martedì 4 marzo 2014

Un concorso di idee per la Puerta del Sol di Madrid: ventagli, pilastri e pergolati nelle proposte

Madrid ha recentemente lanciato un concorso di idee per ripensare la Puerta del Sol, la sua piazza più emblematica, considerata non a torto il suo ombelico. Da qui partono la calle Preciados e le vie dello shopping, dirette verso la Gran Via, la calle Mayor e la calle Arenal, che sbucano, a distanza più o meno maggiore, nei pressi della Cattedrale dell'Almudena e del Palazzo Reale, la calle de Alcalá, che scende verso la Cibeles e la Madrid chic del Barrio de Salamanca e degli affari del Paseo de la Castellana, la Carretera de San Jerónimo, che scende verso il Parlamento, la calle Carretas e le sue parallele, che salgono verso la Madrid de los Austria e quella de las Letras. Insomma, impossibile immaginare il centro di Madrid senza il ruolo centrale della Puerta del Sol.
E un concorso di idee è sempre interessante, per fare il punto della situazione su un luogo nell'immaginario collettivo e sul suo futuro possibile. I progetti arrivati al Comune sono stati 146, molti dei quali preparati da architetti stranieri. Quasi tutti hanno voluto mantenere la caratteristica conformazione della piazza, con la forma curvilinea sul lato settentrionale, molti si sono preoccupati di darle ombra, pensando alle calde giornate estive della meseta, alcuni hanno cercato di imprimere il proprio segno, presentando elementi che rompono con la continuità architettonica dell'insieme.
Il progetto vicitore è dello studio Linazasoro y Sánchez, che si presenta piuttosto sobrio, impegnato a esaltare la purezza delle linee di Sol e a spogliarla di ogni orpello non necessario, chioschi ed edicole comprese. Per realizzare la pulizia delle linee, sono state spostate le statue attualmente presenti nella piazza, sono state aggiunte fioriere e panchine, che esaltano la vocazione di Sol come centro per la socializzazione e l'incontro, sono stati eliminati edicole e chioschi, che pure fanno aprte dell'anima del luogo, anche se contirbuiscono a dare un senso di disordine alla sua attuale immagine. Il progetto ha vinto i 24mila euro in palio per il primo premio (il che non significa che verrà realizzato: è stato semplicemente un concorso di idee, per dare spunti e invitare alla riflessione sulle riforme possibili).
Oggi abc.es presenta una galleria delle proposte presentate e non vincenti. Tra queste, per mero campanilismo, la prima che segnalo è degli italiani Giovanni Salvatore Lagana, Andrea Lonetti, Giuseppe Anania, Chiara Saraceno, Federica Silipo, Daniela Cricri, Raimondo Bruno de Raffele, Massimo Scalzo, Alfonso Sanfile e Sonia Lo Schiavo, che, nelle stesse parole di abc.es, hanno "ideato una Puerta del Sol muy española: con un ventaglio che pavimenta la piazza". Il ventaglio è rosso (esiste colore più spagnolo e più madrileno, considerando che la bandiera della Comunidad de Madrid rappresenta le sette stelle dell'Orsa Maggiore su fondo rosso?), è realizzato in cemento armato prefabbricato, con effetto ceramica; nel suolo c'è anche un'illuminazione leds, mentre intorno ai negozi ci sono pergolati, con giardini verticali che danno ombra alle panchine; insomma, una Puerta del Sol molto spagnola e anche molto attenta all'ecosostenibilità.
Decisamente di rottura il progetto presentato da Jürge Hermann Mayer (già architetto del Metropol Parasol a Siviglia) e Juan Rey Rey, che, davanti a una Puerta del Sol eterogenea, per uso degli spazi e vocazioni, cercano l'unificazione con sette grandi pilastri alti 100 metri, e visibili praticamente da tutta Madrid, per formare, come la bandiera regionale, la costellazione dell'Orsa Maggiore; i pilastri sono stati pensati "appossimatamente sugli assi delle sette strade convergenti sulla piazza, annunciando da questi accessi il passaggio alla piazza, come a suo tempo lo faceva l'ingresso all'attuale calle Preciados" dicono gli autori. Di notte i pilastri si illuminerebbero dall'interno, dando un nuovo senso dell'orientamento ai passanti.
Di rottura, e non privo di polemica, anche il progetto di Ruy Porto Fernández e Javier Guerra Gómez, che sono stufi di politiche di conservazione in ambito urbano e che ricordano che, se non ci fossero state innovazioni ed evoluzioni, la Gran Via non esisteebbe. Perciò loro, che considerano Sol come un collage architettonico di diverse epoche, propongono la demolizione degli edifici del lato meridionale, escluso il Palacio de Correos (quello che dà la ora a tutta la Spagna), per creare una piazza da 36mila metri quadrati (per giustificare la scelta spiegano che nel XVII secolo Madrid aveva 8mila abitanti e la piazza 3700 mq, oggi che gli abitanti sono quasi 3 milioni, è necessario aumentare la superficie della piazza). L'idea dei due architetti è di trasformare Sol in un grande spazio commerciale-culturale, con un nuovo uso anche del trasporto pubblico.
Il progetto di Marco Garosi ha un elemento interessante: la Puerta del Sol verrebbe coperta da pannelli di uso fotovoltaico all'altezza dei tetti degli edifici. La cosa curiosa è che questi pannelli potrebbero sia riflettere cosa succede in basso, come un grande specchio, sia trasmettere le immagini che si vogliono, partite di calcio comprese (vi immaginate una partita del Mondiale guardata a naso in su, alla Puerta del Sol di Madrid?!).
Una selezione dei progetti pensati per la Puerta del Sol potete vederla su abc.es.