Uscirà il 25 dicembre 2013 e si può già scommettere che
Ismael sarà il film spagnolo più visto delle vacanze di fine anno. Il film è
firmato dall'argentino Marcelo Piñeyro, cineasta apprezzatissimo sia nel suo
Paese che in Spagna: la sua opera prima, Tango feroz, nel 1993, ha vinto un Cóndor
de Plata dell'Accademia Argentina, i suoi lavori seguenti (tra cui Kamchatka, Las viudas de los jueves, El método) hanno ottenuto ben 21
premi internazionali, tra cui tre Premi Goya per il Miglior Film Straniero di
Lingua Spagnola per Cenizas del Paraíso e Plata quemada e un Goya al Miglior
adattamento di sceneggiatura per El método.
Con Ismael, Piñeyro torna a lavorare in Spagna. Lo fa con un cast stellare: Mario
Casas, Belén Rueda, Juan Diego Botto e Sergi Lopez sono i protagonisti, con gli
esordienti Ella Kweku e Larsson do Amaral. La storia è quella di una paternità
riscoperta, che tocca a Mario Casas, per la prima volta con un figlio sul
grande schermo, e che costringe tutti i protagonisti a fare i conti con il
proprio passato.
Tutto inizia quando il piccolo Ismael Tchou, un bimbo di 10 anni con madre
africana, prende l'AVE a Madrid e raggiunge Barcellona, per cercare suo padre, Félix
Ambrós, che non ha mai conosciuto. L'unico indizio che ha è l'indirizzo del
mittente su una lettera arrivata alla madre molti anni fa. A quell'indirizzo il
piccolo trova un'elegante signora bionda, Nora, che risulta essere la madre di Félix
e, dunque, sua nonna (è Belén Rueda, splendida 50enne al suo primo ruolo di
nonna). Nora telefona a suo figlio, che vive nei pressi di Girona e che non
nega la paternità; così nonna e nipote decidono di raggiungerlo e si mettono in
viaggio; nel frattempo, da Madrid, anche Alika e suo marito Eduardo, madre e
patrigno di Ismael, si mettono in cammino, per andare a prendere il bambino. Ed
è evidente che l'incontro che si prepara costringerà gli adulti a fare i
conti con il proprio passato.
La trama è intrigante, il cast è importante, il regista è
una garanzia. In attesa di Natale, questo è il trailer