lunedì 23 dicembre 2013

Tutti i preziosi libri e documenti di Isabella di Castiglia e Cristoforo Colombo, a Siviglia

Rinata a nuova popolarità, grazie alla serie televisiva Isabel, la regina Isabella di Castiglia è una delle grandi riscoperte spagnole del 2013. Se nella sua Castiglia natale sono nati itinerari ad hoc, per ricordare la sua vita, se Granada ha studiato visite guidate per ricordare la sua presenza in città dopo la Reconquista, Siviglia punta tutto sulla sua eredità culturale e storica, all'essere stata la città in cui Isabella e Fernando hanno a lungo soggiornato, per mettere in ordine le cose del sud, e da cui è partita la conquista delle Americhe. 
Il fulcro della presenza di Isabella nel capoluogo andaluso è la Biblioteca Capitular Colombina, come ricorda oggi la sezione andalusa di ABC. E' una Biblioteca che si trova nel centro storico, in calle Alemanes, ai piedi della Giralda, generalmente ignorata dai turisti, attratti più facilmente dal vicino Archivio delle Indie o dalla Cattedrale. Però, se si è appassionati di storia spagnola e si vuole conoscere una Siviglia un po' insolita, è una bella occasione.
Nella biblioteca ci sono numerosi documenti che sono preziosissimi, per essere i primi al mondo nel loro genere. 
Per esempio, uno degli eventi più importanti del lungo regno di Isabella è la scoperta dell'America. Nella Biblioteca sivigliana ci sono numerosi documenti che testimoniano la preparazione del viaggio di Cristoforo Colombo e la conquista dell'Impero. Un vero e proprio gioiello è il Libro delle profezie, appartenuto all'ammiraglio genovese, il cui titolo originale è Profecías que junto el Almirante Don Christóval Colón de la recuperación de la Santa ciudad de Hierusalem y del descubrimiento de las Indias, dirigidas a los Reies Catholicos; è un manoscritto dell'inizio del XVI secolo, copiato da varie mani, tra cui Cristoforo Colombo e suo figlio Hernando. Conservata anche la prima lettera scritta da Cristoforo Colombo ai Re Cattolici, per raccontare cosa aveva visto. Come dice la direttrice della Institución Colombina Nuria Casquete de Prado Sagrera all'ABC, "questa lettera divenne molto famosa e circolò in tutta Europa, fu pubblicata in diverse lingue ed è stata una specie di best-seller del 1493. Inoltre è il primo libro sull'America, dato che racconta la sua scoperta". "La curiosità dell'incisione è che, all'essere italiano, chi rappresenta è Fernando e non Isabella la Cattolica, perché Fernando era il vicino. Nell'incisione è anche presente l'immagine di Colombo e delle tre caravelle, ma, soprattutto, riproduce una delle prime rappresentazioni degli indigeni americani. Nella lettera, l'ammiraglio descrive le molte isole che credeva di aver scoperto nelle Indie" scrive il quotidiano spagnolo.
Bisogna spostarsi all'Archivio della Cattedrale di Siviglia, per ammirare un timbro di piombo dei Re Cattolici. E di nuovo documenti sulla scoperta dell'America. L'Historia rerum ubique gestarum di Papa Pio II, stampato a Venezia nel 1477 e l'Imago mundi di Pedro de Ailly, entrambi con note a margine di Cristoforo Colombo. Note a margine del genovese anche su un'edizione fiamminga del Milione di Marco Polo, e una Storia Naturale di Caio Plinio Secondo stampata di Venezia. 
Ma non è solo la scoperta dell'America. La Biblioteca conserva anche la prima Grammatica castigliana, scritta da Antonio di Nebrija e dedicata alla regina. Poi c'è l'intera biblioteca di Hernando Colombo, oltre 6000 titoli dei 15mila che lasciò alla sua morte. 
La visita alla Biblioteca è impressionante: le sue librerie e quelle dell'adiacente Biblioteca dell'Arcivescovado occupano per 5mila metri lineari.