mercoledì 12 febbraio 2014

Il partito più votato di Spagna: l'astensione, a quota 43,4%

Se la Spagna andasse oggi alle urne, 4,4 milioni di cittadini con diritto di voto, e antichi elettori di PP e PSOE e dei nazionalisti CiU (catalano) e PNV (basco), rimarrebbero a casa. Grazie a loro, l'astensionismo supererebbe i 15 milioni di elettori e arriverebbe al 43,4%, diventando la maggior forza politica di Spagna.
E' il dato più significativo di un sondaggio realizzato da CELESTE-TEL. Investigaciones Sociológicas per eldiario.es. "La cosa più interessante di questo sondaggio, realizzato a metà della legislatura, è la stabilità con cui si comporta questo nuovo gruppo di astensionisti, che nel 2011 ha votato PP e PSOE" scrive eldiario.es "Sebbene in questa cifra i partiti abbiano un margine di recupero, i dati degli ultimi mesi sembrano segnalare che l'astensione si è fatta stabile e si mostra ferma, all'inizio di un anno con una cascata di appuntamenti elettorali". L'apice dell'astensionismo si è toccato ad aprile 2013, quando ha raggiunto quota 55,9%: oltre la metà degli aventi diritto, non aveva intenzione di partecipare alla scelta del proprio Governo e del proprio Parlamento. La percentuale è poi scesa fino a stabilizzarsi, da qualche mese, intorno al 44%.
Con questo fenomeno, unito alla sempre maggiore sfiducia circa le loro capacità rappresentative, il PP e PSOE, insieme a CiU e PNV, hanno perso oltre 6,6 milioni di voti dalle scorse elezioni. Di questi il 34,1% è passato ad altre formazioni politiche (la progressista IU e la centrista UPyD sono quelle che maggiormente sono cresciute nelle intenzioni di voto), il restante 65,9%, corrispondente a circa 4,4 milioni di cittadini, si è rifugiato nell'astensione, in attesa di una nuova ispirazione o di confermare il proprio disinteresse per la cosa pubblica, alle prossime elezioni, previste a novembre 2015.
Il PP ha perso il 13,6% dei suoi elettori, circa 4,7 milioni di persone, che in larga maggioranza hanno scelto l'astensione (l'elettorato di destra non ha un'alternativa moderata al PP e UPyD può apparire troppo progressista ai più conservatori). "Nessun altro partito ha accumulato una perdita così elevata rispetto alle elezioni del 2011" commenta eldiario.es.
Nelle intenzioni di voto, il PP raccoglierebbe il 31,6% e il PSOE il 28,7%, con una differenza di poco meno di 3 punti, dovuta alla caduta del PP e non alla ripresa del PSOE, a testimoniare quanto la dirigenza del PSOE sbagli a rimandare il rinnovamento e la scelta di un nuovo Segretario, che sappia di nuovo convincere gli elettori. IU arriverebbe al 13,1%, raddoppiando abbondantemente il risultato del 2011, UPyD salirebbe al 7,8%; nessun partito otterrebbe la maggioranza assoluta.