lunedì 26 gennaio 2009

La Trochita, il trenino turistico che attraversa la Patagonia

"La Trochita è parte della grande storia della Patagonia Argentina. Grazie a lei sono nati numerosi e laboriosi villaggi, gli stessi che hanno sofferto la sua decadenza. Nonostante il passare del tempo l'abbia lasciata fuori dalla competizione con i nuovi e più veloci mezzi di trasporto, questa ferrovia è oggi uno dei più preziosi patrimoni storici, culturali e tecnologici". Così la sua pagina ufficiale presenta la Trochita, una delle più famose linee ferroviarie dell'Argentina, oggi diventata una delle principali attrazioni turistiche della Patagonia settentrionale. Chiamata così per lo scartamento ridotto dei suoi binari, circa 75 cm, la Trochita aveva una lunghezza di 402 km e collegava Ingeniero Jacobacci, la cittadina che ha preso il nome dal primo ingegnere, italiano,a  capo del progetto Expreso Patagónico, a Esquel, superando fiumi e crepacci, nel paesaggio struggente e stepposo della Patagonia. "Tra le opere che fu necessario realizzare figura un ponte sul fiume Chico, con una lunghezza di 105 metri, e una galleria di 110 metri" racconta la pagina web "Arrivarono a lavorare all'opera quasi mille operai e fu notevole la quantità di immigrati arrivati da ogni parte del pianeta. L'inclemenza climatica e le condizioni di lavoro particolarmente dure, videro comunque impegnati greci, croati, bulgari, turchi, indiani, ucraini, polacchi; molti di loro rimasero nella regione, costituendo famiglie definitivamente integrate nella Patagonia".
I primi treni iniziarono a funzionare nel 1935, con un itinerario più lungo mano a mano che si aggiungevano i nuovi segmenti della ferrovia. Nel 1941 la ferrovia arrivava a El Maitén e nel 1945, finalmente, a Esquel. Per decenni l'Expreso Patagónico ha offerto alle popolazioni del nord della Patagonia servizi postali, di trasporto di merci, tra cui le pregiate lane, portando le novità a chi ne era escluso per la mancanza di strade e mezzi di trasporto efficienti. Poi, nella stagione di Carlos Menem, quando l'Argentina è stata venduta al migliore offerente e tutto ciò che non era redditizio veniva chiuso, la vecchia ferrovia a scartamento ridotto e il suo trenino a vapore sono stati soppressi. Nel 1994 sono tornati in attività come trasporto turistico: le provincie di Rio Negro e Chubut sono riuscite a farli dichiarare Patrimonio Storico Nazionale e dunque a preservarli dall'oblio. Dell'antica linea ferroviaria rimane in funzione il tratto tra El Maitén ed Esquel, circa 220 km, con varie escursioni nelle stazioni intermedie. I turisti siedono in vagoni che sembrano essersi fermati nel tempo, con sedili di legno e riscaldamento garantito dalle antiche stufe a legno, mentre un piccolo vagone ristorante offre bibite, caffè, sandwiches e torte tipiche della regione. La locomotiva, che continua ad andare a vapore, non supera i 60 km di velocità e si arrampica lentamente nel paesaggio patagonico, che i turisti possono godere dai finestrini. Alcuni itinerari hanno un viaggio di andata e ritorno di tre ore e mezza, comprese le inevitabili visite ai laboratori di artigianato locale. In alta stagione, il Viejo Expreso Patagónico parte sempre al completo.
Le foto, dal web