Re Juan Carlos abdica. I titoli
cubitali dei siti web dell'informazione spagnola annunciano la
notizia, che è choccante, ma allo stesso tempo attesa e auspicata.
Re Juan Carlos lascia, lo ha deciso a gennaio, quando ha compiuto 76 anni; lo ha comunicato al Presidente del Governo a marzo e
la decisione non ha niente a che vedere con i problemi di salute né con
altre circostanze 'di qualunque tipo', scrive EFE. Si chiude
un'epoca, ne inizia un'altra, quella di Felipe, in una Spagna che sta
cercando il rinnovamento, con un necessario cambio della classe
dirigente.
Felipe parte da una buona popolarità personale e dal
credito che gli dà rappresentare 'il nuovo', la 'speranza',
l'opportunità di avere un Capo dello Stato non toccato dagli
scandali. Per anni l'hanno venduto come il Principe più preparato
d'Europa, Juan Carlos, più modestamente, lo ha sempre definito il
Principe delle Asturie più preparato della storia. Adesso è il suo
tempo.
A 46 anni, un matrimonio discusso, due figlie deliziose,
la rappresentanza della Spagna a ogni investitura presidenziale in
Latinoamérica, deve dimostrare tutto. Prima di tutto che la
Monarchia sa rinnovarsi e sa rappresentare l'unità degli spagnoli e
del Paese, anche, magari, attraverso una federazione che eviti le
spinte centrifughe.
Juan Carlos lascia, sopraffatto dagli scandali
e minato dai problemi di salute, ma ancora pieno di passione ed
entusiasmo per la Spagna, come aveva tenuto a sottolineare nel suo
ultimo discorso di Natale.
Non è ancora chiaro quando avverrà la
successione al trono, perché la Spagna è sprovvista di una legge
organica per l'abdicazione, ma Rajoy ha promesso che la legge sarà
approvata 'nel più breve tempo possibile' (tutti i partiti hanno
sempre dato la propria disponibilità a una rapida approvazione), per permettere al più presto
l'ascesa al trono di Felipe VI (in tv ipotizzano l'insediamento del nuovo re per questo stesso mese di giugno).
Le ragioni dell'abdicazione saranno
spiegate da Juan Carlos agli spagnoli in un messaggio istituzionale, atteso per oggi a mezzogiorno, ovviamente in diretta. Si spera che la storia sia molto più
generosa di quanto lo siano adesso i suoi compatrioti, con questo Re
76enne, che ha guidato la Spagna verso la democrazia e le ha
garantito il più lungo periodo di pace e benessere.
Adesso, è il
tempo di Felipe, che sarà il Capo di Stato più giovane d'Europa.
Muchisima suerte, Felipe, de corazón.