lunedì 20 ottobre 2008

La modella Natalia Paris e il suo passato con un narcotrafficante, in una telenovela

C'è tutta una letteratura che racconta il fascino esercitato dai narcotrafficanti sulle ragazze colombiane. Virginia Vallejo, popolarissima diva degli anni 80, racconta in Amando a Pablo, l'amore per Pablo Escobar, il più celebre e più spietato narcotrafficante che, lei racconta, "era un uomo solidale, che aiutava i più poveri ed era molto amato. Era un altro Pablo". Poi sono arrivati grandi successi come Sin tetas no hay paraiso, in cui la 17enne Catalina si prostituisce per pagarsi un intervento di aumento del seno, conquistare un narcotrafficante e liberarsi della povertà. El cartel de los sapos, da cui è stata tratta la telenovela più vista della stagione, racconta la lotta dei cartelli dall'interno, dal punto di vista di un narco pentito. Essendo la biografia di Andres Lopez Lopez, descrive vita e opere di persone reale, molte delle quali adesso assassinate nelle spietate guerre degli anni 90 o in carcere. Tra le persone raccontate nel libro e nella telenovela c'è Natalia Paris, la modella più famosa della Colombia.
Nel suo passato di splendida trentenne c'è una storia d'amore con il narcotrafficante Julio César Correa, da cui ha avuto una bella bambina di 7 anni, Mariana. Per questa storia, che Natalia non rinnega e che ricorda con affetto e tenerezza perché il suo crimine è stato innamorarsi "della persona sbagliata", sta pagando ancora un prezzo salato. Recentemente è stata accusata pure di essere una prepago, una prostituta, ma lei ha giurato indignata, Nunca!, Mai! Non può tornare negli Stati Uniti, dove ha vissuto con Correa, perché non le concedono il visto, sospettandola di complicità con il compagno scomparso.
Natalia è semplicemente l'esempio più eclatante del fascino che i narcotrafficanti hanno esercitato, e in certe regioni della Colombia ancora esercitano, sulla società e sulle donne. Julio era "un uomo tenero, innamorato, bello, esageratamente buon papà e molto protettore, gli piaceva da matti scherzare..." racconta ad Aló. Si sono conosciuti in una palestra di Medellin e quando si è innamorata di lui l'ha fatto "con la follia e l'abbandono dei 22 anni, senza pensare a niente, vivendo il giorno per giorno, con le farfalle nello stomaco e il cuore completamente dedicato". Non sapeva che il suo fidanzato era un narcotrafficante e quando l'ha scoperto era ormai tardi: "Quando racconto la storia ai miei amici rido di me stessa perché ero una ragazzina, molto ingenua, molto innamorata, che aveva passato tutta la vita al lato della mamma e che si è innamorata di un uomo buono, intelligente, preparato, che ha saputo agire come imprenditore e nascondere bene il suo altro volto. Quando l'ho capito ero innamoratissima, anche se lui non era neanche come lo fanno vedere nella telenovela".
La piccola Mariana è arrivata a sorpresa, quando sua madre, già modella di grande popolarità, aveva un contratto milionario con una birra, Cristal Oro, ed era nel pieno delle campagne promozionali, "ma Julio mi ha appoggiato in tutto, piangeva dall'emozione per la paternità, mi diceva, sposiamoci, teniamo questo bambino, la cosa più bella che mi è successa nella vita". La bambina è nata a Miami, dove i suoi genitori si sono trasferiti poco prima della sua nascita e dove hanno vissuto il periodo più bello del loro amore: "Nella telenovela fanno vedere che mi trattava male e, addirittura, che mi picchiava. Niente di più falso! mi ha sempre trattato benissimo e non mi ha mai mancato il rispetto. Se durante la gravidanza avevo voglia di salsiccia cobn limone lui usciva e andava a cercarla. Eravamo superinnamorati, a Miami vivevamo comodamente ma senza lussi, non avevamo cameriere, facevamo tutto noi". A Miami Julio César Correa iniziò a collaborare con le autorità statunitensi e poi scomparve misteriosamente. Natalia credeva fosse stato sequestrato, invece era stato ucciso. "Fu terribile, rimasi senza niente e Mariana aveva solo otto mesi. Mi sentivo assediata, sola e pensavo che la mia carriera fosse finita I clienti mi tolsero l'appoggio delle campagne, non avevo lavoro, casa né soldi e tutti mi indicavano. A volte abbracciavo Mariana e mi sedevo a piangere e piangere, non sapevo cosa fare della mia vita. Ma i bambini ti indicano la strada".
E' stato allora che alla Natalia modella famosa si è affiancata la Natalia imprenditrice. Prima è stato un abbronzante che ha iniziato a distribuire con molta fatica nelle grandi catene di supermercati colombiani, poi sono arrivati altri prodotti per la cura del corpo. "Adesso ne ho 25" dice orgogliosa nell'intervista. E la sua stessa pagina web, www.nataliaparis.com, raccoglie questa sua doppia identità di modella e imprenditrice. Del suo passato parla non per cercare giustificazoni, ma perché è la causa della persona che è oggi: "Ne parlo adesso e quasi ci rido su, è stato molto duro, ma è quello che mi è toccato vivere e l'ho accettato. Mi ha fatto maturare molto, crescere, avvicinarmi a Dio e so che da adesso in poi tutto quello che verrà sarà buono perché se uno sta al lato di Dio, tutto passa".
Come molti colombiani vorrebbe lasciare gli anni 90 nel passato; di tanto in tanto le cronache raccontano i suoi nuovi amori, il più famoso e importante dei quali è stato con l'attore venezuelano Juan Alfonso Baptista, lanciato da Pasión de gavilanes in tutto il mondo. Ma non è così semplice, anche se lei dice: "L'importante è quello che uno sta facendo, l'unico modo di assicurarsi il futuro è vivere il presente nel miglior modo possibile, per cui mi circondo di gente buona, ho chiaro chi sono e non mi toccano le cose buone che dicono di me e neppure le cattive. Al contrario, le critiche mi servono a non abbassare la guardia in tutto quello che sto costruendo, cercando di essere una migliore madre, una buona professionista, puntuale, ed essere una donna buona".