come lascia intravedere la serie Isabel, era anche ambiziosa, sognava in un matrimonio che le offrisse una buona posizione sociale e il riconoscimento che l'essere una convertita non le permetteva. In quel periodo di riunioni e cospirazioni, si vedeva con un giovane hidalgo cristiano e fu proprio la paura di perderlo, che perse lei. Venuta a sapere della rivolta, Susana corse ad avvertirlo, affinché si salvasse, essendo i nobiluomini della città il principale obiettivo dei ribelli. Ma l'amante si fece raccontare i dettagli e quindi li raccontò al responsabile della sicurezza cittadina, Diego de Merlo, che soffocò la sommossa ebraica ancora prima che si realizzasse. Tra gli arrestati c'era ovviamente il padre di Susana, Diego Susón; imprigionati, gli ebrei furono giustiziati pochi giorni dopo. 
Consapevole dell'errore commesso, abbandonata dall'amante e dalla sua comunità, che la considerava responsabile delle sue disgrazie, Susana cercò rifugio in un convento di Siviglia, in cui rimase rinchiusa fino alla sua morte. 
Nel testamento lasciò scritto che la sua testa fosse esposta, in segno di ammonimento, su un chiodo, davanti alla porta di casa sua "e che rimanga lì per sempre". Incredibilmente, così si fece e, fino al XVII secolo, il suo teschio si trovava lì, in una via chiamata anche per questo calle de la Muerte. Poi, si decise di sostituirlo con un azulejo, che ricorda il desiderio di Susana, e di dare il suo nome alla strada. 
Chissà quante volte turisti e sivigliani sono passati nella calle Susona, nel Barrio de Santa Cruz; inizia nella deliziosa e ombrosa plaza de doña Elvira e si addentra nel Barrio, per poi terminare nei pressi della calle Agua, a ridosso delle mura dell'Alcazar; è una via stretta, ombrosa, che si allarga in una graziosa plazuela, dalle prospettive molto amate dai turisti in vena di foto. S distingue dal resto delle stradine del Barrio solo per questa leggenda, che i sivigliani conoscono bene.
PS L'ultima puntata di Isabel ha introdotto anche un'altra figura di donna fatale, la bellissima Isabel de Solis, che divenne schiava cristiana e quindi ultima moglie di Mulay Hassan, la causa della guerra civile che consegnò il Regno di Granada ai Re Cattolici. Si parlerà anche di lei.