lunedì 23 aprile 2007

L'AVE, il treno ad alta velocità spagnolo, ha compiuto 15 anni


Il 21 aprile 1992 alle 7 del mattino, partivano dalla Stazione di Atocha di Madrid e dalla nuovissima Stazione di Santa Justa di Siviglia due treni destinati a fare storia. I primi due AVE, i treni spagnoli dell'alta velocità. Da allora sono trascorsi 15 anni, celebrati con entusiasmo, anche perché la Spagna in questi 15 anni è cresciuta tanto e quasi non la si riconosce, anche utilizzando intelligentemente, come una vetrina internazionale, i grandi eventi di quell'indimenticabile 1992, le Olimpiadi di Barcellona e l'Expo92 di Siviglia. 
In questi tre lustri appena trascorsi l'AVE, che collega Madrid e Siviglia in poco più di due ore e mezza, ha trasportato oltre 40 milioni di persone ed è passato dai 12 treni giornalieri dell'inizio agli attuali 42. Un successo forse inaspettato, ma facilmente spiegabile: i treni ad alta velocità collegano più rapidamente dell'aereo, avendo l'enorme vantaggio di non richiedere la presenza in stazione un'ora prima della partenza, di non far perdere tempo con la consegna bagagli e, soprattutto, di portare nel centro cittadino. Da Atocha sono raggiungibili addirittura a piedi tutti i principali luoghi di interesse di Madrid (il Paseo del Prado, con relativo Museo è a un tiro di schioppo, la Puerta del Sol e la Gran Via richiedono una ventina di minuti di passeggiata, la Cibeles e lo chicchissimo quartiere di Salamanca idem); da Santa Justa poco ci manca e le principali linee di autobus passano di là. Utilizzare il Madrid-Siviglia-Madrid è quasi uno status symbol, non tanto per il prezzo, che è notevole (circa 70 euro sola andata), ma il servizio e la puntualità valgono la pena, quanto per gli incontri che si possono fare. Sono abituali viaggiatori dell'AVE attori e toreri, belle senza talento e cantanti e, soprattutto lei, la nobile più nobile di Spagna, doña Cayetana duchessa d'Alba. Qualunque giornalista che voglia intercettarla per farle imprescidibili domande tipo come stanno i nipotini e se è contenta di rivederli, sa che deve farle la posta a Santa Justa, ché prima o poi scenderà da un'AVE. Nei programmi trash e sui forum di Internet si rincorrono i pettegolezzi su imbarazzanti incontri tra ex, furibonde scenate di gelosia, gelidi saluti tra rivali, avvenuti sull'AVE. La Spagna ha scommesso molto sulle linee ad alta velocità. Siviglia è stata solo la prima città collegata alla capitale con l'AVE (non bisogna dimenticare che sulla linea ci sono anche Córdoba e Ciudad Real); poi sono venute Toledo (35 minuti per 8 euro) e Tarragona; entro fine anno sarà inaugurata la linea per Málaga (adesso funziona fino alla deliziosa Antequera) e, soprattutto per Barcellona (le due principali città spagnole saranno a sole tre ore e mezzo di distanza, verrebbe da dire bye bye aereo!). Sono già previsti futuri collegamenti per Cadice, a continuare la linea che adesso ferma a Siviglia, per Valencia e per Granada. Le Asturie e la Galizia, al Nord, stanno iniziando a protestare per non essere escluse dal servizio, finora garantito soprattutto al sud. 
Il Plan Estratégico de Infraestructuras y Transporte è decisamente ambizioso: prevede per il 2020 la realizzazione della più grande rete mondiale di treni ad alta velocità, con ben 10mila km di ferrovie; a dir la verità la Spagna sarà il Paese con la rete di alta velocità più imponente del mondo dal 2010, quando supererà i 2200 km (il Giappone sarà a quota 2090 e la Francia a 1893). Secondo le intenzioni del Plan il 90% degli spagnoli abiterà a non più di 50 km di una linea dell'alta velocità. 
RENFE, la società delle ferrovie spagnole, ha investito, grazie anche ai finanziamenti dell'Unione Europea, vari milioni di euro nella modernizzazione delle infrastrutture e ha ottenuto anche un grande ritorno di immagine. Con i clienti-viaggiatori ha stabilito un patto per la puntualità, secondo il quale restituisce l'importo totale del biglietto se c'è un ritardo superiore ai cinque minuti alla stazione d'arrivo (sì, si fa una cosa del genere in Italia e Trenitalia è in bancarotta un paio d'ore dopo. O forse inizia a darsi una mossa). Non solo. A bordo dell'AVE il cliente è accolto da impeccabili hostess e steward che accompagano i meno esperti, offrono riviste e distribuiscono cuffie per poter ascoltare i film proposti durante il viaggio o i vari canali radio a disposizione del pubblico. I treni sono dell'Alstom e offrono comodi tavolini per chi deve lavorare al computer o vuole leggere il giornale, ampie vetrate pulite per godersi il panorama spagnolo, eleganti carrozze ristorante. Insomma, un treno da pubblicità di Trenitalia, però reale. Vari miliardi di euro di investimenti che hanno giovato alla Spagna, dotata adesso di una moderna rete di collegamenti, ai viaggiatori, che possono adesso scegliere tra il treno e l'aereo, alla stessa RENFE, considerata affidabile e sicura da chi deve viaggiare. Il tutto in soli 15 anni.