martedì 15 maggio 2007

Guerra Fredda all'Eurofestival: gli spagnoli lamentano le 'alleanze' dell'Est

Ricordate l'Eurofestival, la manifestazione canora a cui partecipano i Paesi europei più Israele (che non si capisce perché, visto che è "Euro" e Israele sta in Asia) e vince la canzone più votata, con un sistema di punteggio che è la croce e delizia dei telespettatori? Croce perché è lunghissimo (ogni Paese vota per 12 canzoni con un punteggio che va da 12 a 1) e allo stesso tempo delizia perché ascoltare Germany twelve points, Sweden eleven points, France ten points ecc ecc ha il suo fascino.
L'Italia è uscita dall'Eurofestival qualche anno fa e bisogna riconoscere che nessuno si è stracciato le vesti: veniva trasmesso sempre in seconda serata (all'epoca esisteva ancora, la seconda serata!) con ascolti sempre più ridotti. In altri Paesi invece l'Eurofestival gode di una sorprendente popolarità. La Spagna è uno di questi Paesi: sabato scorso c'è stata ad Helsinki l'edizione 2007 della manifestazione, la canzone spagnola, molto orecchiabile, ma niente di che, è arrivata 20° su 24 ed è stata una mezza tragedia nazionale. Ancora se ne parla.
La nuova visibilità dell'Eurofestival in Spagna si deve a una trovata geniale di TVE, che nel 2002 abbinò il nuovo reality, Operación Triunfo, ad Eurovisión (così si chiama la manifestazione in spagnolo). Il vincitore di Operación Triunfo avrebbe rappresentato la Spagna all'Eurofestival! Ora, per la maggior parte dei giovanissimi concorrenti del reality l'Eurofestival doveva essere una sorta di oggetto non identificato, data la sua scarsissima popolarità. Ma una sapiente campagna di comunicazione di TVE e il martellamento a cui spagnoli e non fummo sottoposti, fece sì che in tre mesi persino l'erba che cresce nelle sterminate pianure della meseta sapesse cos'era Eurovisión. Quella edizione di Operación Triunfo è entrata nella leggeda e nella storia della televisione e della musica spagnola: come tutte le prime volte, aveva una magia e un'ingenuità perse poi nelle edizioni successive, i giovani concorrenti non erano consapevoli della grande popolarità che stavano conquistando e avevano una spontaneità che i successivi concorrenti non avrebbero avuto. Da quell'edizione sono usciti alcuni dei cantanti più popolari della musica latina, David Bisbal e David Bustamente in testa. La notte in cui la Spagna avrebbe conosciuto il nome del vincitore, e dunque del rappresentante patrio all'Eurofestival, per le strade di Madrid, Barcellona e Siviglia non c'era letteralmente nessuno. Manco una finale di Coppa del Mondo di Calcio in Italia. E il giorno dopo, non si parlava che del trionfo di Rosa Lopez. E non è un modo di dire. La Spagna era letteralmente impazzita per Operación Triunfo; ma non solo lei: io e i miei amici italiani non ci perdevamo una puntata e la commentavamo come se fossimo spagnoli. Nelle settimane seguenti, nell'attesa di Eurovisión, non si poteva andare in nessun posto senza ascoltare Europe living a celebration, la canzone che Rosa avrebbe cantato in Europa. TVE la inseriva tra un programma e l'altro, i centri commerciali, El Corte Inglés e i negozi della sivigliana calle Sierpes l'avevano nella loro colona sonora chissà quante volte al giorno. Gli spagnoli erano convinti che avrebbero vinto l'Eurofestival. Vabbe', niente di nuovo, loro sono sempre convinti che vinceranno, per quello si prendono sempre delle batoste che non si aspettano.
Arriva la notte dell'Eurofestival e tutta la Spagna (e non solo, lo confesso) era appiccicata ai televisori per vedere Rosa, cantare la benedetta Europe living a celebration. Il suo quinto posto fu una delusione cocente, nonostante fossero secoli che la Spagna non arrivasse così in alto. Da allora l'Eurofestival è tornato in auge, ma non ha più raggiunto quei livelli di popolarità, euforia e attesa. Quando TVE ha abbandonato OT (adesso passato con alterne fortune a TeleCinco), ha comunque continuato a coinvolgere i telespettatori nella scelta dei rappresentanti all'Eurofestival. Ma non è stata la stessa cosa.
Anche la canzone di quest'anno, I love you mi vida, del gruppo D'Nash, si è ascoltata tantissimo nelle radio e in tv. Ma è arrivata ventesima. Ed è scoppiata la tragedia. Anche perché gli spagnoli hanno subito visto il complotto, che ha nome e cognome: Europa dell'Est. La presenza delle ex repubbliche sovietiche e yugoslave nella manifestazione è diventata quasi un'invasione. Oltretutto organizzatissima. Da un paio di anni l'Eurofestival è loro appannaggio: si votano tra di loro e si spartiscono le prime posizioni. Quest'anno ha vinto la Serbia, seguita da Ucraina e Russia. Indovinate come hanno votato? la Bielorussia ha dato i due massimi punteggi a Ucraina e Russia, la Russia a Ucraina e Bielorussia, e l'Ucraina idem. Nei Balcani, si ammazzano e non si possono vedere, ma se devono votare all'Eurofestival, allora votano compatti per la Serbia.
L'alleanza orientale stavolta ha messo a disagio i fondatori occidentali della manifestazione. La Spagna guida la pattuglia degli scontenti, che include Germania, Regno Unito e Francia. I big occidentali, stufi delle alleanze orientali e scandinave (non sembra, ma pure i nordici hanno una solida tradizione di votazioni incrociate per aiutarsi) hanno fatto sapere che o si rivede il sistema delle votazioni, e si tornano a privilegiare la musica e le canzoni invece delle vicinanze geografiche, o seguiranno l'esempio dell'Italia. Cioè, se ne andranno. E' di nuovo Guerra Fredda, in Europa.