Erano anni che la Settimana Santa di Siviglia non viveva
giornate così primaverili e che non bisognava guardare il cielo
prima di decidere se far uscire le processioni o meno.
Nel 2011
era successo l'incredibile: solo due processioni uscite e la Madrugá sospesa, come era successo solo nel 1933, negli anni tumultuosi della
Seconda Repubblica, a causa della pioggia battente.
Quest'anno,
temperature da primavera inoltrata, cieli luminosi d'aprile e
processioni uscite per il loro percorso completo. Tanto che sono
ritornate le polemiche, perdute negli anni scorsi a causa della
pioggia.
Lungo il percorso delle processioni sono tornate le sedioline
pieghevoli, che non sono legali, che impediscono il passaggio da un
lato all'altro della strada e che causano litigate tra gli assistenti
alle processioni (l'arroganza di chi non rispetta le regole è sempre
notevole, soprattutto quando gli si fa notare la mancanza di rispetto e l'illegalità). Cosa c'entrano le
sedioline pieghevoli ai bordi dei marciapiedi, i panini al prosciutto
e le bibite, con la solennità dei nazarenos, il ritmo dei pasos e le
espressioni dolenti di Cristi e Vergini della Passione? Editoriali indignati sui quotidiani locali e risposte che non arrivano ancora da chi veglia sulla Semana Santa.
Passata la Madrugá,
con tutte le Hermandades in strada, passato il sabato, giorno
dell'attesa, toccava all'esplosione della gioia, per la Resurrezione
del Cristo. Ed è arrivata la pioggia. Le processioni dell'allegria per la Resurrezione sono state
condizionate dall'instabilità metereologica. Sono le soprese di
primavera, è la Settimana Santa. In fondo, è andata bene così.
Le
foto sono di Turko, uno dei lettori di lunga data di Rotta a Sud Ovest, grande
appassionato di Semana Santa sivigliana. Grazie!