martedì 3 giugno 2014

El Pais: così re Juan Carlos ha deciso di abdicare, a gennaio

Passato lo choc delle prime ore, controllate le emozioni, fatti i primi bilanci, è tempo di raccontare cosa è davvero successo ieri alla Zarzuela, quando re Juan Carlos I di Spagna ha annunciato la sua abdicazone al Paese.
Il racconto è di El Pais, che conferma la versione ufficiale, data ieri in diretta tv da un emozionatissimo re Juan Carlos (che effetto vederlo così, a rivendicare con orgoglio i risultati e le libertà del suo lungo regno e a ringraziare gli spagnoli e le persone a lui più vicine!). Il monarca ha deciso l'abdicazione a gennaio, il 5 gennaio, per l'esattezza, il giorno del suo 76° compleanno. Il giorno dopo avrebbe vissuto una delle giornate più tristi e imbarazzanti del suo regno: non sarebbe riuscito a pronunciare il discorso previsto per la Pascua Militar, la cerimonia con cui appariva ufficialmente in pubblico per la prima volta, dopo l'ultima operazione all'anca. Quelle difficoltà lo hanno convinto che la decisione presa era giusta. Ma non aveva alcuna intenzione, orgoglio di vecchio re e di vecchio sportivo, di far pensare che avrebbe lasciato il trono per questioni di salute. Così ha iniziato un fitto calendario di appuntamenti istituzionali e di viaggi all'estero in cui, bisogna dirlo, lo si è visto mano a mano in migliori condizioni, sia fisiche che di stato d'animo.
I primi a cui ha parlato delle proprie intenzioni sono stati il principe Felipe e la regina Sofia, quindi è stato il turno del capo della Casa del Re, Rafael Spottorno, e dei suoi predecessori. Sono stati loro a preparare un rapporto politico, giuridico e pratico sull'abdicazione del Re.
E, una volta avuto in mano il rapporto, Juan Carlos ha comunicato la propria decisione al presidente del Governo Mariano Rajoy. Erano i giorni del funerale di Adolfo Suárez, il presidente scelto dal Re per portare la democrazia in Spagna. I giorni in cui, in fondo, si stava chiudendo un'era, quella di Juan Carlos (quanti abbiamo pensato allora che di quegli anni tumultuosi che portarono la Spagna nelle democrazie occidentali rimaneva ormai solo il Re?). Tre giorni dopo aver parlato con Rajoy, il monarca ha parlato con Alfredo Pérez Rubalcaba, il capo dell'opposizione.
E adesso si capiscono anche tante altre cose. Compresa la decisione di Rubalcaba di convocare un Congresso straordinario dopo la sconfitta del 25 maggio alle elezioni europee, senza dimettersi: il leader socialista non si è dimesso, per controllare tutto il processo dell'abdicazione del Re e non lasciare il PSOE senza una guida certa in una fase così cruciale della storia spagnola.
Rajoy e Rubalcaba hanno raggiunto tutti gli accordi necessari per guidare l'abdicazione e far sì che avvenga in un clima di 'tranquillità costituzionale', come ieri hanno ripetuto tutti gli opinionisti che sono intervenuti in tv e nel web.
Ieri mattina alle 11, re Juan Carlos ha registrato il suo messaggio agli spagnoli. "La registrazione è stata interrotta più volte perché al Re si spezzava la voce, al leggere uno dei pochi discorsi, dei molti che ha pronunciato nella sua vita, che non gli era stato scritto dal Governo. Il suo discorso più personale, quello del suo addio: 'Terrò sempre la Spagna nel più profondo del mio cuore'. Il Principe, appena arrivato da El Salvador, era con lui, nell'ufficio che presto sarà suo" scrive El Pais, con parole emotive.
Il Re ha parlato con le autorità spagnole, con i presidenti di buona parte delle regioni, con i leaders sindacali e, sottolinea El Pais, ha chiamato anche Cayo Lara, il leader di Izquierda Unida, che ieri è sceso in strada a chiedere il referendum sulla Monarchia. Con Felipe, Juan Carlos ha chiamato tutte le Case Reali europee, che probabilmente non saranno presenti all'incoronazione del nuovo Re.
E' molto probabile che l'insediamento di Felipe avvenga in modo piuttosto austero: la crisi economica, lo stato d'animo della popolazione, la scarsa popolarità della monarchia non permettono sfarzi né feste come quelle che hanno accompagnato l'ascesa al trono di Willem Alexander dei Paesi Bassi, poco più di un anno fa.