venerdì 13 luglio 2007

La Costa del Sol in 7 punti: cosa vedere tra Málaga, parchi tematici e Marbella

Tra maggio e giugno ho passato 15 giorni sulla Costa del Sol. Non avevo idea di cosa aspettarmi e mi sono trovata in un panorama un po' ligure, con le montagne a ridosso delle spiagge e una speculazione edilizia davanti alla quale quella della Liguria è poco meno che principiante. Ecco alcune cose che mi hanno colpito
1 i trasporti. L'aeroporto di Málaga è il più importante dell'Andalusia, ancora più del San Pablo di Siviglia e si vede: atmosfere cosmopolite, indicazioni bilingue ovunque, gente che appare indaffaratissima. All'uscita, taxi, autobus e un trenino che collega Málaga a Fuengirola e che passa ogni mezz'ora: per andare a Torremolinos sono 10 minuti di viaggio e 1,25 euro. Ditelo a chi organizza i collegamenti con Caselle e Malpensa. 
2 Málaga. E' il più cosmopolita dei capoluoghi andalusi, molto più di Siviglia o di Granada, merito della Costa del Sol. I suoi locali sono pieni di studenti tedeschi o americani, nei ristoranti ci si ferma a chiacchierare e a sorridersi con i francesi e per strada si incontrano persino gli italiani (vedi punto 7). La cosa bella è che, nonostante le frequentazioni internazionali, non ha perso la sua identità andalusa, per cui nelle callezuelas ombreggiate lontane dal porto si può sentire un andaluso stretto e gentile e vedersi all'improvviso davanti il campanile di una chiesa barocca e spagnola. 
3 Cordialità. Si esce dalla stazione di Málaga-Centro, capolinea del trenino Málaga-Fuengirola, che vomita ogni giorno in città migliaia di turisti alloggiati tra Torremolinos, Benalmádena e Fuengirola, e ci si trova davanti un gabbiotto per le informazioni turistiche, uno dei molti di cui è dotata la città. L'addetta chiusa dentro è giovane e sta leggendo un libro, non alza lo sguardo e le si chiede una cartina della città. Come un automa la prende senza alzare lo sguardo dal libro, la poggia sul banco e continua a leggere. Dà sicurezza: siamo in Spagna, dove la cordialità (o l'educazione?) è quasi sempre un'optional.
4 I tedeschi vestiti come al mare. La Costa del Sol è una delle mete predilette del turismo nordico e si vede. Anche se suona male, la Costa del Sol accoglie i corpi sfatti di tutto il Nord Europa. Lungo la spiaggia di Torremolinos e sul lungomare di Marbella ci sono decine di ristoranti che assicurano una english breakfast per 6 euro (un po' caro), promettono menù tedeschi e allettano con partite del campionato inglese. Anche lo shopping è duramente condizionato dal turismo del nord, con un gusto un po' kitsch che è estraneo ai mediterranei. Abbondano camicioni, pizzi improponibili, faccioni di divi globalizzati, cappelloni di paglia dai colori improbabili, berrettini in stile americano. Tedeschi, olandesi e inglesi accorrono come mosche, spagnoli, francesi e italiani passano oltre. 
5 I parchi tematici. Torremolinos, Benalmádena e Fuengirola si vedono in un giorno: concettualmente sono tutte uguali, enormi palazzoni piazzati sul mare, supermercati possibilmente gestiti da SuperSol o Hipercor, le due marche spagnole più rassicuranti del settore, una sfilza di ristoranti sulla spiaggia e un paio di vie per lo shopping globalizzato, indispensabili Zara, H&M, Mango. Due giorni così e uno si è già stufato. Siccome qui non sono tonti e lo sanno, si sono inventati i parchi tematici, tutti alle spalle di Torremolinos e Benalmádena. C'è l'Aqualand, con gli scivoli più alti d'Europa, c'è Sea Life, per vedere da vicino centinaia di specie marine di mezzo mondo, dai tiburones, gli squali, ai deliziosi pesci tropicali, c'è Selwo Marina, che propone da vicino la fauna dell'America Latina, dai pinguini ai delfini a centinaia di uccelli esotici. Il più originale di tutti è il Crocodile Park, l'unico parco europeo dedicato ai coccodrilli: ce ne sono 300 di varie età, le visite sono necessariamente guidate, in un parco che ricrea il loro ambiente naturale; un piccolo museo annesso toglie ogni curiosità su questi rettili. Nonostante le inquietudini suscitati da queste creature, o forse proprio per questo, il Crocodile Park è molto adorato dai bambini. 
6 Marbella. Uno ci arriva con i pregiudizi e le curiosità di anni di letture su lussi smodati, personaggi bizzarri e corruzioni politiche e si fa una certa idea. Si trova poi davanti una cittadina con un centro storico tipicamente andaluso, con stradine strette e case bianche che luccicano sotto il cielo azzurro d'Andalusia e ci ripensa. I negozi assicurano artigianato locale, ma si teme sempre di leggere dietro Made in China e si vede che comunque è un locale per un gusto globale. Il lungomare di palme merita da solo il pomeriggio marbelli. La sfilza di ristoranti è una sfida: la maggioranza dei locali etnici è italiana. Facile riconoscere se lo è davvero: se nel menù c'è scritto pizza marguerita o pizza Quatro Staggioni e hanno gli spagueti al pomodoro, lasciate perdere. La cosa più bella di Marbella è l'emozione quando sull'estremità destra del golfo, appare una specie di isola... Gibilterra? Sì, conferma strizzando un occhio una gitana che vende gelati. Vengono in mente vecchie storie di pirati, di battaglie epiche e di rancori mai sopiti. Il Pennone è lì davanti e God save the Queen non è un pensiero che piacerebbe a uno spagnolo. 
7 gli italiani. In Andalusia li trovi ovunque, ma sulla Costa del Sol sono una rarità. Si intravedono a Málaga perché la includono nel giro Siviglia-Córdoba-Granada, ma nella Costa del Sol sono introvabili. Uno passeggia sul lungomare di Torremolinos, vede i palazzoni, la sabbia marrone, i ristoranti tutti uguali per gli inglesi e i tedeschi, la moda kitsch delle vetrine e si chiede perché mai un italiano dovrebbe venire a perdere tempo qui, se ha già Rimini & C.