martedì 26 novembre 2013

Un quartiere di Siviglia rinuncia alla Sfilata dei Re Magi e aiuta 290 famiglie povere

Il Presidente del Governo spagnolo Mariano Rajoy giura che la recessione è finita, che non si parla più di rescate, ma di ripresa, che c'è, assicura, anche se è insufficiente. Anche se, mi dicono, il numero di persone che dorme nelle strade di Madrid, anche in questi giorni gelidi, è aumentato, anche se il numero di negozi chiusi a Siviglia continua a essere impressionante e chissà quando finirà questa moria.
A dimostrare che la situazione economica delle famiglie spagnole non sta affatto migliorando, arriva questo bel gesto di solidarietà della Macarena, uno dei quartieri storici del centro di Siviglia, addossato alle mura arabe e intorno alla sua omonima Basilica, da cui parte una delle processioni più attese della Settimana Santa sivigliana, quella, per l'appunto, di Nostra Signora, la Speranza della Macarena.
Il quartiere ha deciso di rinunciare alla Cabalgata de los Reyes, la tradizionale sfilata con cui i Re Magi entrano nelle città spagnole nella serata del 5 gennaio, raccolgono le ultime richieste di regali dei bambini e distribuiscono caramelle dai loro carri. La Cabalgata costa 12mila euro e, per il secondo anno consecutivo, questa cifra verrà destinata all'acquisto di beni alimentari a lunga conservazione, da distribuire a 290 famiglie del quartiere. L'idea è comporre pacchi di Natale contenenti sia alimentari che dolci tipici del Natale sivigliano, come i torroni e i mantecados; i pacchi saranno poi distribuiti ai diversi nuclei familiari più bisognosi del quartiere, individuati dai Servzi Sociali del comune, siano composti da una persona sola che da famiglie numerose.
La delegata al distretto della Macarena Evelia Rincón ha sottolineato i sentimenti di solidarietà dei residenti del quartiere e l'aumento del numero delle famiglie aiutate, passato dalle 250 del 2012 a 290. I bambini della Macarena rimarranno senza la loro Cabalgata, uno dei momenti più emozionanti delle feste natalizie spagnole, ma, ha ricordato Rincón, in fondo possono assistere ad altre Sfilate, come quella dell'Ateneo, che passeranno in alcuni punti del quartiere. Insomma, i piccoli della Macarena potranno mandare tranquillamente la loro lettera di richieste di doni ai Re Magi e, allo stesso tempo, il quartiere aiuterà le famiglie in difficoltà.
Un po' triste che siano la classe media e un intero quartiere di classe medio-borghese a sentire di dover rinunciare a una ilusión come la Cabalgada per senso di solidarietà e vicinanza verso chi sta soffrendo, mentre la classe politica non è capace di trovare misure affinché i più abbienti inizino finalmente a pagare il costo di questa drammatica crisi. Triste che la solidarietà sia anch'essa un fatto tra non agiati. Come dice Alejandro Sanz in Corazón partio, una delle sue canzoni più celebri, Dar solamente aquello que te sobra nunca fue compartir, sino dar limosna, amor (Dare solo quello che hai in più, non è mai condividere, è dare elemosina, amore) e non c'è bisogno di elemosina dei ricchi, ma di rinunce, di solidarietà e di condivisione di un momento difficile, che deve toccare tutta la società spagnola, non solo la classe media.