venerdì 18 ottobre 2013

Meglio il treno dell'aereo: l'alta velocità batte l'aeroporto di Madrid, sempre più in crisi

Non solo la crisi di Iberia o l'aumento delle tasse aeroportuali, che ha fatto fuggire le compagnie low-cost. A contribuire alla crisi di Barajas, l'aeroporto di Madrid, c'è anche il successo dei treni ad alta velocità, che ha rubato molti passeggeri ai voli nazionali, soprattutto nelle rotte principali, a cominciare dalla Madrid-Barcellona, la più importante del Paese.
Fino al 2008, l'inizio della crisi, Barajas era uno degli aeroporti più importanti d'Europa, il quarto per movimento di passeggeri nel continente, uno degli hub più apprezzati per volare verso le città latinoamericane; Iberia era una delle compagnie aeree più solide e puntuali, la sua fusione con British Airways era sembrata più un'acquisizione da parte degli spagnoli che una vera e propria fusione paritaria. Poi anche per Barajas è arrivata la grande crisi: i voli sono diminuiti, Iberia è precipitata verso i conti in rosso, le tasse aeroportuali sono aumentate, fino a causare la fuga di Ryanair e Easyjet, il numero di passeggeri è vistosamente diminuito, facendo perdere all'aeroporto madrileno tutte le posizioni conquistate in Europa. Ad agosto Barajas ha perso, per la prima volta, il primato tra gli aeroporti spagnoli per numero di passeggeri, battuto da El Prat, l'aeroporto di Barcellona, diventato hub di Vueling, la compagnia aerea catalana che in questi anni di crisi ha saputo occupare un posto di nicchia, tra le compagnie di bandiera e quelle low-cost.
E a erodere il primato del primo aeroporto spagnolo si sono messi anche i treni ad alta velocità. Renfe, la compagnia ferroviaria spagnola, ha annunciato che a settembre l'AVE ha trasportato più passeggeri dell'aereo sulla linea Madrid-Barcellona, prendendosi il 58% del mercato.
Che l'alta velocità potesse essere un feroce concorrente per l'aereo si sapeva sin dall'inizio: quando è stata inaugurata la linea Madrid-Barcellona, molti quotidiani hanno fatto la prova per verificare quale dei due mezzi era più veloce; Iberia aveva risposto all'arrivo dell'AVE con offerte speciali e menù gourmet sui suoi voli. Insomma, che rivalità sarebbe stata, era chiarissimo.
In questi anni i numeri sono sempre stati molto vicini, avvicinandosi e allontanandosi anche in base alle stagioni e agli eventi. La crisi ha costretto poi tutti i giocatori in campo a rivedere le proprie politiche, per adattarsi alle nuove esigenze. All'inizio di quest'anno RENFE, visti i numeri rossi dell'AVE, insostenibili su alcune linee, ha deciso la riduzione delle tariffe, anche per liberare l'alta velocità dall'immagine di esclusività: "E' un treno per tutti" assicuravano dal Ministero delle Infrastrutture. Se si è abili e si sta attenti al sito web di RENFE, renfe.es, si possono trovare offerte che permettono di viaggiare risparmiando fino al 30-70% sulla tariffa piena, senza dimenticare che i prezzi sono stati abbassati del 10%. A febbraio, non appena sono state introdotte le nuove tariffe, la pagina web di RENFE è stata presa d'assalto, creando qualche problema di gestione. Nella prima settimana le vendite nel web sono aumentate del 20%. E i dati raccolti fino a oggi raccontano che da gennaio a settembre il numero di passeggeri è aumentato costantemente, accentuando un trend in atto comunque già da qualche anno (sulla linea Madrid-Valencia, per esempio, la quota di mercato è nettamente a favore del treno dal 2011, con percentuali che sfiorano l'80%).
Nello stesso periodo, tra gennaio e settembre 2013, sulla rotta aerea tra Madrid e Barcellona, il numero di passeggeri è sceso del 26%.
RENFE sembra dunque aver affrontato la crisi meglio di AENA, l'ente che gestisce gli aeroporti spagnoli. Ed è quest'ultimo che sta cercando di correre ai ripari. La prima misura è stata annunciata qualche mese fa: un piano di incentivi per le compagnie aeree che porteranno un maggior numero di passeggeri, con una forte riduzione delle tasse aeroportuali. L'idea è riportare a Madrid le compagnie low-cost in fuga: Easyjet e Ryanair avevano lamentato l'aumento continuo e insostenibile delle tasse aeroportuali spagnole, la compagnia irlandese aveva proposto poi u piano per tornare a investire in Spagna, che prevedeva vari milioni di passeggeri in movimento negli aeroporti del Paese in cambio di una forte riduzione delle tasse aeroportuali. Qualche giorno fa i media hanno anticipato che Barajas sta lavorando per tornare a essere base di una compagnia low-cost, la prescelta sembra essere la scandinava Norwegian.