giovedì 25 gennaio 2007

Due giorni a Madrid: la capitale spagnola in otto punti

Ho passato due giorni a Madrid; è stata la mia terza volta nella capitale spagnola e ormai nel suo centro mi muovo senza cartina e senza paura di perdermi. Mi capita come nel quartiere ebraico di Siviglia: se mi perdo, prendendo una via di qui e una di là, prima o poi sbuco in un posto conosciuto. Alcune cose che mi hanno colpito questa volta a Madrid City:
1 fumano tutti o quasi. Non so se è una reazione alla Legge contro il Tabacco voluta da Zapatero, che è molto simile a quella voluta da Berlusconi in Italia, per cui non si fuma nei locali pubblici. Per strada è impossibile sfuggire al fumo malefico: stai fermo a un semaforo, ti siedi su una panchina, stai parlando al telefono in una cabina, da qualche parte ti arriva sempre il puzzo di una sigaretta.
2 la città è un cantiere. In Spagna ci sono ormai leggende di ogni tipo sulla M30, la circonvallazione di Madrid che si sta ampliando e migliorando a prezzo di atascos, ingorghi, e ore di code. Non è solo la M30, tutta la capitale è un continuo lavori in corso. Ma. Sono lavori che hanno uno scopo: quando saranno terminati, e termineranno, i madrileni vivranno in una delle città europee più moderne per infrastrutture e servizi. Così sopportano stoicamente il traffico. Certo, a volte gli girano. Come vicino all'hostal dove dormivo, a pochi metri dalla Puerta del Sol; dai balconi pendevano alcuni lenzuoli grigi di smog con proteste tipo "Vogliamo dormire, basta lavori qui! andate da un'altra parte"
3 le madrilene amano vestire bene. Le guardavo per strada ed erano perfette, il vestitino con i dettagli più fashion con accoppiate le scarpette del momento e la borsa più chic; i jeans scoloriti al punto giusto con la magliona con le trecce e i capelli fintamente spettinati, il rossetto ben abbinato e gli occhialoni a maschera che nascondono lo sguardo. Mi sentivo insoddisfatta e tra me e me pensavo, ok, è vero, seguono la moda, non puoi dire niente, però mancano di qualcosa. Ecco, mancano di creatività! ad esempio, guarda questa che arriva come è vestita in maniera più spontanea, meno studiata ed è allo stesso tempo perfettamente fashion col suo cappottino imbottito, gli occhialetti a maschera e i jeans. Mi affianca e dice all'amica "Ma daaaai, non ci credo!" Italiana.
4 Plaza de Cibeles-Gran Via-Puerta del Sol-Calle y plaza Mayor-plaza de Oriente. E' il mio itinerario d'obbligo a Madrid. La Cibeles vado a trovarla perché una volta ho visto un film spagnolo in cui sostenevano che non sei davvero arrivato a Madrid fino a quando non hai salutato nuestra señora la Cibeles. Sento di crederci.
5 VIP's è una catena di ristoranti molto chic che copre tutta Madrid e le principali città spagnole. I piatti sono di ispirazione italiana (che non è lo stesso di "sono italiani"), ci sono anche alcuni riferimenti alla cucina messicana; i prezzi sono molto competitivi. L'ambiente è gradevole, in genere il ristorante è accompagnato da una piccola tienda che vende giornali, musica, libri; per cui uno fa gli acquisti e poi va a mangiare. A Madrid (e a Siviglia) i VIP's sono frequentati più da spagnoli che da turisti. Il che li rende ancora più piacevoli per scoprire gusti locali e per ascoltare chiacchiere delle dame (non si fa, vero, ma se loro parlano con un volume di voce inevitabile?). Il VIP's del barrio de Salamanca, il quartiere chic di Madrid, pare sia frequentato spesso dall'Infanta Elena e famiglia; nei VIP's del centro si vedono di tanto in tanto la Principessa Letizia and sisters. Il mio VIP's madrileno preferito è quello della calle de Alcalá, a pochi metri dalla Puerta del Sol. Fare colazione lì e iniziare la giornata nella Gran Via, sì!
6 Madrid de los Austria. E' la Madrid storica costruita ai tempi degli Asburgo, stavolta mi sono perduta un po' di più nelle sue stradine, con le ringhiere di ferro battuto, le finestre slanciate e i colori pastellati; ci sono ancora molte tavernas rivestite di legno, che offrono tapas y raciones, gli avventori sono spesso solo uomini, hanno l'aria di pasarselo muy bien. Non so perché ma da un momento all'altro mi aspettavo di veder uscire da quei pesanti portoni di legno o dalle tavernas il cappellaccio e il mantello del capitan Alatriste. 
7 El Corte Inglés. Dovevo comprare un disco introvabile in Italia per un'amica. Vado da FNAC e non riescono a trovarlo, la cosa mi sorprende perché si tratta dell'ultimo disco di Luis Miguel, uno dei cantanti più popolari della musica latina. Poi mi viene in mente che a Siviglia una volta mi hanno detto: "Quando non trovi qualcosa, va' al Corte Inglés, di sicuro ce l'hanno. E se non c'è al Corte Ingles significa che non c'è proprio". Fedele a quest'indicazione, vado al Corte Inglés de la Puerta del Sol e trovo il disco. Una volta Manuel Vázquez Montalbán ha detto che la Spagna era "un insieme di Comunidades Autonomas unite dal Corte Inglés". Mai sentita una definizione migliore del Corte Inglés. E della Spagna.
8 l'AVE. Madrid è collegata alle principali città spagnole con l'AVE, il treno ad alta velocità. In realtà manca ancora il collegamento più importante, quello con Barcellona, ma insomma, siccome gli spagnoli sanno usare in maniera intelligente i fondi europei (mica come altri...), hanno già inaugurato parte della linea e tra pochi anni le due principali città spagnole saranno a poco più di tre ore di distanza. La tratta Madrid-Siviglia è la più antica, inaugurata per l'Expo92: in due ore e mezza si attraversano le pianure della Castiglia e le fertili valli d'Andalusia. Durante il viaggio, in treni puliti ed eleganti, viene proiettato un film per il quale vengono regalati gli auricolari. Io leggevo El Pais, davo uno sguardo a A casa con i suoi col prediletto Matthew McConaughey e avevo accanto il paesaggio spagnolo. Bello. Anche il prezzo 72.80 euro andata +43,50 euro ritorno. Non male.