martedì 17 dicembre 2013

Facundo Arana a Clarin: Non sono stato bene sul set di Farsantes e non tornerò per il finale

Ci sono telenovelas che alla fine risultano essere più interessanti per quello che succede dietro le telecamere, che è la vera telenovela, che davanti. Sta succedendo a Farsantes, la telenovela argentina che doveva raccontare la prima storia d'amore omosessuale protagonista e che sta finendo in un circo. Ci siamo appena ripresi dallo choc del ritorno di Pedro, l'avvocato gay assassinato, che aveva innamorato non solo mezza Argentina televisiva, ma pure molta parte degli spettatori nel web, ed ecco la seconda bomba. Facundo Arana, che aveva chiesto di uscire prima del tempo dalla serie, ha annunciato di non avere alcuna intenzione di tornare, neanche per il finale.
E in un'intervista rilasciata a Clarin, il più importante quotidiano argentino, fa anche capire di non essersi trovato affatto bene sul set di Farsantes. Del pessimo clima tra colleghi, causato, si dice e si commenta, dalla pignoleria di Julio Chávez, si era già intuito quando gli altri protagonisti, Facundo Arana, Benjamin Vicuña e Alfredo Casero, avevano pubblicato una giocosa foto su Twitter, in cui li si vedeva ripetere il gesto delle tre scimmiette, che non vedono, non sentono e non parlano.
Ma adesso il bell'attore porteño, una carriera a interpretare i belli e buoni delle serie argentine e a innamorare le ragazze con il look biondo e angelico, non usa mezzi termini. Intercettato da Clarin a Colón, nella provincia settentrionale di Entre Ríos, dove ha presentato En el aire, il suo ultimo lavoro teatrale (questo per spiegare quanto Farsantes sia nei suoi pensieri), spiega che l'idea di lasciare la telenovela è partita da lui e che per rispetto al pubblico non se n'è andato prima: "Quando ho detto ad Adrián Suar che avevo bisogno di andarmene, gli ho spiegato le mie ragioni. Lui mi ha detto: "Ti capisco, farei esattamente quello che stai facendo tu". Allora l'ho ringraziato, ma mi ha chiesto di rimanere almeno per un mese, parlandomi del pubblico. E gli ho risposto che per rispetto al pubblico sarei rimasto quel mese in più".
Le ragioni spiegate a Suar, Arana le tiene per sé, rivendicando la sua carriera e il rispetto che si è guadagnato tra i colleghi e il pubblico: "Con i miei vent'anni e passa di carriera, tutti sanno chi sono, posso guardare tutti negli occhi e stare zitto. Perché quando la realtà parla e uno sta zitto, chi sa ascoltare, ha la risposta di cui ha bisogno".
Clarin gli chiede se tra le ragioni per cui ha lasciato la serie c'è anche il fatto che Beto, il suo personaggio, non ha avuto il protagonismo che ci si aspettava: Julio Chávez e Benjamin Vicuña avrebbero dovuto rappresentare la storia omosessuale, la vera novità della telenovela, Facundo Arana e Griselda Siciliani la storia romantica e Alfredo Casero la parte più leggera e a volte comica. Non è andata così: i personaggi di Pedro e Guillermo hanno immediatamente conquistato il pubblico, dando alla storia omosessuale il protagonismo che ha messo inevitabilmente in secondo piano, nelle passioni del pubblico, Beto e Gaby, i personaggi di Arana e Siciliani. Pare che i rapporti tra Arana e Griselda Siciliani, nella vita compagna di Suar, non fossero così idilliaci e di lì la domanda di Clarin. "Non ho mai sentito di essere rimasto da parte. Beto ha brillato, tanto che la gente mi chiede di tornare. Se lo faccio è perché il mio cuore mi dice di tornare e se il mio cuore mi dice di no, non torno e punto".
Il peggio, però, deve ancora arrivare. Arana non conferma la cattiva relazione con Siciliani e si limita a dire che non intende parlare dei colleghi: "Sono vent'anni che lavoro e mi conoscono in tanti, dato che ho già lavorato con molti. Non ho bisogno di parlare con nessuno, perché farlo sarebbe parlare di me. Preferisco che chieda a chiunque, guardandolo negli occhi, chi sono io al lavoro e come sono come collega. E chiedi poi la stessa cosa degli altri. Io mi rompo l'anima per essere un buon collega e credo di esserlo. Sono quello che riceve con un mate chi viene per fare la comparsa"
Tornerebbe a lavorare con qualche collega di Farsantes? E qui Facundo dà il meglio di sé: "Tutti i giorni mi chiedo se ho voglia di incrociare determinate persone. Non solo da un punto di vista lavorativo, ma anche nella vita. E' pieno di brave persone con cui stai bene, ma anche quando non stai bene non significa che siano cattive persone, semplicemente non ha funzionato. Uno non è una banconota da cento dollari da dover piacere a tutti". Più avanti dice che ama parlare chiaramente e non ama parlare dei problemi dei colleghi. "Io vado a casa, ho tre figli da crescere e molte cose da fare, se non mi trovo bene in un posto. E io in quel posto non sono stato bene. Nessuno dice le cose come sono, tutti dicono di tutto, twittano e nessuno dice: "Ho retto fino a qui". Io rispondo con il silenzio".
Per l'estate argentina, visto che a niente servono gli appelli dei colleghi a tornare a Farsantes, almeno per l'ultima puntata (l'ultima a lanciargli un tweet è stata Griselda Siciliani), Facundo Arana ha in programma le vacanze in famiglia e la musica. "Ho voglia di suonare e lo farò. E crescerò i miei figli".
Un buon programma, per il rubio de Argentina.