sabato 18 gennaio 2014

I cavalli attraversano le fiamme nelle Luminarias. Un'altra violenza sugli animali in Spagna

Non c'è solo il toro nelle idiosincrasie spagnole, anche se all'orgoglioso bovino toccano i maltrattamenti più famose,a  cominciare dalla corrida. Non bisogna dimenticare i galgos, per esempio, i levrieri spagnoli utilizzati nella caccia e poi abbandonati, quando non rinchiusi nei canili e lasciati morire di fame.
Alla vigilia della festa di Sant'Antonio Abate, nella notte del 16 gennaio, a San Bartolomé de Pinares, in provincia di Ávila (Castilla y León), decine di cavalli e asini sono costretti ad attraversare le fiamme e a camminare sui carboni ardenti, guidati dai loro fantini. E' una tradizione che affonda le radici nel Medio Evo, quando si credeva che il fuoco purificasse gli animali e gli spiriti maligni, ma oggi è considerata intollerabile dagli animalisti. "La legge dice espressamente che gli animali non possono essere oggetto di trattamenti antinaturali. E costringere un cavallo ad attraversare le fiamme, quando per natura tende a fuggire dal fuoco, è totalmente contrario alla legge" denunciano dall'Osservatorio di Giustizia e Difesa Animale.
Lascia anche perplessi che questa festa celebri Sant'Antonio Abate, tradizionalmente considerato il protettore degli animali. A Madrid, per esempio, nella stessa data non è raro vedere decine di persone che visitano la chiesa di Sant'Antonio Abate per far benedire i loro animali domestici. Contraddizioni e tradizioni di un Paese che ha un rapporto non ancora risolto con molte specie animali.
Dalla galleria fotografica di elpais.com, una foto delle Luminarias.