martedì 3 dicembre 2013

A Granada, tre itinerari per Isabella di Castiglia e una grande mostra sul potere dell'Alhambra

Il caso vuole che Granada abbia lanciato le iniziative più importanti per celebrare i Mille anni del suo Regno, proprio mentre in televisione la seconda stagione della serie Isabel terminava con la conquista dell'Alhambra da parte di Isabella di Castiglia e Fernando d'Aragona. Così l'Ufficio del Turismo della città andalusa ha avuto gioco facile al ricordare nelle reti sociali, proprio mentre in tv Boabdil cedeva la sua città ai Re Cattolici, la grande mostra su Al Andalus appena inaugurata all'Alhambra e i tre itinerari appena preparati per seguire le gesta della Regina Cattolica a Granada, la città che, a differenza di Siviglia o di Córdoba, non fu mai cristiana, prima della Reconquista (fu fondata dai Mori nel 1013).
Boabdil ritorna all'Alhambra, dicono i comunicati stampa, al presentare El poder de la Alhambra, la mostra più ambiziosa con cui Granada celebra i suoi 1000 anni. E' stata inaugurata in questi giorni e chiuderà il 30 marzo 2014. Tra i 300 cimeli che raccoglie, per ricordare il potere dei sovrani nazaries, c'è anche un vestito dell'ultimo sultano, Boabdil, che la serie Isabel ha mostrato tormentato, triste e malinconico, ma anche così saggio da consegnare pacificamente l'Alhambra ai vincitori, piuttosto che rischiare di distruggere la sua bellezza in un'ultima battaglia. "E' un viaggio verso la conoscenza di una società destinata a scomparire, per l'affermazione del regno castigliano. E' importante risaltare che contiene elementi tanto della vita quotidiana come di carattere più nobile, così come documenti trascendentali nel regno nazarí" spiega uno dei commissari della mostra, Rafael López Guzmán.
Sette le sezioni del percorso espositivo: Dal Millennio: sguardi di Al Andalus, che propone oggetti del territorio granadino; Società e culture, con un'attenzione particolare alla vita quotidiana; Granada andalusí, che racconta i cambi urbanistici e architettonici della città; Diwan delle arti, con alcuni degli oggetti più belli dell'arte ispano-musulmana; Documenti arabi granadini, con lettere, documenti e trattati diplomatici e ufficiali; Il potere dell'Alhambra e la sua influenza, che racconta il grande fascino esercitato dal monumento granadino sulla cultura dopo la Reconquista; Percorrendo l'Alhambra e il Generalife, che consiste nella visita vera e propria al complesso nazari, per la quale è necessario il biglietto d'ingresso (la visita alla mostra, nel Palazzo di Carlo V, è gratuita). La maggior parte degli oggetti in mostra proviene dall'Alhambra, ma ci sono anche contributi provenienti da Al Andalus: il tesoro almohade del Museo di Maiorca, gli astrolabi e le iscrizioni del Museo Archeologico di Granada, le armi nazaríes conservate nella Real Armería.
Se l'Alhambra rende omaggio alla cultura che l'ha creata, per sottolineare anche l'enorme fascino e ispirazione che continua a generare anche sulla nostra epoca, Granada ricorda anche la sua prima Regina Cattolica, la donna che fortissimamente volle cristianizzare il suo regno, fino a espellere gli Ebrei che non si convertivano e a non rispettare i patti di tolleranza e libertà firmati con Boabdil, in cambio della consegna dell'Alhambra. Isabella di Castiglia.
Tre gli itinerari turistici preparati per approfittare della popolarità della Regina, grazie a Isabel.
La Ruta de la Reina Isabel, il sabato mattina alle 11, parte dal Municipio di Granada, di cui si visitano alcuni saloni, continua verso il Convento di San Francisco, di cui si visita il patio, si dirige verso la chiesa di Santo Domingo, nel quartiere del Realejo, visita l'edificio de las Comendadoras de Santiago, che fu tra i prediletti della Regina, essendo lei Comendadora Mayor, arriva fino al Monumento a Isabel la Católica e termina nella Capilla Real della Cattedrale, in cui riposano Fernando e Isabella.
Da lunedì a venerdì, alle 10.45 e alle 15.45, e alla domenica alla stessa ora, l'itinerario Granada, protagonista della Storia, invita i turisti a conoscere l'impatto che ebbe sulla città l'arrivo dei Re Cattolici: Granada, come si è già detto, non era mai stata cristiana prima della sua caduta, dunque l'arrivo dei castigliani non fu una liberazione, ma una vera e propria conquista; l'itinerario porta a visitare sia la Granada dell'epoca musulmana che quella moderna, con soste nella Cattedrale, nella Real Chanchilleria, nel Corral del Carbón, nella Casa de Zafra.
Il venerdì alle 17, infine, la Ruta de los Ayuntamientos, che propone un viaggio nel Comune di Granada, il primo Comune del nuovo Regno di Spagna: si visitano il Comune attuale, con i luoghi più e meno conosciuti, e La Madraza, il primo Comune della città cristianizzata.
Irresistibili proposte per gli appassionati di storia spagnola e per i turisti che visiteranno Granada nei prossimi inverno-primavera.
El poder de la Alhambra conta su un bel portale con tutte le info, www.elportaldelaalhambra.com
I dettagli sui tre nuovi itinerari guidati, con relativi orari, prezzi e sconti turistici, su granadatur.com.