venerdì 26 giugno 2009

Il primo viaggio di Osvaldo Laport in Africa, come Ambasciatore di ACNUR

"Fa giorno a Buenos Aires, a casa mia, nel mio letto, abbraccio mia moglie, mi giro due volte e non posso dormire. Fa giorno a Kinshasa, è Africa, l'hotel non mi dà sicurezza. Sono in attesa, inquieto e non posso dormire". Inizia così, sul settimanale Caras, l'intenso racconto di Osvaldo Laport sul suo primo soggiorno in Africa. L'attore uuguagio, trapiantato da anni in Argentina e noto in Italia anche per telenovelas come Piccola Cenerentola e Renzo e Lucia, è da alcuni anni Ambasciatore di Buona Volontà dell'ACNUR, l'Agenzia dell'ONU per i rifugiati. "Un Ambasciatore di Buona Volontà è una persona che aiuta a rendere visibile il lavoro di un'organizzazione, in questo caso l'ACNUR, fondata nel 1951 per aiutare le vittime della Seconda Guerra Mondiale" scrive l'attore su Caras "ma questa organizzazione, oltre dei rifugiati si occupa anche di uomini, donne e bambini in fuga da violenza, persecuzione, discriminazione, dai loro luoghi di origine, però, a differenza dei rifugiati, all'interno delle stesse frontiere del loro Paese"
Dal 2006, Laport dedica ogni 20 giugno, Giornata del Rifugiato, a un evento che promuove e pubblicizza le attività dell'ACNUR; parte degli incassi di Tiempo de paz, uno dei suoi profumi, va all'organizzazione dell'ONU. "Poco a poco è cresciuto in me il sogno di visitare un campo di rifugiati e senzatetto, per poter dare un passo ulteriore nel mio lavoro di promozione dell'attività di questa missione umanitaria. Per questo ho studiato, ho imparato, mi sono informato a fondo sul lavoro dell'ACNUR. Ero disposto a visitare uno dei Paesi nelle peggiori crisi umanitarie e le città più violente del mondo. Ho fatto otto vaccinazioni e sapevo che non sarebbe stato un viaggio di piacere. La notte prima della partenza ho abbracciato molto forte mia moglie e mia figlia e mi sono immerso in un profondo silenzio. Andavo in un posto in cui non sapevo cosa sarebbe potuto succedere" scrive ancora su Caras.
Il risultato di quel viaggio sono le fotografie pubblicate dalla rivista e in una galleria fotografica su Internet. Il resto del racconto di Osvaldo, lo possono leggere solo coloro che comprano il numero adesso in edicola in Argentina.